Ragazzo 16 anni trombofilia genetica e sport

Buongiorno gentili dottori,
scrivo per mio figlio che ha 16 anni, 1.75 cm 77 kg.

Di recente abbiamo scoperto che soffre di ipotiroidismo subclinico ed è in cura con levotiroxina 50, nel frattempo abbiamo eseguito uno screening per trombofilia per familiarità, il papà ha avuto una embolia polmonare massiva a 27 anni, poi 3 trombosi alle gambe di cui una spontanea, ma non ha mai avuto una diagnosi certa riguardo la causa.

Dagli esami di mio figlio risulta che c'è una carenza della proteina C coagulativa (probabilmente anche il papà avrà questo deficit sta facendo ulteriori controlli), l'ematologo ha detto che in assenza di eventi trombotici la terapia con anticoagulante non è indicata soprattutto data la giovane età.

Mio figlio è molto sportivo, gioca a pallavolo 3 volte a settimana più 1 o 2 partite sempre a settimana, il mio dubbio è: al momento del rinnovo del certificato medico sportivo agonistico, a causa della sua trombofilia potrebbe non essere rilasciato?

L'ematologo ha detto che non ci sono controindicazioni a parte un'attenzione maggiore in caso di traumi.
Nell'eventualità che venga prescritta una terapia anticoagulante preventiva è possibile continuare con lo sport?

Grazie a chi vorrà rispondere.
Dr. Fulvio Di Cosmo Chirurgo vascolare, Ortopedico, Medico dello sport, Medico legale, Medico aeronautico, Cardiologo 170 9
Buongiorno. Di recente mi sono trovato a dover decidere in un caso sovrapponibile s quello di suo figlio. Un ragazzo 16 enne in cui è stata diagnosticata una trombofilia genetica dopo il decesso del fratello avvenuto per trombosi intracranica.
Di fronte al caso ho fatto un'analisi della più recente letteratura sul tema.
È dimostrato che traumatismi diretti, anche lievi ma ripetuti, eda anche traumatismi indiretti dovuti a movimenti ampi e ripetuti degli arti (come nel basket, nel baseball, nel calcio ecc.) aumentano il rischio di episodi trombotici anche diffusi. Io ritenni di non concedere l'idoneità agonistica per il calcio. La commissione di ricorso poi concesse l'idoneità.
Dal mio punto di vista sconsiglio attività sportive "di contatto" o che prevedano ampi movimenti degli arti.

Dr. Fulvio Di Cosmo
Specialista in
Ortopedia, Chirurgia vascolare, Medicina dello sport.
Master 1° liv. in Medicina legale - Master 2° liv. in

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Buongiorno dottore,

La ringrazio della risposta esaustiva sul motivo per cui Lei ritiene che non debba essere concessa l'idoneità. Le chiedo anche se sa su quali basi e criteri si è basata la decisione di concedere invece l'idoneità della commissione di ricorso in questo caso specifico.

Grazie ancora per la disponibilità
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Fulvio Di Cosmo Chirurgo vascolare, Ortopedico, Medico dello sport, Medico legale, Medico aeronautico, Cardiologo 170 9
La comunicazione giunta dalla Commissione riguardava solo l'esito e non i criteri per cui la decisione era stata presa.
Il padre insisteva per l'ottenimento dell'idoneità in quanto sosteneva che il calcio fosse l'unica attività che desse "forza psicologica" al ragazzo per superare la recente perdita del fratello.
No so se i Colleghi si siano fatti condizionare da questo aspetto o abbiano fatto considerazioni diverse.

Dr. Fulvio Di Cosmo
Specialista in
Ortopedia, Chirurgia vascolare, Medicina dello sport.
Master 1° liv. in Medicina legale - Master 2° liv. in

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
La ringrazio e del chiarimento dottor Di Cosmo.

Saluti.
Segnala un abuso allo Staff

Altri consulti in medicina sportiva