Uno screening dell'epatite era risutato epatite b

Nel 1995 ho subito UN'OPERAZIONE CHIRURGICA AD ANEURISMI ALLA MILZA E SPLECTOMIA ( asintmatica, non mi ero accorta di nulla solo ad un'ecografia più attenta, in cui per 10 anni mi era stata diagnosticata una cisti alla milza, è risultato essere aneurismi e quindi operazione d'urgenza)ho subito in quell'occasione anche delle trasfusioni. Non ne sono sicura, ma forse avevo già qualche valore strano nelle transaminasi e al uno screening dell'epatite era risutato epatite B. Ad un controllo dopo un paio di anni mi venne riscontrata un'epatit C correlata. Vari esami e il genotipo era di quelli che difficilmente si debellano. Le mie transaminasi non sono mai state tanto alte sempre sui valori di 50 e le gamma Gt sui 70. Biopsia nella norma, ma evidenziava un fegato sofferente.
Prima cura con inteferone per 6 mesi, valori dopo la cura leggermente normalizzati.. seconda cura dopo un paio di anni con inteferone + ribavirina, smessa subito pechè ero piena di herpes e non ho fatto più nulla; una cura omeopatica sembrava avesse potato le transaminasi ai valori normali e così sono stata fino questa estate, quando ai controlli che ogni 6 mesi effettuo, le transaminasi ricominciano ad aumentare ( sono arrivata a 55 gamma gt a 90. Fibroscan a livello 3. Alcuni gastoenterogi mi dicono di tentare un altro ciclo di interferone ( sono titubante ho 61 anni) un altro mi tranquillizza di più e mi dice di aspewttare nuovi rimendi dal momento cheio sono risultata alle vecchie cure una non reponder all'interf+ rib......
Sono una persona ancora dinamica, lavoro ancora nella scuola, non prendo mai medicine, sono un po' dimagrita dal momento che c'era steatosi nel fegato 55/56 Kg per 159 cm di altezza. Sto molto attenta all'alimentazione enon bevo assolutamente alcolici. Mi sono concessa un buon spumante a capodanno.
Cosa mi consgliate?
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
nell'osservazione del paziente con patologia cronica epatica si richiedono alcune analisi di laboratorio tra le quali le transaminasi e la gammaGT. Orbene, i valori aumentati di queste analisi, indicano che vi è in atto un processo di citolisi (cioè una lesione delle cellule del fegato), e quindi hanno un importante significato diagnostico sullo stato attuale; ma non hanno significato a livello prognostico (cioè nella possibilità di predire l'andamento ulteriore della malattia).
Spesso ci si sofferma a valutare un incremento anche minimo dei valori delle transaminasi, ma ciò non è molto utile in linea di massima, per scegliere il tipo di trattamento terapeutico. E' più importante, per questo, considerare la quantità di gammaglobuline espresse nel quadro proteico e l'aspetto ecografico del fegato.
Ciò detto, nella sua situazione - considerati anche i precedenti terapeutici - mi sembra più adeguata l'opinione del collega gastroenterologo che le consiglia di attendere; questo, ovviamente alla luce dei dati esposti nella sua comunicazione.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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dopo
Utente
Utente
la ringrazio soprattutto perchè anche il suo giudizio è tranquillizzante rispetto ad un altro gastroenterologo interpellato che voleva a tutti costi farmi ripetere la cura con intrferone + ribavirina pur non avendo risposto bene in precedenza.....
Per ora seguo i consigli del primo gastoenterologo.. e il suo; nel frattempo aspetto cure meno pesanti, ma non mi vorrei sentire una cavia delle sperimentazioni.
Cosa ne pensa lei delle cure omeopatiche? Ho provato una cura anche in questo senso, sarà stata una coincidenza , ma le transaminasi si erano abbassate, sono state nella norma per circa 2 anni.
Grazie
MM
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
l'obiettivo principale della terapia in medicina omeopatica nelle epatiti, ma anche in altre patologie, è quello di stimolare e rendere efficace la risposta dell'organismo alla condizione patologica, dunque è una strada percorribile con successo.
La condizione necessaria è che il paziente sia seguito da un medico competente della materia poiché in omeopatia non esistono protocolli terapeutici standard da applicare alle malattie, ma la terapia è individuale, formulata sulle basi di una conoscenza approfondita del soggetto.
Cordiali saluti.
[#4]
dopo
Utente
Utente
la ringrazio tanto mi tranquillizza molto questo e continuerò il mio percorso con il mio medico omeopata di cui mi fido molto e che mi sembra molto competente e attento ai miei problemi di carattere e di pesonalità, per me quasi uno psicologo.
Grazie mille
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