Periodo finestra
Scusate ho necessità di fare una domanda riguardo al periodo finestra del virus HIV. In un blog ho letto di qualcuno (che non penso fosse un medico) che accennava a periodi finestra pari anche a 5 anni. Devo considerare questa affermazione, come quella scritta da un incompetente? Ho letto sulle linee guida del Ministero della Salute che il suddetto periodo è pari a 3 mesi, massimo 6 mesi; peraltro con i nuovi test tale periodo si è ulteriormente ristretto. Ciò è confermato da quanto scrivono anche altri organi quali OMS, ADO, CRO, LILA (lega italiana per la lotta contro AIDS) ecc. così come tanti organi scientifici accreditati. Risultano nella letteratura scientifica sieroconversioni tardive accertate dopo 3 o 6 mesi o addirittura dopo un anno? E se sì in quali casi e in quali periodi storici, tenendo conto che ormai sono trascorsi circa trent'anni da quando si sono avviati i primi studi su questo virus? Devo quindi pensare che quando sui blog di internet si trovano asserzioni quale quella sopra accennata che paralava di 5 anni, non sono da prendere scientificamente in considerazione? Grazie
[#1]
Gentile utente nell'attesa della risposta del collega infettivologo alcune notizie sull'HIV,
Solo il contatto con liquidi specifici (sangue, sperma, secrezioni vaginali e nel latte materno) di una persona affetta da HIV possono trasmettere l'HIV ad altre persone. Questi fluidi specifici devono venire in contatto con una membrana mucosa o tessuto danneggiato o essere iniettato direttamente nella circolazione sanguigna (ad esempio con un ago o una siringa).
L'HIV nei Paesi industrializzati è più comunemente trasmesso attraverso specifici comportamenti sessuali (il sesso anale o vaginale) o condivisione di aghi per l’iniezione di sostanze stupefacenti. Meno comunemente l'HIV può essere trasmesso attraverso il sesso orale o nel caso di una donna sieropositiva si può trasmettere il virus al suo bambino prima o durante il parto o dopo la nascita attraverso l'allattamento.
L'esposizione a sangue o altre secrezioni che vengono a contatto con una ferita aperta o con gli occhi la possibilità di infezione è "poco probabile" (dipende dalla carica virale infettante che è variabile nel corso del tempo e del liquido preso in considerazione), ma comunque possibile quindi è necessario eseguire i test.
La maggior parte dei test per l'HIV ricercano la presenza di anticorpi che il nostro organismo produce contro l'HIV al momento dell’infezione. Il tempo di produzione da parte del sistema immunitario può variare da persona a persona. Questo periodo viene comunemente denominato "periodo finestra". La maggior parte delle persone sviluppa anticorpi rilevabili entro 2 - 8 settimane (la media è di 25 giorni). Ci sono alcuni casi in cui è necessario più tempo per lo sviluppo di tali anticorpi. Pertanto un secondo test è necessario dopo 3 mesi dalla presunta infezione in quanto ci sono se pur rare possibilità di falsi negativi. In rarissimi casi possono essere necessari fino a 6 mesi per sviluppare anticorpi anti-HIV.
Un altro tipo di test è un test RNA, che rileva direttamente il virus HIV nei fluidi corporei di cui sopra. Il tempo tra l'infezione da HIV RNA e la rilevazione è 9-11 giorni. Teoricamente è proprio in questa fase che il paziente infettato diventa infettante.
Solo il contatto con liquidi specifici (sangue, sperma, secrezioni vaginali e nel latte materno) di una persona affetta da HIV possono trasmettere l'HIV ad altre persone. Questi fluidi specifici devono venire in contatto con una membrana mucosa o tessuto danneggiato o essere iniettato direttamente nella circolazione sanguigna (ad esempio con un ago o una siringa).
L'HIV nei Paesi industrializzati è più comunemente trasmesso attraverso specifici comportamenti sessuali (il sesso anale o vaginale) o condivisione di aghi per l’iniezione di sostanze stupefacenti. Meno comunemente l'HIV può essere trasmesso attraverso il sesso orale o nel caso di una donna sieropositiva si può trasmettere il virus al suo bambino prima o durante il parto o dopo la nascita attraverso l'allattamento.
L'esposizione a sangue o altre secrezioni che vengono a contatto con una ferita aperta o con gli occhi la possibilità di infezione è "poco probabile" (dipende dalla carica virale infettante che è variabile nel corso del tempo e del liquido preso in considerazione), ma comunque possibile quindi è necessario eseguire i test.
La maggior parte dei test per l'HIV ricercano la presenza di anticorpi che il nostro organismo produce contro l'HIV al momento dell’infezione. Il tempo di produzione da parte del sistema immunitario può variare da persona a persona. Questo periodo viene comunemente denominato "periodo finestra". La maggior parte delle persone sviluppa anticorpi rilevabili entro 2 - 8 settimane (la media è di 25 giorni). Ci sono alcuni casi in cui è necessario più tempo per lo sviluppo di tali anticorpi. Pertanto un secondo test è necessario dopo 3 mesi dalla presunta infezione in quanto ci sono se pur rare possibilità di falsi negativi. In rarissimi casi possono essere necessari fino a 6 mesi per sviluppare anticorpi anti-HIV.
Un altro tipo di test è un test RNA, che rileva direttamente il virus HIV nei fluidi corporei di cui sopra. Il tempo tra l'infezione da HIV RNA e la rilevazione è 9-11 giorni. Teoricamente è proprio in questa fase che il paziente infettato diventa infettante.
Cordiali saluti
Gino Scalese
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 02/05/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su AIDS-HIV
L'AIDS è la malattia che deriva dall'infezione del virus HIV: quali sono le situazioni di rischio e come evitare e prevenire il contagio? Quando fare il test dell'HIV?