Hiv e rapporto a rischio

Gentili dottori,

Ieri sera ho avuto un rapporto con un altro uomo di cui non conosco lo stato di salute (se ha eventuali malattie a trasmissione sessuale es. Hiv), ma sono preoccupato in quanto è una persona che possiamo definire a rischio.

Per il rapporto lui ha usato il preservativo, ma lo ha sfilato e rimesso più di una volta. Non mi sembra che nessuno di noi due presentava lesioni.
Il fatto di sfilare e rimettere il preservativo può aumentare il rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale, in particolare Hiv? Ho in mente di farmi prescrivere dei test da fare tra 30gg. Faccio bene a preoccuparmi oppure, essendo stato un unico rapporto occasionale, il rischio è estremamente basso?

Grazie
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Signore,
innanzitutto vorrei sottolineare che l'occasionalità del rapporto e la sua unicità non sono fattori che abbassano il rischio: ci si può contagiare con un unico rapporto se vi sono le premesse.
Ciò va detto per amore di esattezza scientifica ed etica.
Togliere e rimettere più volte il preservativo è una pratica che non si deve eseguire perchè riduce molto la protezione offerta dal profilattico, che peraltro non protegge totalmente o non potregge affatto da Sifilide (la protezione può essere quantizzata al 60%) dai Condilomi, dal Mollusco contagioso, dall'Ulcera venerea e altre malattie che per fortuna non sono impegnative "quad vitam ac valetudinem" quanto l'HIV e l'HBV.
Io inoltre non conosco la dinamica del rapporto che lei non menziona: se sia stato ano genitale - oro genitale o se li abbia compresi entrambi.
Il preservativo va indossato, di misura adeguata al proprio pene, a pene completamente eretto e fin dai preliminari: se è necessario sfilarlo in corso d'opera va cambiato.
Va quindi rimosso subito dopol'eiaculazione, ad asta ancora tumescente, evitando fuoriscite di liquido seminale, e smaltito opportunamente.

Lei non deve preoccuparsi: deve essere serenamente accorto; quindi fa benissimo a eseguire un test HIV a 30gg che confermerà a 90 gg dal rapporto a rischio (primo test a 30 gg attendibilità del 95-97% - quello a 90 gg è DEFINITIVO) a cui puà associare la sierologia per la Sifilide (VRDL e TPHA) a 60 gg o a 90 gg in associazione con il test HIV definitivo.
In caso di disturbi urinari come bruciore, "scolo", si rivolgerà al Curante per la ricerca di Patogeni genito - urinari con tamponi uretrali, e infine se dovesse notare qualcosa di anomalo, come ulcere e verruche, sull'asta e nella zona pubica e perineale o in sede anale dovrà sottoporle all'attenzione del Dermatologo.
Può anche affidarsi ad un Centro per le MST che nella sua città sono molti e qualificati e la seguiranno passo passo.

Cari saluti,
Dott. Caldarola.
Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Salve, la ringrazio per la sua esauriente risposta.
Il rapporto è stato ano genitale. Non sono venuto in contatto con sperma in ogni caso.
Per quanto riguarda le MST (sifilide e altro) non è possibile fare un test prima dei 60gg?
Ha senso fare test Hiv prima dei 30gg o l'attendibilità cala drasticamente?
Segnala un abuso allo Staff
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Inoltre: il PEP sarebbe raccomandabile nel mio caso?
Segnala un abuso allo Staff
AIDS-HIV

L'AIDS è la malattia che deriva dall'infezione del virus HIV: quali sono le situazioni di rischio e come evitare e prevenire il contagio? Quando fare il test dell'HIV?

Leggi tutto

Consulti simili su aids-hiv

Altri consulti in infettivologia