Klebsiella
Buonasera,
in seguito a ricovero oncologico presso il Niguarda, a Milano ho contratto Klebsiella nelle urine, 100.000ufc/ml. Mi stanno curando con Ciproxin, ma non miglioro. Ho letto molto a riguardo, ma nulla che riguardi come rafforzare le proprie difese immunitarie, quali prebiotici/probiotici prendere.
Dal momento che sono immunodepressa da chemio e radio, vorrei sapere come rafforzare le mie difese e come rafforzare il probiota. Mi sento molto stanca, al mattino faccio fatica ad alzarmi. A giorni vedrò l'oncologa, ma vorrei un ulteriore consiglio. Grazie, Lucia P.
in seguito a ricovero oncologico presso il Niguarda, a Milano ho contratto Klebsiella nelle urine, 100.000ufc/ml. Mi stanno curando con Ciproxin, ma non miglioro. Ho letto molto a riguardo, ma nulla che riguardi come rafforzare le proprie difese immunitarie, quali prebiotici/probiotici prendere.
Dal momento che sono immunodepressa da chemio e radio, vorrei sapere come rafforzare le mie difese e come rafforzare il probiota. Mi sento molto stanca, al mattino faccio fatica ad alzarmi. A giorni vedrò l'oncologa, ma vorrei un ulteriore consiglio. Grazie, Lucia P.
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Medico Chirurgo
Gentile Signora Lucia,
la Klebsiella Spp e nel suo caso la K. Pneumoniae sono frequentemente causa di infezioni delle vie urinarie.
Lo sono in soggetti sani e a maggior ragione in soggetti le cui difese immunitarie siano indebolite da farmaci o radiazioni come nel suo caso.
La presenza di una flora intestinale "sana" sicuramente riduce la carica batterica della Klebsiella, che è un Enterobatterio, ed indirettamente stimola una immunità aspecifica: questo è uno dei suoi compiti.
Ma non può eradicare una infezione già presente.
Inoltre, l'indicazione dell'ABG in "vitro" non sempre significa che il batterio di cui si è "saggiata" la sensibilità ad un antiinfettivo risponderà in vivo con la stessa sensibilità.
Se la sintomatologia che riferisce è sicuramente imputabile all'infezione da K.P. e lei è in terapia da più di 5gg con Ciprofloxacina, conviene considerare la sospensione di questo farmaco e l'introduzione, magari per via parenterale, di un'altra molecola a cui il germe sia provatamente sensibile.
Non c'è un Probiotico migliore di un altro: c'è sicuramente un antibiotico attivo nella sua situazione che va individuato, perchè sembrerebbe che la Ciprofloxacina non lo sia.
Io non conosco neppure la sua patologia: esprimermi in maniera "specifica" sull'argomento e sulle domande che lei pone sarebbe ingiusto verso di lei, che prima che una paziente è una donna e prima che una malattia da curare e una persona che soffre.
Perciò parli con l'Oncologa che la sta seguendo che potrà fornirle sicuramente preziosi consigli, avendo il privilegio di poterla valutare.
Qui, se vorrà, la porta è sempre aperta per un secondo parere (telematico), per i suoi dubbi e le sue domande.
La saluto caramente,
Dott. Caldarola.
la Klebsiella Spp e nel suo caso la K. Pneumoniae sono frequentemente causa di infezioni delle vie urinarie.
Lo sono in soggetti sani e a maggior ragione in soggetti le cui difese immunitarie siano indebolite da farmaci o radiazioni come nel suo caso.
La presenza di una flora intestinale "sana" sicuramente riduce la carica batterica della Klebsiella, che è un Enterobatterio, ed indirettamente stimola una immunità aspecifica: questo è uno dei suoi compiti.
Ma non può eradicare una infezione già presente.
Inoltre, l'indicazione dell'ABG in "vitro" non sempre significa che il batterio di cui si è "saggiata" la sensibilità ad un antiinfettivo risponderà in vivo con la stessa sensibilità.
Se la sintomatologia che riferisce è sicuramente imputabile all'infezione da K.P. e lei è in terapia da più di 5gg con Ciprofloxacina, conviene considerare la sospensione di questo farmaco e l'introduzione, magari per via parenterale, di un'altra molecola a cui il germe sia provatamente sensibile.
Non c'è un Probiotico migliore di un altro: c'è sicuramente un antibiotico attivo nella sua situazione che va individuato, perchè sembrerebbe che la Ciprofloxacina non lo sia.
Io non conosco neppure la sua patologia: esprimermi in maniera "specifica" sull'argomento e sulle domande che lei pone sarebbe ingiusto verso di lei, che prima che una paziente è una donna e prima che una malattia da curare e una persona che soffre.
Perciò parli con l'Oncologa che la sta seguendo che potrà fornirle sicuramente preziosi consigli, avendo il privilegio di poterla valutare.
Qui, se vorrà, la porta è sempre aperta per un secondo parere (telematico), per i suoi dubbi e le sue domande.
La saluto caramente,
Dott. Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 29/01/2017.
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