Risvegli molto particolari
Buongiorno,
Dall'estate 2011 il mio problema con il sonno si è evoluto così: dapprima erano dei risvegli leggeri (nel senso che "qualcosa" mi svegliava ma non sentivo nessun disagio corporeo) e più cercavo di dormire e più mi svegliavo, più cercavo di combattere questa situazione e più mi svegliavo improvvisamente (spalancando gli occhi).
La seconda e terza fase sono quelle attuali: mi risveglio dopo massimo 30 minuti (anche meno) e il mio corpo formicola, trema dall'interno.
Come se passasse della corrente elettrica, purtroppo di più non riesco a spiegarmi.
La terza fase (molto rara ultimamente, per fortuna) avviene sempre poco dopo che sono crollato.
Mi risveglio con una tachicardia così forte che mi vesto ed esco di casa a prendere aria, in preda a un terrore che però ho imparato a conoscere (dipende anche dalla forza del terrore, l'intensità varia e cerco di aspettare che lo Xanax faccia effetto).
Dal 2011 prendo sempre uno Xanax prima di coricarmi.
Nel 99, 9% delle volte mi fa dormire tranquillo, nello 0, 01% non agisce e ho i sopracitati sintomi.
Per dire, ho avuto risvegli violenti anche dopo una camomilla e uno Xanax, l'effetto non è matematicamente certo.
La cosa strana è che se dormo di pomeriggio non accade nulla.
In 9 anni SOLO LA NOTTE, il pomeriggio dormo come tutte le persone.
Perché?
L'unica cosa che ho è un ipotiroidismo subclinico diagnosticato nel 2014, non trattato perché il TSH non è sopra i 10 e i medici vogliono evitarmi Eutirox a vita.
Per quanto la medicina si attenga a dei parametri standard da 5 anni a questa parte le mie energie sono inferiori, facevo una disciplina sportiva durissima e ho dovuto interromperla perché il fisico non reggeva.
È così, e la causa è la tiroide.
Ne sono certo per il rasoio di Occam, ho fatto ogni analisi per capire se l'astenia fosse altro e invece solo quella ghiandolina a farfalla è sballata.
La polisonnografia domiciliare è efficace come quella in day hospital?
Un giorno la dovrò fare, almeno per capire e darmi una risposta.
Se è ansia va bene, se è altro troveremo una soluzione.
Dall'estate 2011 il mio problema con il sonno si è evoluto così: dapprima erano dei risvegli leggeri (nel senso che "qualcosa" mi svegliava ma non sentivo nessun disagio corporeo) e più cercavo di dormire e più mi svegliavo, più cercavo di combattere questa situazione e più mi svegliavo improvvisamente (spalancando gli occhi).
La seconda e terza fase sono quelle attuali: mi risveglio dopo massimo 30 minuti (anche meno) e il mio corpo formicola, trema dall'interno.
Come se passasse della corrente elettrica, purtroppo di più non riesco a spiegarmi.
La terza fase (molto rara ultimamente, per fortuna) avviene sempre poco dopo che sono crollato.
Mi risveglio con una tachicardia così forte che mi vesto ed esco di casa a prendere aria, in preda a un terrore che però ho imparato a conoscere (dipende anche dalla forza del terrore, l'intensità varia e cerco di aspettare che lo Xanax faccia effetto).
Dal 2011 prendo sempre uno Xanax prima di coricarmi.
Nel 99, 9% delle volte mi fa dormire tranquillo, nello 0, 01% non agisce e ho i sopracitati sintomi.
Per dire, ho avuto risvegli violenti anche dopo una camomilla e uno Xanax, l'effetto non è matematicamente certo.
La cosa strana è che se dormo di pomeriggio non accade nulla.
In 9 anni SOLO LA NOTTE, il pomeriggio dormo come tutte le persone.
Perché?
L'unica cosa che ho è un ipotiroidismo subclinico diagnosticato nel 2014, non trattato perché il TSH non è sopra i 10 e i medici vogliono evitarmi Eutirox a vita.
Per quanto la medicina si attenga a dei parametri standard da 5 anni a questa parte le mie energie sono inferiori, facevo una disciplina sportiva durissima e ho dovuto interromperla perché il fisico non reggeva.
È così, e la causa è la tiroide.
Ne sono certo per il rasoio di Occam, ho fatto ogni analisi per capire se l'astenia fosse altro e invece solo quella ghiandolina a farfalla è sballata.
La polisonnografia domiciliare è efficace come quella in day hospital?
Un giorno la dovrò fare, almeno per capire e darmi una risposta.
Se è ansia va bene, se è altro troveremo una soluzione.
