Malesseri al risveglio

Buonasera,
scrivo per chiedere consiglio in quanto vorrei rivolgermi ad uno specialista ma non so quale possa essere più adatto per il mio problema.
Sono una donna di 30 anni e da qualche tempo a questa parte avverto dei fastidiosi malesseri al risveglio.
Vado a letto intorno alle 22 e durante la notte dormo tranquillamente, la mattina mi sveglio verso le 5.30 e avverto un sensazione di dolore al petto e dietro le spalle, il ritmo cardiaco è accelerato, la pressione bassa, ho brividi di freddo e fatico a svegliarmi.
Dopo alzata faccio subito colazione e man mano che sono in movimento la tachicardia diminuisce e comincio a sentirmi meglio.
Ultimamente ai disturbi sopra elencati si sono aggiunti anche dei risvegli improvvisi nelle prime ore di sonno, mi sveglio senza una ragione apparente oppure per un piccolo rumore e lo spavento che provo mi sembra eccessivo, di nuovo il dolore al petto e la tachicardia.
Non ho mai avuto disturbi del sonno prima d'ora, mi piace dormine, non ho mai avuto incubi e non ricordo quasi mai i sogni.
Il mio medico mi ha detto che potrebbe essere un fenomeno ansioso ma la mia vita è molto tranquilla, sono una persona abbastanza positiva, non bevo caffè ne fumo, non faccio sport prima di dormire...
Aggiungo che di pomeriggio non dormo quasi mai ma una volta che ho provato è stato uguale, al risveglio dal "pisolino" identici disturbi anzi forse maggiori.
Ringrazio chiunque voglia rispondermi.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

penso proprio che il suo medico abbia ragione: quelli che descrive sembrano essere attacchi di panico notturni, che provocano risvegli accompagnati da sintomi che possono essere di varia natura, fra i quali spiccano di solito la tachicardia e le vampate di calore o i brividi.

Lei ci ha riferito che in questo periodo si sveglia di soprassalto anche per minimi rumori o senza ragione, e questo fa pensare che pur dormendo rimanga in allerta e pronta a scattare al primo stimolo esterno percepito.

Il fatto che la sua vita sia apparentemente tranquilla non porta ad escludere che il problema sia di tipo ansioso, e nemmeno l'assenza in anamnesi di altri disturbi del sonno permette di escludere questa ipotesi.

Da quanto è sorto il problema?
Ultimamente nella sua vita ci sono stati (o avverranno prossimamente) cambiamenti significativi?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2016
Ex utente
Gentile Dottoressa innanzitutto grazie della risposta.

Il problema è sorto circa una settimana prima che scrivessi il post e nei giorni successivi al mio post si è man mano affievolito, ora provo solo un leggero aumento del battito cardiaco al risveglio che comunqe sarebbe impercettibile se io non vi prestassi così tanta attenzione.

Nella mia vita al momento non si prospettano cambiamenti.
Ripensandoci nei giorni precedenti ai miei "malesseri mattutini" ricordo di aver avvertito un senso di irrequietezza che avevo attribuito al cambio di stagione o forse alla tranquillità a volte eccessiva della mia vita.

Mi è capitato altre volte di essere un pò ansiosa e riconosco i sintomi, in genere poi cerco di pensare ad altro, mi metto in movimento e tutto passa, però non credevo potesse accadere anche di notte, nel senso che ho sempre attribuito l'ansia a dei pensieri negativi che noi poniamo in essere e quindi non capisco come durante il sonno questo possa accadere.

Alla fine la nostra mente trova sempre il modo di ribellarsi :)

Cosa mi consiglia di fare qualora il problema dovesse riproporsi?






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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"ho sempre attribuito l'ansia a dei pensieri negativi che noi poniamo in essere"

Non è solo così, molto spesso anzi i sintomi d'ansia hanno per cosi' dire vita propria rispetto ai contemporanei pensieri coscienti della persona.

Se nota un peggioramento negli sporadici episodi d'ansia è opportuno che si rivolga ad uno psicologo per fare il punto della situazione, se invece si tratta sempre di un malessere contenuto e gestibile può non essercene la necessità.

A scopo preventivo potrebbe imparare ad utilizzare il Training Autogeno, rivolgendosi sempre ad uno psicologo che glielo insegni in maniera corretta:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/652-il-training-autogeno-nel-trattamento-dei-sintomi-psicologici-e-psicosomatici.html