Protusione discale in donna di 45 anni

salve, ho 45 anni, sono stata operata di ernia l5 s1 nel 2006 e dopo 15 giorni nuovo intervento in quanto c'era perdita di liquor.
a giugno ho scoperto, dopo forti dolori di avere una protusione (segue RM) attualmente, dopo 6 mesi ho forti dolori quotidiani, ho provato anche con la posturale individuale, ma senza nessun esito. Mi chiedo cosa posso fare per limitare questa situaione invalidante (antinfiammatori, cortisone ecc. non mi fanno nulla, vado avanti con tramadolo.
ho eseguito una visita ortopedica e una visita presso un fisiatra dove entrambi hanno consigliato posturale individuale per fortificare gli addominali (ma non ha funzionato), ho fatto anche una visita radiologica per intervenire con le nuove tecniche di ossigeno ozono terapia ecc. ma dato che sono stata già operata non è possibile intervenire. grazie

risonanza magnetica del 9 giugno 2009
Esiti chirurgici a livello l5/s1
A livello l5/s1 si apprezza protusione discale ad ampio raggio dell’anello fibroso, a sviluppo circonferenziale con estrusione in sede mediana, responsabile di una obliterazione dello spazio epidurale anteriore, compressione sulla superficie ventrale del sacco durale ed impegno intraforaminale bilaterale con conflitto neurale. Ulteriore piccola protusione discale in sede l1/l2 senza segni di compressione radicolare.
Fenomeni di disidratazione discale con associata spondilosi delle contrapposte limitante somatiche a livello l5/l1
Canale vertebrale di dimensioni nei limiti della norma
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Dr. Giulio Pio Urbano Medico fisiatra, Psicoterapeuta 806 28 1
Gentile Signora,

purtroppo se ha già provato con un PROGRAMMA DI TRATTAMENTO INDIVIDUALE, stilato e monitorato da un medico specialista in medicina fisica e riabilitazione effettuato da fisioterapisti/terapisti della riabilitazione di fiducia, che abbiano seguito alla lettera ed in modo preciso le PRESCRIZIONI del medico prescrittore,

i consigli utili che posso fornirle sono:

- ritornare dallo Specialista di riferimento o farsi visitare da un altro specialista in modo da stilare un nuovo piano di trattamento individuale;

- chiedere, sempre allo specialista di riferimento, se potrebbe essere utile ed indicata un eventuale trattamento osteopatico e/o altre terapie manuali effettuate da persone valide, esperte, con L'ESATTA VALUTAZIONE DEI TITOLI E PREPARAZIONE PROFESSIONALE, di fiducia e sempre sotto l'egida guida, valutazione e monitorizzazione dei risultati da parte dello specialista prescrittore;

- concordare con lo specialista di riferimento, il suo medico di base e CON SE STESSA, l'eventuale valutazione dello Specialista Neurochirurgo.

Quest'ultima opzione, mio consiglio spassionato, da prendere in considerazione solo e soltanto se la sintomatologia algica le condiziona la vita di relazione quotidiana in modo intenso e NON SOPPORTABILE e SOLO se TUTTI i tentativi di trattamento/terapia conservativa risultassero vani.

Cordialità

Urbano Giulio Pio MD
Specialista Medicina Fisica Riabilitazione
e Psicoterapia
3398917774(h16-20)
NB: il consulto NON sostituisce la visita reale

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dopo
Utente
Utente
intanto grazie per la tempestiva risposta,
potrei avere qualche chiarimento circa il trattamento osteopatico, in cosa consiste e avere se pobbisile qualche riferimento valido per roma.
riguardo un eventuale intervento chirurgico, cosa sarebbe consigliato? forse un divaricatore interspinale e/o una stabilizzazione del disco?
grazie
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Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4 1
Egregia signora,
concordo anch'io, come già scritto dal Dr. Urbano, sulla estrema ratio legata all'intervento Neurochirurgico.
Dalla sua esposizione non si evincono alcune informazioni:
Ha provato ad effettuare terapie antalgico strumentali associate al trattamento riabilitativo individuale (es TENS)? Oltre al trattamento posturale ha provato ad effettuare specifica ginnastica per lombalgici (Back School, McKenzie)? Sta prendendo dei farmaci, quali?

Cordiali saluti

Dr. Mirko Parabita

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Dr. Carlo De Michele Medico dello sport, Medico internista, Medico osteopata 308 4
Oltre quanto già consigliato dai colleghi posso aggiungere che l'ozonoterapia non è affatto sconsigliabile nei pazienti già operati. Nella mia esperienza di ozonoterapista (che data sin dal 1982) debbo anzi dirle che una parte non indifferente dei mie pazienti è rappresentata da persone che hanno già subito interventi chirurgici. Penso inoltre che sarebbe necessaria una rivalutazione globale della sua situazione onde valutare quanto della sua situazione sia da ascrivere a condizioni precedenti l'intervento e quale sia lo stato attuale dei suoi sistemi di comnpenso.
Cordiali saluti

