Anni è affeta da 20 da epatite c con valori globali abbastanza sensibilmente alterati

gentili medici mia madre 74 anni è affeta da 20 da epatite c con valori globali abbastanza sensibilmente alterati.Tuttavia le analisi fin qui fatte non hanno mai rilevato nessuna forma tumorale a differenza del caso di mio padre morto per una degenerazione della stessa in cancrocirrosi pur non essendo bevitore.Vorrei comunque sottoporvi alcuni problemi :le ultime analisi hanno riportato un abbassamento delle piastrine a70000 unità, per ora con conseguenze non gravi inoltre periodicamente e fin dall'inizio soffre di cattiva digestione che porta a pensare ad una connessa pancreatite che pare spesso la mala ttia debba portare con se :mi chiedo che cosa si possa fare per migliorare la situazione delle piastrine per non arrivare a situazioni di abbassamento drastico oltre all'assunzione di cortisone o addirittura a trasfusioni:esistono farmaci o terapie adeguate? qual'è l'efficacia del farmaco "conakion" che piu volte è stato ordinato a mio padre ed ha salvato la vita piu volte ad un cagnolino che causa l'aver ingerito veleno da topi stava per morire di emorragie interne.Infine la domanda piu importante a che punto è la ricerca sulle staminali per sconfiggere il male, quali centri si possono consultare ? Leggo che qualche buona novita ci sia al riguardo:attendo un vostro gentile riscontro
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Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
1) per sapere se una epatite cronica evolve in carcinoma occorre fare TC o ecografie al fegato. Meno sensibili sono i marcatori tumorali nel siero (AFP).

2) le epatopatie con fibrosi e alterazioni della struttura d'orgao comportano consumo improprio di piastrine "su base meccanica" e quindi piastrinopenia. Il cortisone e' indicato nelle forme autoimmuni, in cui il consumo e' dovuto ad autoanticorpi. le trasfusioni di piastrine funzionano cosi' cosi' e sono indicate solo in caso di piastrinopenie estreme, sotto le 5000 plt/uL e con sintomi (es. petecchie o ecchimosi).

3) il konakion = vitamina K aiuta il fegato malridotto a produrre fattori plasmatici della coagulazione, si da' quando si vede che il tempo di Protrombina si allunga troppo. I topicidi sono anticoagulanti cumarinici, antagonisti della vitamina K.

4) sulle staminali passo.

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Dr.ssa Micaela Cretella Gastroenterologo 56 2
Gentile utente,
l'epatite correlata ad infezione da HCV, porta in molti casi ad una patologia cronica, che può evolvere verso la cirrosi epatica. La diagnosi di cirrosi, una volta demandata esclusivamente alla biopsia epatica, viene oggi formulata sulla base degli esami di laboratorio, delle condizioni cliniche del paziente e dall'andamento della malattia. Ciò che fa pendere l'ago della bilancia verso una diagnosi di cirrosi, sono il manifestarsi dei segni e sintomi di insufficienza d'organo, in altre parole il manifestarsi di un cattivo funzionamento del fegato.
Tra questi la ridotta produzione dei fattori della coagulazione, con riduzione dell'attività protrombinica (PT) ed un allungamento dello INR.
Inoltre, la cirrosi epatica porta con sè delle alterazioni emodinamiche, di distribuzione del circolo sanguigno e di pressione nei vasi, cui consegue un aumento volumentrico della milza, il sequestro piastrinico ed altre alterazioni.
Le alterazioni da lei riportate sono manifestazioni della malattia: la cirrosi epatica è una condizione degenerativa non reversibile. In altre parole attualmente non è possibile far sì che il danno, una volta instaurato, torni indietro: è possibile invece trattare i sintomi. Ecco che la somministrazione di Vitamina K (Konakion) migliora il PT, riducendo il rischio di sanguinamento.

Il deficit di piastrine invece viene trattato con trasfusione esclusivamente in situazioni di emergenza: infatti le piastrine trasfuse hanno una vita in circolo estremamente breve, essendo degradate nella milza. Ciò rende assolutamente inutile una terapia a lungo termine basata sulla trasfusione.
Sostanzialmente ciò che si fa è tenere il valore sotto controllo e somministrare piastrine e fattori della coagulazione nel caso il paziente debba essere sottoposto a manovre invasive.

Sicuramente sua mamma sarà seguita in un centro di epatologia che inserisce i propri pazienti in programmi di screening per l'epatocarcinoma, basati sull'ecografia e la TC multistrato o (nei centri di alta specializzazione) sul fibroscan.
Se così non fosse la invito a rivolgersi al centro di epatologia più vicino.

Cordialmente

Dr.ssa Micaela Cretella