Idrosalpinge

Buonasera, ho 26 anni e mi è stata riscontrata attraverso ecografia vaginale idrosalpinge a sx (la tuba risulta distesa per tutto il suo percorso e l'inspessimento risulta di 6 mm) e varicocele pelvico. A dx invece tutto nella norma. Eseguiti tamponi vaginali/cervicali, i quali risultano negativi. Non ho mai avuto e non ho tuttora dolori a sinistra e non ho avuto infezioni di cui mi sia accorta.
La ginecologa mi ha detto semplicemente di non preoccuparmi per questo "problema" anche perchè la tuba di dx è a posto e quindi una gravidanza è tranquillamente possibile e sono stati rinviati ulteriori accertamenti dopo un periodo di tentativi falliti.
Ma le mie domande sono queste: come può essere decodificata in termini semplici la mia situazione? L'idrosalpinge e il varicocele possono peggiorare e causare una minore fertilità?
E nel caso di una gravidanza naturale, l'idrosalpinge può rilasciare del liquido dannoso per l'impianto dell'embrione? Come mi consigliate di procedere?
Ringrazio in anticipo per le Vs risposte. Cordiali saluti
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Se dopo un'adeguata terapia antibiotica ed anti-infiammatoria, la formazione descritta non recedere, allora consiglierei di proseguire con una RNM dell'area pelvica ed, infine, con una laparoscopia che sia allo stesso tempo diagnostica e terapeutica se occorre.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta. La terapia servirebbe per eliminare una eventuale infezione asintomatica, se capisco bene?
RNM significa risonanza magnetica?
Perciò Lei comunque interverebbe per cercare di rimuovere l'eventuale "occlusione" della tuba e riportarla alla normalità? Allora questa formazione può essere dannosa per l'impianto di un embrione?
Scusi se Le faccio tutte queste domande, ma visto che la mia ginecologa mi ha consigliato per il momento di non intervenire, sto cercando di capire.
Buona giornata.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Sì alla prima e seconda domanda.
La Laparoscopia servirebbe non solo a diagnositcare il problema in maniera più precisa possibile sul piano clinico, ma, in alcuni casi, può tentare di risolverlo. Un'eventuale decisione in senso ablativo (salpingectomia) deriverebbe da una valutazione di merito che tiene conto dei possibili danni di una patologia con carattere evolutivo (infiammatoria, aderenziale) non adeguatamente trattata e trattabile.
L'impianto dell'embrione può anche non venir compromesso; si tratta, però, di patologie con impatto negativo addirittura sulla fertilità o, se vuole, sul concepimento stesso.

Cordialmente.
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Utente
Utente
Buonasera dott. Santoro, innanzitutto La ringrazio per le sue spiegazioni sempre comprensive, visto che purtroppo a volte ci si trova a doversi districare nel mondo della medicina senza riuscire a capire e magari a preoccuparsi per nulla.
Le volevo chiedere questo consiglio: una terapia antibiotica ed anti-infiammatoria potrebbe prescrivermela anche il medico di famiglia senza che debba necessariamente venire da iniziativa del ginecologo? Perchè in questi giorni gli porterò il referto della ginecologa e vorrei sentire con lui cosa mi consiglia, per vedere di riuscire a risolvere il problema anche in maniera non chirurgica, se si trattasse di infezione curabile.
Grazie mille
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
La terapia antibiotica ed anti-infiammatoria può essere, ovviamente, prescritta anche dal medico di Base. Gli effetti di tale trattamento devono essere valutati ecograficamente; dalla tipologia di questi esiti si potrà prendere una decisione sull'eventuale prosecuzione del caso in ambito chirurgico a fini diagnostici ed eventualmente terapeutici, come già Le avevo prospettato.
Cordialmente.