Sonnolenza e intontimento nell'anziano

Cari Dottori,
a due anni di distanza vi scrivo nuovamente per sottoporvi lo “stato di avanzamento” relativo alla salute di mia mamma.

Per non essere oltremodo prolisso anche in questa circostanza, il quadro complessivo è ottenibile dal consulto numero 155901 del 2010, che vedo ancora in linea su questo sito. Se serve comunque una nuova descrizione, vi prego di farmelo sapere e riporterò qua le informazioni complete.

Rispetto alla situazione del consulto 155901, il quadro è persino migliorato sotto vari aspetti, grazie anche all’intervento dell’ottimo dottor Oreste Pascucci, che spero di avere il piacere di incontrare nuovamente da queste parti (non potendo altrimenti, vista la distanza geografica che ci separa). Ciò, pur avendo da aggiungere che all’inizio del 2011 si è verificata una rovinosa caduta fra le mura domestiche, che ha portato alla frattura scomposta dell’omero sx. Ad oggi, posso dire superata anche questa nuova sventura, con la consueta caparbietà.

Oggi mia mamma ha 80 anni compiuti, e il problema sostanzialmente rilevabile, per il quale chiedo gentilmente il Vostro aiuto, è quello descritto all’oggetto: la sensazione di sonnolenza e intontimento che la accompagna più o meno per tutto il giorno, anche se con varia e differente intensità, (solo) in parte legata alle azioni che compie, ai momenti di distrazione, all’interesse che ricava in ciò che sta facendo. E, comunque, in modo più pesante a metà mattina, e in genere molto meno verso sera.

Tuttavia, negli ultimi tempi, tale sensazione risulta accentuata, non so dire se e quanto per causa del caldo (la casa è climatizzata, cerca di bere in modo adeguato, assume integratori e vitamine, l’andamento della pressione è sotto controllo, non prende più farmaci psicotici o calmanti per favorire il sonno, dorme comunque discretamente e talvolta pure bene ma senza percepire al risveglio un effettivo e soddisfacente ristoro) e quanto invece per altri fattori, da individuare.

Un elemento di attenzione, io - da ignorante nel settore - presumo possa risiedere nella perdurante e accentuata rigidità dei movimenti del collo, causata credo da una forma di artrite reumatoide di lungo corso, pur assente da dolore. Abbiamo invece svolto un ecodoppler dei tronchi sovraortici senza che si siano evidenziate placche o problemi di particolare consistenza.

La domanda ovvia è se possa desumersi o intuirsi, da tale quadro sommario, una o più cause “curabili” o quanto meno “alleviabili”, oppure se vi siano esami diagnostici specifici per arrivare a una qualche forma di risposta che non sia quella di qualche medico della zona (vagamente del genere: “Signora, alla sua età cosa pretende? Di scalare una montagna?”).

Il disturbo alla lunga infatti sta diventando sempre più fastidioso, e un po’ debilitante.

Vi ringrazio, e saluto cordialmente.

[#1]
Dr. Salvatore Bartolotta Geriatra, Angiologo 161 3
Potrebbe elencare tutti i farmaci assunti dalla signora?

Di recente ha eseguito esami ematochimici?

Dr. Salvatore Bartolotta

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore.

I farmaci assunti sono CoTareg 160/25 mg al mattino e IperTen 10 mg alla sera, Creon durante i pasti per aiutare la digestione e una bustina di Questran al mattino per la diarrea (entrambi i sintomi sono sorti in seguito1alla colecistectomia), cardioaspirina dopo il pranzo, Actonel una volta a settimana. Come integratore, Sustenium Plus.

Le ultime analisi del sangue sono state eseguite ad aprile per la rimozione del chiodo di osteosintesi dall'omero fratturato un anno fa, e in precedenza in inverno per un inizio di focolaio polmonare. In entrambi i casi non avevano evidenziato anomalie di sorta, se non la "normale" alterazione iniziale dovuta al focolaio. Mi faccia sapere qualora gli esami svolti in tali circostanze non siano completi o adeguati per la problematica che sto sottoponendo, e serva quindi eseguire nuove e differenti analisi.

Grazie.
[#3]
Dr. Salvatore Bartolotta Geriatra, Angiologo 161 3
Le consiglio di indagare la tiroide, ed effettuare il dosaggio di vit. b12 e folati.

Inoltre vista l'ondata di caldo probabilmente andrebbe rivalutata la terapia anti-ipertensiva.

I sintomi descritti potrebbero inoltre essere legati a disidratazione , quanto beve la signora?

Personalmente sconsiglio sempre gli integratori negli anziani a meno che vi sia una chiara carenza o deficit.


[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per i suggerimenti, domani mi reco dal medico di famiglia per richiedere l'indagine alla tiroide, l'esame ematochimico e il dosaggio di vitamina B12 e folati. Oltre che per fare prescrivere la RMN consigliata ieri dall'oculista a seguito della lettura dell'esame al campo visivo recentemente eseguito. Non so se l'esito del campo visivo possa avere rilevanza nel contesto della problematica, e se quindi risultino utili i valori e le informazioni derivanti da questo esame.

Circa l'assunzione di liquidi in maniera adeguata al periodo, è l'unica cosa su cui sono abbastanza tranquillo. Riguardo la terapia antiipertensiva, il dottore di famiglia passa regolarmente da mia mamma effettuando ogni volta la misurazione che è sempre di 80/140; il misuratore elettronico che usiamo regolarmente noi, dà comunque valori simili, talvolta un po' più alti, quasi mai più bassi: per questo non ci è venuto a mente di rivalutare la terapia. A seguito della sua nota, da oggi abbiamo smesso con l'assunzione dell'integratore, che era la classica iniziativa "fai da te".

Infine oggi abbiamo visto un fisiatra per quantificare il possibile interessamento del coccige cervicale, cosa che lui ha abbastanza escluso ipotizzando che stanchezza e sonnolenza siano imputabili ad una involuzione cerebrale senile. Fattore che sta in qualche misura incidendo sulla memoria a brevissimo termine, ma che non mi sembra manifesto né sulla capacità di ragionamento né tantomeno sull'autosufficienza, che è ancora completa.

Grazie ancora dottore, apprezzo moltissimo il suo aiuto.
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