Sonno sballato, scarso controllo della vita

Salve e grazie anticipate per la disponibilità ai gentili dottori. In sintesi, dormo poco e male. Essendomi auto osservato, posso descrivere parzialmente la dinamica: Per motivi psicologici, di procrastinazione, non riesco ad andare a dormire sempre alla stessa ora. Il momento in cui prendo sonno è anzi molto variabile, ma in generale è sempre, almeno dopo l'una di notte. La sveglia dovrebbe essere intorno alle 8 ogni mattina, ma per ovvi motivi non la sento. Neanche lontanamente. Non mi sorprende: Spesso a poca distanza dal momento di dormire, mangio quello che mi capita a tiro. Non credo di farlo per irrequietezza, ma semplicemente per tentazione. La stessa che, fatta una determinata ora, mi porta a continuare attività di svago e di poco conto, pur essendo consapevole che il pensiero più vantaggioso sarebbe coricarsi a beneficio del giorno successivo. La stessa dinamica, anche per effetto di uno scarso sonno che si protrae da almeno due anni ed è divenuto per me normalità, vale, oltre che per il lavoro, anche per impegni di piacere. Come la palestra. Praticamente non riesco a mettervi un impegno costante, anche se visualizzare successi di me stesso nell'ambito, con la mente, mi stimola. Frequento una settimana e poi mollo. Ho l'impressione che il motivo sia strettamente legato al fatto che non mi sento al meglio, e percepisco un dislivello tra mente e corpo; tra quello che so che potrei potenzialmente fare, e ciò che concretamente posso fare. Questo forse mi demotiva, e perdo il focus. In generale perdo il focus sulle cose "giuste" da fare, che sarebbero a mio beneficio in relazione alle ambizioni che ho. Non credo di essere stupido, ma è un atteggiamento di fatto stupido. Sono convinto che migliorando il sonno, che tornando a vivere in uno stato di lucidità maggiore, migliorerebbero anche molte altre cose. A volte sono stanco, teso e nervoso, e anche in situazioni che normalmente non mi causerebbero il minimo problema, avverto ansia. Una persona molto acculturata mi ha detto che una fetta di umani è fatta per vivere di notte piuttosto che di giorno: Perchè il passato alcuni avrebbero dovuto proteggere il gruppo da eventuali assalti di bestie feroci di notte. Solo per curiosità: E' vero? Ma tornando alla domanda.. cosa potrei fare? Essere più severo con me stesso e forzarmi a rispettare rigorosamente alcuni dettagli? Io so che potrei farcela. Non so se il mio corpo è stato compromesso da questa condizione che perdura da così tanto tempo, e quindi non so se sarebbe possibile uscirne da solo. Già sapere che lo sarebbe, potrebbe essere per me uno stimolo a tentare con determinazione. Senza escludere un aiuto professionistico nel futuro prossimo. Vorrei che questa situazione si risolvesse "in fretta", perchè ho 24 anni e ho voglia di fare tanto.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.2k 204
Buongiornoa Lei,

Ritengo come un primo iter diagnostico possa essere il seguente:
-visita neurologica presso collega esperto in "medicina del sonno", e
-esecuzione di esame EEG-Polisonnografia che fornirà importanti dati circa la architettura del suo sonno, eventuali anomalie e quali, e consentira di impostare un trattamento adeguato.

Ritengo inoltre come vi sia una componente psicogena pertanto penso sia indicata anche una valutazione psichiatrica.

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
La ringrazio per la risposta. Non è perchè non mi fidi, quanto più che altro perchè sono curioso, ho voglia di sapere, di conoscermi. Perchè ritiene che vi sia una componente psicogena? E' una cosa che traspare dal mio modo di descrivere, a suo giudizio? Se parliamo di Psichiatria, ci riferiamo ad ipotetici difetti biologici. Io ho pensato di essere "malato", ma ho pensato anche di essere un sano sulle orme della malattia a causa dello stress ambientale che vivo. Perchè quando esco fuori casa sono "diverso", gran parte dei miei malumori si limitano al rapporto familiare, estesi alla situazione lavorativa a causa dello stretto contatto con mio padre. Se sto in mezzo alla gente, riesco a ridere. Se sto in casa no!
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.2k 204
"...non mi sento al meglio, e percepisco un dislivello tra mente e corpo; tra quello che so che potrei potenzialmente fare, e ciò che concretamente posso fare...";

"...A volte sono stanco, teso e nervoso, e anche in situazioni che normalmente non mi causerebbero il minimo problema, avverto ansia...";

"...ho pensato anche di essere un sano sulle orme della malattia a causa dello stress ambientale che vivo. Perchè quando esco fuori casa sono "diverso", gran parte dei miei malumori si limitano al rapporto familiare, estesi alla situazione lavorativa...".

Mi sembrano elementi che evidenziano un disagio psicogeno pertanto di competenza del medico specialista in psichiatria e di un eventuale approccio psicoterapeutico.

Altrimenti tutto quel che ha scritto sembrerebbe sintetizzarsi in "...Solo per curiosità...".