Corsa e cardiopatia
Buongiorno,
vorrei richiedere la Vostra cortese attenzione e il Vostro aiuto per cercare di risolvere un dubbio che da qualche giorno mi assilla.
Premetto che, nonostante non sia giovanissimo (ho quasi 59 anni), da un paio di anni, pratico un po’ di sport; infatti, costantemente, per tre o quattro volte la settimana pratico jogging e, attualmente, percorro 9/10 Km in 50/60 minuti.
Posso affermare che, da quando pratico questa attività mi sento veramente bene, a parte qualche sporadico doloretto alla schiena.
Sono dimagrito, senza seguire una dieta molto restrittiva; dormo e digerisco bene; mi sento più sveglio ed attivo; l’umore è ottimo.
Mi sono accorto che, oramai, mi è difficile fare a meno di questa abitudine, quasi quotidiana.
Comunque preciso che mi sottopongo periodicamente all’esame cardiologico con “prova da sforzo” e l’ultimo, effettuato un mese fa, ha confermato l’assenza di patologie cardiache rilevabili.
Normalmente la pressione è buona (120/80) e, dall’esame del sangue al quale mi sono sottoposto ultimamente, non risulta nulla di particolare.
Il mio peso è di 83 chili per un’altezza di 179 cm.
Due giorni fa, purtroppo, si è verificato un episodio che mi sta creando apprensione e mi sta demotivando; un amico, mio coetaneo, che condivide con me la passione per la corsa, appena uscito di casa per allenarsi, ha avvertito un forte dolore al petto per cui è stato accompagnato in ospedale dove, ho saputo, che gli è stato riscontrato un “danno alle coronarie” per cui dovrà subire un intervento di “Angioplastica” oppure un “By-pass”.
Non so se questa persona si sia sottoposta ai controlli medici preventivi all’allenamento.
So con certezza però che correva da più di dieci anni e che si allenava su distanze di circa 20 Km e ha anche partecipato a qualche gara.
In tutto ciò, sono intervenute le solite “Cassandre”; predicendo guai e sventure per chi, come me, non è giovane e sottopone, correndo, a stress il proprio fisico; che lo sport è prerogativa dei giovani e non di chi ha una “certa età”, etc. ….
A parte il dispiacere per le condizioni di salute del mio amico, mi sento demotivato e sono indeciso se continuare o no ad allenarmi.
Sono confuso e Vi chiedo un consiglio ed un parere in merito.
RingraziondoVi anticipatamente per l’attenzione che vorrete prestarmi, Vi porgo distinti saluti.
vorrei richiedere la Vostra cortese attenzione e il Vostro aiuto per cercare di risolvere un dubbio che da qualche giorno mi assilla.
Premetto che, nonostante non sia giovanissimo (ho quasi 59 anni), da un paio di anni, pratico un po’ di sport; infatti, costantemente, per tre o quattro volte la settimana pratico jogging e, attualmente, percorro 9/10 Km in 50/60 minuti.
Posso affermare che, da quando pratico questa attività mi sento veramente bene, a parte qualche sporadico doloretto alla schiena.
Sono dimagrito, senza seguire una dieta molto restrittiva; dormo e digerisco bene; mi sento più sveglio ed attivo; l’umore è ottimo.
Mi sono accorto che, oramai, mi è difficile fare a meno di questa abitudine, quasi quotidiana.
Comunque preciso che mi sottopongo periodicamente all’esame cardiologico con “prova da sforzo” e l’ultimo, effettuato un mese fa, ha confermato l’assenza di patologie cardiache rilevabili.
Normalmente la pressione è buona (120/80) e, dall’esame del sangue al quale mi sono sottoposto ultimamente, non risulta nulla di particolare.
Il mio peso è di 83 chili per un’altezza di 179 cm.
Due giorni fa, purtroppo, si è verificato un episodio che mi sta creando apprensione e mi sta demotivando; un amico, mio coetaneo, che condivide con me la passione per la corsa, appena uscito di casa per allenarsi, ha avvertito un forte dolore al petto per cui è stato accompagnato in ospedale dove, ho saputo, che gli è stato riscontrato un “danno alle coronarie” per cui dovrà subire un intervento di “Angioplastica” oppure un “By-pass”.
Non so se questa persona si sia sottoposta ai controlli medici preventivi all’allenamento.
So con certezza però che correva da più di dieci anni e che si allenava su distanze di circa 20 Km e ha anche partecipato a qualche gara.
In tutto ciò, sono intervenute le solite “Cassandre”; predicendo guai e sventure per chi, come me, non è giovane e sottopone, correndo, a stress il proprio fisico; che lo sport è prerogativa dei giovani e non di chi ha una “certa età”, etc. ….
A parte il dispiacere per le condizioni di salute del mio amico, mi sento demotivato e sono indeciso se continuare o no ad allenarmi.
Sono confuso e Vi chiedo un consiglio ed un parere in merito.
RingraziondoVi anticipatamente per l’attenzione che vorrete prestarmi, Vi porgo distinti saluti.
[#1]
Poichè nessuno Le risponde, non da medico ma da maratoneta e ultramaratoneta
http://www.senosalvo.com/senosalvo_sport.htm
mi permetto di consigliarle due tappi nelle orecchie ...per non ascoltare le Cassandre (^___^).
