Sifilide e linfonodi gonfi dopo terapia

Buongiorno sono un ragazzo di 30 anni a cui è stata diagnosticata la sifilide. Premetto che a ottobre ho notato la comparsa di una macchia sul glande che per quasi due mesi è stata curata in maniera errata prima come fungo poi come herpes con molti farmaci diversi e senza soluzione. Anzi la situazione è peggiorata a causa del mix di farmaci trasformando la macchia in un ulcera molto dolorosa con perdite giallastre e prurito, insieme a linfonodo sinistro gonfio e dolente e dolore al testicolo sinistro. Alla fine analisi specifiche hanno rivelato la vera natura della cosa ossia sifilide. Mi è stata prescritta la terapia a base di sigmacillina, 2 iniezioni a settimana per 3 volte. Ho concluso la terapia e l' ulcera si è molto asciugata e si sta riassorbendo, ma il linfonodo è rimasto gonfio e dolente associato al dolore al testicolo sinistro. Vorrei sapere se si tratta di uno strascico normale della malattia o se può essere qualcos'altro. In attesa della vs risposta ringrazio anticipatamente.
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
il linfonodo è da mettere in relazione alla presenza dell'ulcera sifilitica che non si è ancora completamente rimarginata. Il che già richiederebbe una rivalutazione diagnostica specialistica.
Per quanto attiene al dolore al testicolo è bene che lei si faccia visitare da un andrologo o da un Urologo: può essere infatti che abbia contratto oltre al Treponema anche altri patogeni sessualmente trasmissibili che non sono sensibili alla terapia con benzilpenicillina benzatina.
Sarei infine curioso di capire se la diagnosi errata è stata posta da un dermovenereologo o da un medico curante incompetente. E se la terapia è stata prescritta da un Infettivologo, da un Dermovenereologo o dal medico di base
Buon Natale,
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
Grazie mille per la tempestività della risposta. La prima diagnosi è stata del medico di base che lo ha scambiato per un fungo facendomi prendere diflucan e poi la ciprofloxacina quando ha visto che non passava. Poi si è deciso a mandarmi da un dermatologo che lo ha preso e curato per herpes con tinture varie e antivirali che non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. Dopodiché ha presunto fosse ulcera molle e mi ha fatto fare un iniezione di un antibiotico di cui non ricordo il nome. Nel frattempo sono arrivati i risultati delle analisi e abbiamo scoperto si trattava di sifilide x la quale mi è stato dato la sigmacillina, terapia confermata anche dall infettivologo
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Insomma: è incappato in una serie di "professionisti" con grande intuito clinico! C'est la vie!
Verifichi l'evoluzione dell'ulcera che dovrebbe cicatrizzarsi in 20 - 40gg e contestualmente dovrebbe ridursi anche la linfoadenopatia reattiva.
Sul testicolo le ho detto cosa penso.
Spero che l'Infettivologo che la segue (mi è parso di capire così) sia attento a valutare la evoluzione sierologica della Sifilide non solo con i test di screening (VDRL o altri test reaginici/TPHA) ma anche con il dosaggio seriato nel tempo degli anticorpi anti Treponema IgM ed IgG.
Se vorrà potrà aggiornarci sulla evoluzione.
La consoli il fatto che dalla Sifilide si guarisce sempre.
Buone Festività,
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per la sua disponibilità e cortesia e ricambio gli auguri per un buon natale e un felice anno nuovo
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Utente
Utente
Salve come da suo consiglio mi sono fatto vedere da un urologo che un po' sbrigativamente mi ha visitato non notando anomalie ne nelle dimensioni del testicolo ne durante la palpazione dello stesso, riducendo il dolore a una banale infiammazione per la quale mi ha prescritto Aceclofenac per una durata di sei giorni. Spero vivamente che la diagnosi sia giusta
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
Chieda all'Urologo quale pensa che sia la causa della "infiammazione".
Per consigliare l'Aceclofenac non è necessaria la laurea in Medicina e la Specializzazione in Urologia: lo sa fare anche un Infiermiere, con tutto il rispetto per questa categoria di indispensabili collaboratori.
Saluti,
Dott. Caldarola.