dr. Carlo de Michele
Medico Internista
Spec in Medicina dello Sport
Medicina Manuale Osteopatica
info@studiosintesis.it
www. studiosintesis.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
c.a dott. Mirko Parabita
grazie per la risposta, i trattamenti da me effettuati, (al momento) riguardano solo lezione di posturale Metodo Mézières, (come da consiglio dell'ortopedico e fisiatra)dove ho trovato un minimo di giovamento, (tra l'altro tutti i giorni mi esercito in casa almeno per 30 minuti), ho imparato a capire che spesso il dolore lombare porta a contrazione della schiena e in particolare della gamba sinistra e con questi esercizi riesco a stare leggermente meglio, salvo la contrazione tornare nuovamente, faccio anche degli addominali (sempre blandi senza sforzare la schiena) e anche questi mi hanno dato un minimo di tono muscolare, ma ripeto tutto ciò è solo un piccolo aiuto.
ho notato che viaggiando in macchina per lunghi tratti dopo ho molto dolore (in particolare le oscillazioni mi danno fastidio, è possibile?), per cui evito se non strettamente necessario, non porto pesi, sto molto attenta a tutto, mi concedo qualche passeggiata, ma credo che camminare in piano faccia bene e comunque altrimenti non mi muoverei più!
non ho fatto nessuna terapia antagica, mi può consigliare qualcosa? mi hanno anche parlato della TECAR come terapia antinfiammatoria, cosa ne pensa?
i farmaci che prendo al momento e sono gli unici che mi danno sollievo sono il tramadolo la mattina, in genere 20/25 gocce giorno, qualche tachipirina la pomeriggio/sera, raramente la sera sirdalud 2mg
grazie

c.a. dott Carlo De Michele
il suo punto di vista mi interessa particolarmente in quanto ho effettuato qualche giorno fa una visita in radiologia interventistica con i seguenti risultati:
a l5 s1 essendo stata operata si puo' fare poco ovvero solo infiltrazioni di cortisone e anestetico, per l'ozono terapia forse faranno qualche iniezione ma credo non diretta sul disco (per il motivo che dicevo sopra) ma solo per alcuni benefici che non ho ben capito, me li puo' spiegare? cosa mi suggerisce? cosa ne pensa? a l1/l2 c'è una piccola protusione, forse quella si puo' trattare anche se non mi da molto fastidio.
forse farò questi trattamenti prossimamente
grazie
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Dr. Carlo De Michele Medico dello sport, Medico internista, Medico osteopata 308 4
Un recente articolo (The cours of macroscopic degeneration in the human lumbar intervertebral disc. H. Mathias. Spine Jun 2006) mette in evidenza i risultati di un rigoroso studio condotto in Svizzera secondo cui le lesioni del disco che sono alla base delle lombosciatalgie da ernia discale iniziano a manifestarsi tra la fine dell’infanzia e l’adolescenza. Queste lesioni iniziali si sviluppano nel corso della seconda e terza decade della vita, la maggior parte delle volte senza dare alcun segno, e arrivano alla loro espressione clinica nella terza-quarta. Questa premesse serve ad affermare che per lo più l'ernia del disco non è una malattia primaria, ma la conseguenza di alterazioni del carico che si determinano nel corso della vita. Ciò giustifica il fatto che talvolta ernie e protrusioni non danno alcun segno apprezzabile cosi come talvolta l'intervento chirurgico non è risolutore. L'intento quindi dovrebbe essere quello di trattare la "malattia" che ha determinato l'ernia o la protrusione. L'Ozono agisce su diversi aspetti di questa "malattia" cioè riduce l'infiammazione e l'edema che accompagna la lesione del disco intervertebrale, migliora l'irrorazione ematica della zona, stimola le reazioni immunitarie locali, attiva alcuni metabolismi, determina una forte reazione antiossidante e favorisce il riassorbimento dell'ernia. Dunque una azione "medica" multifattoriale che esplica la sua utilità sia nell'ernia non operata che negli esiti post intervento. Abitualmente, dopo un congruo ciclo di ozonoterapia e prima di inziare la kinesiterapia, sottopongo i miei pazienti a valutazione posturale ed a correzione degli eventuali difetti. Solo successivamente consiglio cicli di attività fisica atti a migliorare il tono muscolare ed a sviluppare aarticolarità e propriocezione.
Cordiali saluti
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Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4 1
Cara signora,
come può vedere dalle numerose risposte ricevute il problema da Lei sollevato presenta approcci diversi, quanto meno a chi, come me, legge la sua esposizione non avendo però la possibilità di visitarla.
La scelta terapeutica varia anche in base all'esperienza in uno specifico settore, maturata dal Medico che la valuta. Io, per esempio, non ho esperienza del trattamento con ozonoterapia, ed avrei optato, come le dicevo, per una terapia antalgica (TENS) associata alla ginnastica per lombalgici (McKenzie) ed eventuale terapia farmacologica con pregabalin, evitando, al momento attuale, la più costosa tecarterapia. Tuttavia non escluderei la terapia con ozono e dato che il Collega, Dr.De Michele, opera nella sua stessa città, penso possa essere utile sottoporsi a visita dal Collega.

Sperando di esserLe stato utile Le porgo cordiali saluti