Lavoro nel caseario e sono allergico al lattosio

salve, vorrei porvi una domanda. lavoro in un industria casearia ,da un po di tempo credo di essere allergico al lattosio.mi potete dire come devo comportarmi se dovessi essere davvero allergico.e la mia ditta come si puo comportare? grazie
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Attivo dal 2008 al 2009
Medico del lavoro, Medico di medicina generale, Medico di base, Medico osteopata
Caro signore

Si rivolga al Medico del Lavoro della ditta in cui lavora e chieda una visita anticipata. ( è un suo diritto) Il Medico Competente instaurerà un iter di indagini strumentali e visite specialistiche che lo condurranno ad effettuare la giusta valutazione del caso in esame.

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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Il lattosio (zucchero composto da glucosio + galattosio) non da' mai allergie (malattie immunitarie) legate al contatto o alla inalazione. Da' intolleranze alimentari in caso di ingestione, per un problema metabolico (manca un enzima).

Cioe' lei puo' lavorarlo tutto il giorno, ma se non lo manda giu' non le fara' mai male.

Viceversa potrebbe essere effettivamente allergico non al lattosio ma alle proteine del latte (lattalbumina, lattoglobuline, caseina ecc.), con manifestazioni che possono arrivare allo shock anafilattico.

Questo il medico competente lo sapra' meglio di me, e' utile che lo sappia anche lei.





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Attivo dal 2008 al 2009
Medico del lavoro, Medico di medicina generale, Medico di base, Medico osteopata
Tanto per parlare di chimica organica
Il lattosio è uno zucchero riducente destrogiro, forma un osazone ed esiste nelle forme anomeriche alfa e beta che danno mutarotazione. Esso costituisce il 5% circa del latte dei mammiferi.La molecola del lattosio è costituita da una molecola di beta D-(+)-galattosio e da una di D-(+)-glucosio uniti da un legame Beta (1-4)glicosidico. È l'unità del D-(+)-glucosio ad avere il gruppo aldeidico "libero" responsabile delle proprietà riducenti del lattosio, che forma l'osazone ed è ossidato ad acido.


Giovane collega allergologo.
Chi è allergico a determinate sostanze non solo deve stare attento a evitare di mangiare i cibi incriminati ma deve pure evitare di toccarli. A sostenerlo sono alcuni ricercatori americani che hanno osservato su delle piccole cavie una relazione fra la comparsa di un'allergia alimentare e l'esposizione per contatto cutaneo o respiratorio ad allergeni. Tutto questo perché sono stati rilevati molteplici episodi di allergia alimentare, dove non vi era stata una precedente ingestione di cibo. I casi in questione sono stati descritti nella rivista Annals of Allergy, Asthma e Immunology. Gli specialisti riportano il caso di orticaria o edema di Quincke o disturbi respiratori riscontrati in 5 bambini, dai 3 mesi ai 6 anni, che avevano avuto un contatto accidentale con burro di arachidi, latte o gelato.
Detto questo,ringraziamo per i ripassi (inutili)di chimica del collega,
ma parlando con il paziente ( uomo della strada ) la domanda sottintende il contatto, infatti non menziona nessun disturbo di tipo intestinale.
Le linee guida indicano, oltre al mio mudus operandi, un linguaggio capibile per il paziente e di conseguenza capire anche ciò che vuol dire il paziente.
Quindi che dici caro collega, trattandosi effettivamente di un allergia non è meglio che lo visiti un medico di persona e se ne renda effettivamente conto?
O bastano i ripassi di chimica che forse il paziente neanche conosce.

Tanto dovevo per chiarezza al paziente.

L'allergia alimentare è una reazione eccessiva e immediata scatenata dal sistema immunitario verso un alimento: come si manifestano e quali sono i cibi responsabili.

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