Anemia Tumore intestinale

Salve,
mia nonna, 90 anni, senza particolari patologie, dallo scorso marzo ha avuto un repentino calo (è dimagrita, ha iniziato a mangiare di meno, ha smesso gradualmente di camminare) e l'emoglobina a poco a poco è scesa. L'esame per il sangue occulto nelle feci è risultato tre volte negativo. I marcatori tumorali sono tutti nella norma.
L'emoglobina è scesa a 7 ed abbiamo deciso di ricoverarla per accertamenti.
Dopo trasfusione di sangue e flebo di ferro l'emoglobina gradualmente è salita fino a 11. Nel frattempo ha fatto la gastroscopia che è risultata negativa. Ha iniziato a fare, data l'età, una preparazione alla colonscopia tramite una semplice purga (senza dover bere i litri di acqua previsti), ma l'intestino non si è pulito adeguatamente. Al secondo tentativo si è ammalata di una infezione gravissima da clostridium difficile (con 50000 globuli bianchi).
E'riuscita miracolosamente a guarire con vancomicina e metronidazolo (esame feci negativo e globuli bianchi tornati nella norma).
Chiaramente ora è molto debilitata, allettata (ha ora una piaga da decubito sacrale) e denutrita (l'albumina è a 2,5, la stanno integrando per flebo, ha mani e piedi gonfi). Aveva il potassio molto basso ma ora gli elettroliti sono a posto.
Ha fatto la TAC torace, addome e pelvi con mezzo di contrasto ed è risultata negativa.
Il problema è che nonna è rimasta molto soporosa e stanca.
Le altre analisi del sangue sono tutte nella norma (globuli bianchi, piastrine, funzionalità epatica e renale) ma l'emoglobina è scesa di nuovo a 7 (una settimana fa era a 9).
Quindi i medici pensano ci sia una piccola massa (polipo o tumore) non visibile con la TAC che produce un sanguinamento e quindi l'anemia.
Con la colonscopia forse si potrebbe anche rimuovere la causa del sanguinamento e quindi sarebbe l'esame ideale.
Mi hanno detto che, però, allo stato attuale non è possibile riprovare con la colonscopia sia dato che la prima volta non si è riusciti a completare la preparazione, sia perchè nonna dopo l'infezione è debilitata sia perchè ci potrebbe essere il rischio di una reinfezione.
Con la colonscopia forse si potrebbe anche rimuovere la causa del sanguinamento e quindi sarebbe l'esame ideale.
Non so cosa fare
Converrebbe tentare lo stesso la colonscopia? Converrebbe aspettare che si ristabilisca a casa per poi riportarla tra qualche mese a fare l'esame?
Converrebbe data l'età non fare nulla e trattare sintomaticamente l'anemia con flebo di ferro e trasfusioni ogni tanto? L'anemia è un sintomo gestibile?

Grazie mille
[#1]
Dr. Fabio Guerriero Geriatra 17 2
Buonasera Utente, il quadro da lei presentato è quello tipico dei ns anziani con fragilità cliniche evidente e che manifestano il cosiddetto effetto domino, e che ci mettono innanzi a scelte difficili sotto profili sia medici che di etica.

Nella fattispecie sono da valutarsi alcuni aspetti:
- l'assenza del SOF su 3 campioni non deporrebbe per una chiara eziopatogenesi intestinale;
- in tale senso i marcatori tumorali (CEA, CA125, CA19.9) potrebbero essere di aiuto in un orientamento diagnostico, pur aspecifico;
- le anemie nell'anziano hanno genesi spesso multifattoriali e per un corretto inquadramento dovremmo avere i seguenti esami : sideremia, transferrina, ferritina, B12, folati, reticolociti, emocromo completo, TSH, marcatori tumorali, creatinina, eritropoietina;

Detto questo le certezze sono:
- la debilitazione fisica prevale sulla necessità di effettuare la colonscopia, questo in quanto il rischio di una reinfezione clinica da Clostridium è molto alto come quello di altre complicanze. Per cui eventuale colonscopia ma solo se le condizioni generali permettano la preparazione e l'esame;
- la gestione dell'anemia può ritenersi fattibile con regolari emotrasfusione, a condizione che la latenza tra una trasfusione e l'altra non sia troppo ravvicinata anche sotto terapia marziale (considerando come valore di Hb accetabile > 8 g/dl, se l'Hb scende molto rapidamente in 1-2 settimane la situazione non è gestibile!)

In questi casi fatto un buon inquadramento diagnostico (dati ematici e delle feci, stabilità o rapida progressione dell'anemia) si può valutare in buona scienza e coscienza anche un atteggiamento conservativo, privilegiando la supplementazione con ferro ed eventuali emotrasfusioni all'occorrenza.
Solo quando le condizioni cliniche lo permettano (ma solo allora!), nullaosta ad una colonscopia anche oltre i 90 anni, non tanto per gli scopi diagnostici quanto quelli terapeutici (eventuale rimozione della causa di sanguinamento).

Dr. Fabio Guerriero
Specialista in Geriatria
Dottore di Ricerca in Medicina Interna e Terapia Medica

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