Mi ha detto che la carica virale è "quasi inesistente" e "non avrebbe ancora sviluppato gli

Buona sera gentilissimi dottori,
vi scrivo perchè ho appena saputo che il partner con cui mi frequento da alcuni giorni ha contratto nei mesi scorsi l'epatite B
Mi ha detto che la carica virale è "quasi inesistente" e "non avrebbe ancora sviluppato gli anticorpi"; i suoi dottori gli hanno detto solo di avvisare tutti i partner avuti prima della diagnosi e che non erano vaccinati: quest'infezione risale ad alcuni mesi fa.

Sono nato nel 1988 e dovrei per legge avere ricevuto il vaccino, con questo partner non ho avuto rapporti completi, ad eccezione di un rapporto orale reciproco di pochi secondi ed interrotto ben prima dell'eiaculazione.

vorrei chiedere

1) è vero che per legge sono vaccinato data la mia nascita? questo mi da garanzie sull'impossibilità di contrarre l'epatite B?

2) può esserci contagio nonostante sia entrato solo a contatto con il suo liquido pre-spermatico e abbia io ricevuto una fallatio? stiamo parlando di modalità di trasmissioni simili al HIV?

3) entro quanto tempo posso fare il test per avere un riscontro attendibile?

Cosa fare adesso? cosa prescrive la profilassi in questi casi?
grazie, attendo una vostra risposta, buon lavoro
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
1) Il suo anno di nascita prevede che abbia praticato la vaccinazione contro l'epatite B.

2) Il contagio è possibile anche se molto improbabile se vi sono delle lesioni, anche inapparenti, sulla mucosa; ciò non significa che si sviluppi la malattia. L'effettuata vaccinazione rende il rischio di malattia ancor meno probabile, quasi nullo.

3) Il test per la valutazione della presenza di anticorpi anti virus B, presenti nei soggetti sottoposti a vaccinazione, per confermare la realtà dell'avvenuta vaccinazione in età pediatrica, può farli già adesso. Le analisi per valutare l'ipotetica insorgenza di epatite può praticarle superato il periodo di incubazione (tra 15 e 180 giorni), in pratica tra un paio di mesi.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.