Le vorrei ricordare che il maggior numero di infarti si registrano a letto durante il sonno...e quindi non rinunci alle sue uscite che la fanno star bene.
Ci vorrebbe un volume per motivare questa affermazione.
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/90-l-attivita-fisica-riduce-il-rischio-di-morire-prematuramente-soprattutto-per-tumore-e-infarto.html
http://www.senosalvo.com/senosalvo_sport.htm
mi permetto di consigliarle due tappi nelle orecchie ...per non ascoltare le Cassandre (^___^).
Le vorrei ricordare che il maggior numero di infarti si registrano a letto durante il sonno...e quindi non rinunci alle sue uscite che la fanno star bene.
Ci vorrebbe un volume per motivare questa affermazione.
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/90-l-attivita-fisica-riduce-il-rischio-di-morire-prematuramente-soprattutto-per-tumore-e-infarto.html
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Utente
Pregiatissimo dr Catania,
la Sua sollecita e cortese risposta è stata veramente di aiuto.
La ringrazio tanto per la Sua disponibilità.
Grazie a Lei, ora sono confortato nella mia determinazione di proseguire in questa pratica sportiva che, oramai, è diventata quasi una “dipendenza”.
Anche se fa freddo o piove o sono osteggiato dai familiari, trovo sempre il modo di uscire per correre.
Gradualmente sto aumentato la distanza del percorso e la velocità e sono soddisfatto di questi piccoli progressi.
Tornando per un attimo alla sventura che è capitata al mio amico, forse non c’era nesso di causalità tra il correre e l’infarto che probabilmente gli sarebbe capitato anche se fosse stato un sedentario.
Nel ringraziarLa nuovamente per la Sua cortesia, voglio rappresentarLe che sono molto felice di aver conosciuto, anche se solo epistolarmente, una persona speciale come Lei.
Il pensiero delle Sue avventure sportive sarà certamente di conforto e di sprone nelle mie velleità sportive.
Distinti saluti.
la Sua sollecita e cortese risposta è stata veramente di aiuto.
La ringrazio tanto per la Sua disponibilità.
Grazie a Lei, ora sono confortato nella mia determinazione di proseguire in questa pratica sportiva che, oramai, è diventata quasi una “dipendenza”.
Anche se fa freddo o piove o sono osteggiato dai familiari, trovo sempre il modo di uscire per correre.
Gradualmente sto aumentato la distanza del percorso e la velocità e sono soddisfatto di questi piccoli progressi.
Tornando per un attimo alla sventura che è capitata al mio amico, forse non c’era nesso di causalità tra il correre e l’infarto che probabilmente gli sarebbe capitato anche se fosse stato un sedentario.
Nel ringraziarLa nuovamente per la Sua cortesia, voglio rappresentarLe che sono molto felice di aver conosciuto, anche se solo epistolarmente, una persona speciale come Lei.
Il pensiero delle Sue avventure sportive sarà certamente di conforto e di sprone nelle mie velleità sportive.
Distinti saluti.
[#3]
E chi può saperlo (manca la controprova) che la disavventura al suo amico poteva capitargli molti anni prima se fosse stato un sedentario.
Mi raccomando "tappi" nelle orecchie per familiari, amici e...Cassandre.
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/1584-marco-simoncelli.html
Mi raccomando "tappi" nelle orecchie per familiari, amici e...Cassandre.
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/1584-marco-simoncelli.html
[#4]
Utente
Pregiatissimo dr Catania,
La ringrazio ancora per la risposta e i consigli che ha voluto indirizzarmi; Le assicuro che li seguirò alla lettera.
Nessuno meglio di Lei può sapere quanto sia difficile rinunciare all'abitudine quotidiana della corsa.
Per quanto mi riguarda, in passato, ho sempre praticato sport (Judo, nuoto e sono stato sommozzatore sportivo, in apnea e con ARA.), dopo venti anni di matrimonio e di vita sedentaria ho riscoperto il piacere dell'attività fisica.
Noto con piacere la mia diversità da molti miei coetanei che temono continuamente di ammalarsi, evitano di prendere freddo, hanno timore della pioggia, del vento e anche in ambienti chiusi indossano sciarpe e abiti pesanti.
RappresentandoLe di nuovo i segni della mia ammirazione, distintamente La saluto.a
La ringrazio ancora per la risposta e i consigli che ha voluto indirizzarmi; Le assicuro che li seguirò alla lettera.
Nessuno meglio di Lei può sapere quanto sia difficile rinunciare all'abitudine quotidiana della corsa.
Per quanto mi riguarda, in passato, ho sempre praticato sport (Judo, nuoto e sono stato sommozzatore sportivo, in apnea e con ARA.), dopo venti anni di matrimonio e di vita sedentaria ho riscoperto il piacere dell'attività fisica.
Noto con piacere la mia diversità da molti miei coetanei che temono continuamente di ammalarsi, evitano di prendere freddo, hanno timore della pioggia, del vento e anche in ambienti chiusi indossano sciarpe e abiti pesanti.
RappresentandoLe di nuovo i segni della mia ammirazione, distintamente La saluto.a
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.3k visite dal 23/12/2011.
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