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Gentile Paziente, mentre leggevo il suo quesito, pensavo proprio di suggerirle di fare una poligrafia notturna: se fatta bene costituisce unostrumento diagnostico affidabile, e lo prescrivo regolarmente ai miei pazienti che presentano disturbi nel sonno per verificare che non sian disturbi di tipo respiratorio, come il russare e l'Apnea..
In realtà, un primo orientamento diagnostico in questo campo si ottiene con semplici domande al paziente e al partner (è sempre necessario coinvolgere i famigliari, perchè chi russa potrebbe non averne alcuna consapevolezza): il paziente russa abitualmente? arresta il suo respiro anche per una decina di secondi almeno? riferisce bruschi risvegli notturni?, al mattino si alza stanco? di giorno é stanco e sonnolento? In caso di risposte positive il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
La diagnosi più sicura si ottiene con la Polisonnografia o con il Monitoraggio Cardiorespiratorio (il più impiegato) , un esame che comporta l’applicazione di sensori che registrano vari parametri durante la notte: numero e gravità delle apnee, tempo di russa mento , attività cardiaca ecc. Non è facilissimo da effettuarsi nel pubblico, ma ormai , privatamente, a domicilio, ha una costo relativamente abbordabile , attorno ai 160 euro. Può essere richiesta a cura del medico che la prende in cura, (neurologo, pneumologo, ma anche dentista esperto in problemi del sonno).
Dal punto di vista terapeutico, oltre all'approccio chirurgico, meno indicato nell'adulto, e alla ventilazione notturna con maschera respiratoria collegata ad apparecchi a pressione continua (CPAP), si può oggi in molti casi optare per l'applicazione , durante la notte, di un dispositivo intraorale simile ad un apparecchio ortodontico o ad un bite che, riposizionando correttamente la mandibola, sulla quale si inserisce per gran parte la lingua, è spesso in grado di migliorare o risolvere il problema, senza dare a chi lo porta alcun disagio, e rispettando il riposo del partner.
Potrebbe infatti trattarsi di un problema legato ad una mal posizione della mandibola, che, a causa dello scorretto ingranamento dei denti, rende più stretto il passaggio attraverso il quale l’aria transita nel retrobocca (faringe). In questo caso, sarebbe opportuno sentire il parere anche di un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno.
Dal russare e dall’Apnea si guarisce quando si risolve il conflitto sopra descritto.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet alla pagina Patologie Trattate-Russare notturno e Apnea nel Sonno o leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto .
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1310-ipertensione-arteriosa-attenti-al-russare-e-all-apnea-nel-sonno.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2244-incidenti-stradali-causati-da-colpi-di-sonno.html
In realtà, un primo orientamento diagnostico in questo campo si ottiene con semplici domande al paziente e al partner (è sempre necessario coinvolgere i famigliari, perchè chi russa potrebbe non averne alcuna consapevolezza): il paziente russa abitualmente? arresta il suo respiro anche per una decina di secondi almeno? riferisce bruschi risvegli notturni?, al mattino si alza stanco? di giorno é stanco e sonnolento? In caso di risposte positive il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
La diagnosi più sicura si ottiene con la Polisonnografia o con il Monitoraggio Cardiorespiratorio (il più impiegato) , un esame che comporta l’applicazione di sensori che registrano vari parametri durante la notte: numero e gravità delle apnee, tempo di russa mento , attività cardiaca ecc. Non è facilissimo da effettuarsi nel pubblico, ma ormai , privatamente, a domicilio, ha una costo relativamente abbordabile , attorno ai 160 euro. Può essere richiesta a cura del medico che la prende in cura, (neurologo, pneumologo, ma anche dentista esperto in problemi del sonno).
Dal punto di vista terapeutico, oltre all'approccio chirurgico, meno indicato nell'adulto, e alla ventilazione notturna con maschera respiratoria collegata ad apparecchi a pressione continua (CPAP), si può oggi in molti casi optare per l'applicazione , durante la notte, di un dispositivo intraorale simile ad un apparecchio ortodontico o ad un bite che, riposizionando correttamente la mandibola, sulla quale si inserisce per gran parte la lingua, è spesso in grado di migliorare o risolvere il problema, senza dare a chi lo porta alcun disagio, e rispettando il riposo del partner.
Potrebbe infatti trattarsi di un problema legato ad una mal posizione della mandibola, che, a causa dello scorretto ingranamento dei denti, rende più stretto il passaggio attraverso il quale l’aria transita nel retrobocca (faringe). In questo caso, sarebbe opportuno sentire il parere anche di un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno.
Dal russare e dall’Apnea si guarisce quando si risolve il conflitto sopra descritto.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet alla pagina Patologie Trattate-Russare notturno e Apnea nel Sonno o leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto .
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1310-ipertensione-arteriosa-attenti-al-russare-e-all-apnea-nel-sonno.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2244-incidenti-stradali-causati-da-colpi-di-sonno.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 647 visite dal 13/12/2019.
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