Riabilitazione dopo laminectomia decompressiva
Gentili dottori,
Vi espongo brevemente ma in maniera, spero, esaustiva la mia storia.
Ho 36 anni e circa 1 mese fa ho iniziato ad avvertire dolori nella zona lombare. Ho seguito una terapia a base di antinfiammatori senza ottenere risultati apprezzabili. Dopo circa 15 giorni dall'insorgenza dei primi sintomi si è verificato peggioramento della situazione e, più esattamente, mentre stavo passeggiando tranquillamente, all'improvviso ho iniziato ad avvertire un fortissimo bruciore a tutto il quadricipite della coscia sinistra che si è protratto per circa 3 giorni seguito dalla perdita di semsibilità (al tatto) su tutta la faccia anteriore del quadricipite e la perdita pressocché totale della forza dell'arto stesso.
Ho fatto una RMN al rachide lombosacrale che ha evidenziato tra l'altro "A L1-L2 si rileva un'ernia discale postero-mediana e laterale destra espulsa e migrata verso l'alto. Comprime il sacco durale e la radice".
Il 18.06.2011 mi sono sottoposto ad intervento chirurgico di lamoinectomia decompressiva L1 completa bilaterale e parziale di L2 e rimozione di voluminosa ernia discale espulsa in tecnica microchirurgica con approccio monolaterale destro.
Ora a 4 giorni dall'intervento riesco a deambulare correttamente ed i dolori agli arti che avvertivo prima dell'intervento sono de tutto spariti. Resta il deficit alla gamba sx ovvero la mancanza di forza in lievissimo miglioramento e la disestesia alla coscia nel quadrante anteriore esterno accompagnata avvolte, specialmente dopo una breve passeggiata, da una sensazione di bruciore di lieve entità che sparisce non appena fletto la gamba.
E' il caso di intraprendere da subito un programma di rieducazione funzionale per il recupero del defici alla gamba sx? Che probabilità ci sono di pieno recupero dopo una trauma del genere?
Grazie.
Vi espongo brevemente ma in maniera, spero, esaustiva la mia storia.
Ho 36 anni e circa 1 mese fa ho iniziato ad avvertire dolori nella zona lombare. Ho seguito una terapia a base di antinfiammatori senza ottenere risultati apprezzabili. Dopo circa 15 giorni dall'insorgenza dei primi sintomi si è verificato peggioramento della situazione e, più esattamente, mentre stavo passeggiando tranquillamente, all'improvviso ho iniziato ad avvertire un fortissimo bruciore a tutto il quadricipite della coscia sinistra che si è protratto per circa 3 giorni seguito dalla perdita di semsibilità (al tatto) su tutta la faccia anteriore del quadricipite e la perdita pressocché totale della forza dell'arto stesso.
Ho fatto una RMN al rachide lombosacrale che ha evidenziato tra l'altro "A L1-L2 si rileva un'ernia discale postero-mediana e laterale destra espulsa e migrata verso l'alto. Comprime il sacco durale e la radice".
Il 18.06.2011 mi sono sottoposto ad intervento chirurgico di lamoinectomia decompressiva L1 completa bilaterale e parziale di L2 e rimozione di voluminosa ernia discale espulsa in tecnica microchirurgica con approccio monolaterale destro.
Ora a 4 giorni dall'intervento riesco a deambulare correttamente ed i dolori agli arti che avvertivo prima dell'intervento sono de tutto spariti. Resta il deficit alla gamba sx ovvero la mancanza di forza in lievissimo miglioramento e la disestesia alla coscia nel quadrante anteriore esterno accompagnata avvolte, specialmente dopo una breve passeggiata, da una sensazione di bruciore di lieve entità che sparisce non appena fletto la gamba.
E' il caso di intraprendere da subito un programma di rieducazione funzionale per il recupero del defici alla gamba sx? Che probabilità ci sono di pieno recupero dopo una trauma del genere?
Grazie.
[#1]
salve,
come correttamente lei pensava, è doveroso pensare di sottoporsi ad un programma riabilitativo per recuperare il completo tonotrofismo della muscolatura della coscia sinistra, offesa dalla radicolopatia dovuta all'ernia, ora operata.
Per le disestesie residue è il caso di iniziare un farmaco a base di L-acetilcarnitina o acido alfa lipoico... (tutti farmaci ben conosciuti dai Fisiatri).
Data la sua giovane età, mi sento di confortarla sul buon recupero funzionale agli arti inferiori che potrà raggiungere, in pochi mesi di esercizi costanti e mirati.
Buono è per esempio l'approccio con la bicicletta (che mette in attività gli AAII in scarico di colonna)come attività ludica, ma inizialmente dovrà con determinazione e costanza applicarsi in esercizi specifici che analiticamente impegnano tutti i gruppi muscolari colpiti.
Si affidi ad una buona equipe di Fisiatra e Fisioterapista.
auguri e buon lavoro!
come correttamente lei pensava, è doveroso pensare di sottoporsi ad un programma riabilitativo per recuperare il completo tonotrofismo della muscolatura della coscia sinistra, offesa dalla radicolopatia dovuta all'ernia, ora operata.
Per le disestesie residue è il caso di iniziare un farmaco a base di L-acetilcarnitina o acido alfa lipoico... (tutti farmaci ben conosciuti dai Fisiatri).
Data la sua giovane età, mi sento di confortarla sul buon recupero funzionale agli arti inferiori che potrà raggiungere, in pochi mesi di esercizi costanti e mirati.
Buono è per esempio l'approccio con la bicicletta (che mette in attività gli AAII in scarico di colonna)come attività ludica, ma inizialmente dovrà con determinazione e costanza applicarsi in esercizi specifici che analiticamente impegnano tutti i gruppi muscolari colpiti.
Si affidi ad una buona equipe di Fisiatra e Fisioterapista.
auguri e buon lavoro!
Dr.ssa Chiara Carpenedo
[#2]
Utente
Grazie per la risposta... mi ha ridato l'ottimismo perso con l'insorgere dei problemi.
Lunedì mattina ho un appuntamento col fisiatra e a breve inizierò un ciclo di ginnastica riabilitativa.
Effettivamente ho notato grossi miglioramenti in questi giorni... sicuramente con la fisioterapia tutto sarà più facile.
Lunedì mattina ho un appuntamento col fisiatra e a breve inizierò un ciclo di ginnastica riabilitativa.
Effettivamente ho notato grossi miglioramenti in questi giorni... sicuramente con la fisioterapia tutto sarà più facile.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 28.1k visite dal 23/06/2011.
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