Distorsione: caviglia ancora gonfia dopo 3 mesi

Salve,
sono un ragazzo di 25 anni e 3 mesi fa, durante un allenamento di pallavolo, ho subito una distorsione alla caviglia sinistra che si è immediatamente gonfiata molto assieme al piede. Andato subito al pronto soccorso mi hanno fatto una lastra a piede e caviglia ed hanno escluso fratture. Il giorno seguente ho fatto una visita da un ortopedico che ha diagnosticato un trauma distorsivo tibiotarsico sinistro e mi ha prescritto 1 settimana di assoluto riposo con ghiaccio ed antidolorifici. Trascorsi 7 giorni ho effettuato la visita di controllo sempre dall'ortopedico che mi ha prescritto l'utilizzo di un tutore pneumatico per 4 settimane, con un esercizio di movimento del piede, di cui 2 settimane ancora con le stampelle e le due successive iniziando progressivamente a caricare la caviglia camminando.

Trascorse le 4 settimane (quindi dopo 5 settimane dall'infortunio) avendo ancora il piede e la caviglia gonfie e non riuscendo a camminare ho effettuato una visita presso un fisiatra che ha riscontrato una distorsione di I/II grado, dolore su LTA - LPM, cassetto I, piede cavo valgo, prescrivendomi ulteriori 30 giorni di tutore, di cui i primi 15 ancora con le stampelle, esercizi di movimento su una tavola basculante e movimento in bicicletta.

Dopo questo ulteriore mese (9 settimane dopo l'infortunio) un'ulteriore visita dal fisiatra mi ha riscontrato ancora gonfiore alla caviglia, ma non più al piede, e mi ha prescritto altre 3 settimane di esercizi su tavola basculante e bicicletta prima di poter riprendere l'attività sportiva.

Ora sono trascorsi 3 mesi e la caviglia è ancora parzialmente gonfia e mi duole nella parte interna ed esterna se sollecitata. Mantenuta a riposo non mi da problemi.
Preciso inoltre che dal giorno dell'infortunio ho interrotto qualsiasi attività sportiva, sono stato a riposo completo per quasi due mesi per iniziare successivamente gradualmente a camminare. Ora non ho problemi a camminare, anche se con qualche piccolo dolore, soprattutto facendo le scale. Come sensazione la caviglia mi sembra stabile, ma "non a posto". La mobilità è tornata quasi a livelli normali. Nè fisiatra nè ortopedico hanno riscontrato problemi ai tendini.

In molti mi hanno detto, tra cui anche l'ortopedico ed il fisiatra, che la guarigione sarebbe stata lunga, ma a questo punto mi viene il dubbio che ci sia qualche complicazione. E' normale una tampistica di recupero così lunga? E' normale che ancora dopo 3 mesi la caviglia sia ancora gonfia e mi duolga? Cosa mi consigliate? Una risonanza potrebbe aiutare? E' opportuno attendere ancora 15 giorni per verificare l'andamento della caviglia?
RingraziandoVi per la cortese attenzione e per questo prezioso servizio, porgo distinti saluti.
Andrea
[#1]
Dr. Sergio Lupo Medico dello sport 901 16
Ma perchè un atleta si rivolge all'ortopedico e poi al fisiatra e non allo SPECIALISTA IN MEDICINA DELLO SPORT? Tra l'altro ogni anno deve sottoporsi alla visita di idoneità agonistica allo sport e quindi conosce uno specialista in medicina dello sport che può, meglio di tutti, dare indicazioni sui traumi da sport e sul recupero.
Certo un tempo così lungo trascorso dall'incidente fa pensare ad un danno più grave di quanto diagnosticato (forse sarebbe stata utile una RMN già dopo il primno mese ...).
A questo punto (oltre a fare eventualmente una RMN per verificare le condizioni anatomiche della caviglia) le consiglio di effettuare una adeguata riabilitazione funzionale, con esercizi di mobilità articolare, ginnastica propriocettiva e tonificazione della muscolatura di sostegno della caviglia stessa. Tale rieducazione dovrebbe ripristinare la funzionalità (sempre se non ci sono instabilità articolari importanti, ma questo non è possibile saperlo a distanza ...).
Dottor Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport

Dottor Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
www.sportmedicina.com

[#2]
Dr. Matteo Bianchi Ortopedico, Medico dello sport 170 10
Concordo con il collega, esegua una RMN per studio legamenti e cartilagini; poi sono disponibile a visitarla e a darle indicazioni terapeutiche
distinti saluti

Matteo Bianchi