Terapia ortodontica post bite e placca di svincolo

Gentili dottori,
a fronte di una terapia ortodontica linguale (con aggiunta di due set di mascherine, non previsti in fase iniziale) durata oltre due anni e mezzo, mi sono ritrovato con una occlusione del tutto disarmonica, caratterizzata da un paio di (pre) contatti appena, uno dei quali [secondo premolare destro] particolarmente alto.
Dopo aver consultato diversi specialisti (gnatologi/dentisti/ortodontisti/ortopedici), ho deciso di rivolgermi a un ortodontista molto esperto.
Questi a sua volta mi ha indirizzato da un dentista-gnatologo che, dopo una serie di procedure, mi ha approntato un bite da portare durante il giorno e una placca di svincolo per la notte.
Dopo oltre un paio di mesi i due medici hanno convenuto sull'opportunità di procedere con un apparecchio ortodontico di tipo fisso.
Tale "dispositivo" tuttavia verrà applicato - questo il motivo del mio scrivere- al netto di rx o lastre di sorta.
Mi chiedo se questa sia la prassi in casi come il mio o se non sia d'uopo procedere con esami radiografici+cefalometria.
Purtroppo sono reduce da un trattamento che mi ha gettato nello sconforto più completo: partivo da una II classe con morso profondo, che oggi apprezzo come non mai! Per me una sana occlusione è il punto di partenza irrinunciabile nella prospettiva di una vita sana ed equilibrata.
Per questo motivo avevo chiesto al primo ortodontista di non toccare le "altezze" dei denti e ne avevo ricevuto rassicurazione.
Lascio immaginare l'angoscia una volta che mi è stato applicato l'apparecchio linguale con dei rialzi in oro, tali da impedirmi perfino di chiudere la bocca, di giorno come di notte!
Ringrazio anticipatamente chi vorrà rispondermi.
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Dr. Mirco Di Biase Dentista, Odontostomatologo 558 17 6
Gentile utente
Le procedure ortodontiche di supporto atte a ripristinare e/o funzionalizzare uno stato di eugnazia devono necessariamente considerare ogni aspetto della terapia compreso il contatto occlusale che deve essere il più bilanciato possibile ed i denti devono discludere in maniera congrua e in lateralita ( i oosteriori ) e in protrusiva ( gli anteriori ). Detto questo eventuali precontatti devono essere rilevati ed eliminati fin dall’inizio dello studio del caso.
Purtroppo non è infrequente la modifica del posizionamento condilare provocata dallo stravolgimento occlusale della terapia ortodontica ( inevitabile ) ma se non sono presenti degenerazioni articolari è ancora possibile modificare eventuali dtm ( disordini temporo-mandibolari) ed e qui che volevo arrivare, chiedendole se lei soffre o ha mai sofferto di sintomi caratterizzati da dtm? I precontatti che sente le provocano qualche genere di sintomatologia per esempio dolore , tensione muscolare , acufeni , senso di svenimento, nevralgie , cervicalgie, emicranie o cefalee tipo muscolo tensive? Se presente anche una di queste allora le consiglio una visita da uno specialista in gnatologia clinica che saprà sicuramente esserle d aiuto.
Cordiali saluti.

Dr. Mirco Di Biase
Medico Odontoiatra e protesista dentale, studi Brughrio ( Mb) Gessate (Mi) mirco_db@libero.it

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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
Gentile utente si deve correggere l'occlusione per riportarla ad uno stadio di benessere. Io sono contrario a limare i precontatti preferisco allungare i denti (entro certi limiti). Provi a leggere il paragrafo Come si allungano i denti senza limarli? dell'articolo
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/8677-allungare-i-denti-per-combattere-i-segni-del-tempo-che-passa.html
se qualcosa non Le è chiaro domandi pure.

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

[#3]
dopo
Utente
Utente
Tengo a ringraziare per i preziosi apporti forniti e mi scuso per il ritardo con cui rispondo, causato da contrattempi professionali. Per me l'occlusione dentale è sempre stata una questione prioritaria: per quanto assurdo possa sembrare, il solo serrare le arcate ed avvicinare tra di loro i denti antagonisti -principalmente molari- si traduceva in immediato benessere psicologico, oltre che in un modo per (geo)localizzarmi in senso fisico nello spazio. Forse a causa di quest'abitudine, che disconoscevo come scorretta, una decina di anni fa si è fratturato il secondo premolare sinistro, dopo banale masticazione. L'intarsio praticato per sostituirlo si è rivelato troppo basso rispetto ai denti collaterali, con la conseguenza che alla ricerca di una coincidenza meno precisa tra le due arcate corrispondeva un serramento più intenso. Credo che questo abbia causato lo spostamento verso l'interno dei denti interessati, leggermente "intradossati" rispetto alla posizione originaria (e "ideale"?).
Data la sensibilità orale cui facevo cenno in precedenza, si potrà facilmente immaginare lo shock cui sono stato sottoposto allorché -siamo nel settembre 2017- mi è stato "montato" un apparecchio linguale, dietro pressione del professionista cui mi ero rivolto e della di lui segretaria. Doveva rappresentare la panacea a tutti i miei mali, in realtà ne è stato origine e causa scatenante. Non dimenticherò mai gli innumerevoli supplizi cui sono stato sottoposto e le violenze degne di una vera e propria tortura (lo scrivo al di fuori di ogni metafora, ché di questo si è trattato!). Inutile aggiungere che al danno fisico se n'è aggiunto uno, profondo, di tipo psicologico e che entrambi ancor oggi persistono...
Il giorno stesso che mi sono presentato dall'ortodonista-gnatologo ho chiesto esplicitamente se un leggero rialzo di alcuni denti avrebbe potuto costituire valida soluzione. Il professionista in causa tuttavia, dopo avermi fatto aprire la bocca e a seguito di un blando esame "ad occhio", ha sancito che il mio era un caso da apparecchio ... e non uno "normale", bensì di un linguale! Non sapevo che avrei dovuto sopportare degli enormi rialzi, l'ho appreso solo a lavoro eseguito. Affranto, prostrato e depresso: tale mi sentivo! Col tempo inoltre a ciascun abbassamento per molaggio di tali rialzi, vedevo letteralmente le stelle: nausea, vertigini, capogiri, contratture muscolari e aforie. Dal canto suo l'ortodontista ad ogni appuntamento esclamava tra l'entusiastico e il compiaciuto: "hai la lingua tutta d'oro, potessi vederti!" (è questo infatti il materiale di cui sono costituiti principalmente tali rialzi). In sintesi: un film HORROR!
Terminato il lavoro col linguale e a dispetto di quanto prospettatomi in fase iniziale, è stato necessario un primo set di mascherine, come "perfezionamento" del lavoro svolto (...era ovvio che di occlusione non si trovava la benché minima traccia!). In seguito ho indossato un ulteriore set, a definizione del perfezionamento (sigh!). Ho sopportato tutto nella speranza di raggiungere qualche risultato ma al termine di questa tremenda ed esosa vicenda riporto un morso "spalancato", più che aperto (provenivo da una II classe con morso profondo che oggi mi sembrerebbe traguardo agognato), un precontatto innaturale ed un unico contatto all'altezza del terzo molare (non ho i denti del giudizio, che mi sono fatto togliere ad ogni esordio: davvero non li tolleravo!). So che dovrò sostare per una nuova terapia ortodontica; ho portato infatti per due mesi e mezzo un bite durante il giorno e una placca di svincolo per la notte. Mi chiedo tuttavia se questo nuovo percorso sia possibile senza radiografie di partenza e/o esami grafici di altro tipo.
P.S.
Piuttosto che farmi limare un milionesimo di micron ai denti, mi farei limare le ossa!