Una piccola ernia

buonasera ho 34 anni di professione conducente di linea
il 25 aprile scorso mi sono bloccato con un forte mal di schiena.I sintomi sono quelli di sentire il piede destro addormentato dolore dietro il ginocchio e dietro al gluteo destro.
Ho fatto una risonanza magnetica
e' il risultato e' questo:rachide lombare delordotico
1 non si rilevano alterazioni di segnale da riferire a lesioni ossee a
carattere focale
2 canale vertebrale di normale ampiezza
3 i dischi intersomatici del tratto l4 s1 mostrano segnale t2 inferiore
alla norma e spessore ridotto per fenomeni degenerativi
4 a livello dello spazio intersomatico l4 l5 si rileva una voluminosa
ernia discale postero mediana che interrompe il legamento
longitudinale posteriore comprimendo il sacco durale
5 a livello dello spazio intersomatico l5 s1 si rileva una piccola ernia
discale subligamentosa che impegna a sede mediana lo spazio epidurale
anteriore,improntando il sacco durale.
6 assenza di impronte estrinseche a carico degli spazi perimidollari e
peridurali ai restanti livelli in esame
7 cono midollare in sede, di normale morfologia e segnale.
A distanza di 20 giorni circa e dopo varie cure bentlan muscoril e toradol ecc ecc il dolore alla schiena e' un pochino diminuito ma faccio difficolta a camminare per il dolore nel gluteo destro , in piu' non riesco a camminare sulle punte del piedee destro. vorrei sapere la gravita' della mia situazione eì necessario intervento o ci sono metodi non invasivi e quali.Adesso sono passati 20 giorni la situazione sta migliorando il mal di schiena e' quasi scomporso e' rimasto un po'il piede destro addormentato riesco a muovere le punte dei piedi e anche a fare qualche passo sulle punte,so che la situazione non e' delle migliori ma avendo paura dell'intervento vorrei chiedere se c'e' la possibilta' di guarire senza farlo,e se il nuoto puo' aiutare in questo momento ( intendo nuoto in una piscina riabiltativa seguito da un fisioterapista) e se ci sono alterbative non invasive
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Dr. Francesco Forte Medico fisiatra, Medico osteopata 159 2
Egr, la regressione dei sintomi è un segnale incoraggiante . continui la terapia farmacologiaca prescrittale mantenendosi in stretto contatto con il chirurgo che l'ha visitata x valutare l'evoluzione della sintomatologia. Inoltre pratichi una elettromiografia (EMG + VCM e VCS ) per valutare lo stato del nervo.
Per ciò che concerne strategie alternative all'intervento le consiglio:
1- passata la fase acuta con i sintomi più pericolosi ( perdita di forza e di sensibilità importante ) in regressione le consiglio di iniziare un programa riabilitativo dopo essere stato valutato da uno specialista Fisiatra . All'interno del programma potranno essere inserite terapie fisiche ( tecar, tens , ecc.) le quali avranno effetto soprattutto sul dolore,terapie infiltrative con ozono, ma la cosa più importante sarà un percorso di rieducazione posturale ( esisitono diversi metodi ), eventualmente rieducazone in acqua , ma solo nella fase iniziale , in quanto l'uomo vive sulla terra e sulla terra deve allenare la schiena. si ricordi che il nuoto è uno sport e non una terapia. Bisogna valutare inolte la postazione di lavoro per capire se adottare dei cambiamenti. dovrà adottare uno stile di vita differente ( igiene posturale ).
2- Ma si ricordi bene che il programma riabilitativo non è sostitutivo dell'intervento chirurgico, anzi esso potrà essere iniziato solo se l'ortopedico o il neurochirugo , optino per un trattamento conservativo.

Cordialmente
Dr Francesco Forte
www.gruppoforte.it

Dr. Francesco  Forte
Direttore Centro Scoliosi Salerno
Master in Ozonoterapia www.gruppoforte.it - www.scoliosisalerno.it

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Concordo totalmente con le indicazioni del collega. Mi permetto di suggerire una più attenta valutazione sia clinica che della RMN, poichè mi par di aver capito che si tratta di una grossa ernia espulsa e che qualche deficit di forza si sia già instaurato.
Bisogna tenere presente che la scomparsa del dolore non è sempre segno di guarigione, anzi può significare che la radice ha perso la possibilità di condurre la sensazione dolore e quindi progressivamente perdere anche la funzione motoria.
Caro Signore, l'intervento spesso ha meno rischi di una prolungata terapia farmacologica.
Cordialmente
[#3]
dopo
Utente
Utente
caro dottore FORTE per la sua precisa risposta
volevo chiederle una cosa visto che sull'ernia discale se ne sente di tutti i colori si deve operare non si deve operarare si puo' curare guarisce da sola con il tempo ecc ecc. Mi potrebbe spiegare come puo' evolvere questa malattia.

La ringrazio di nuovo
ps essendo anche io della zona di salerno mi potrebbe fornire i suoi dati cosi' potro venirla a trovare grazie
[#4]
Dr. Francesco Forte Medico fisiatra, Medico osteopata 159 2
Egr le ho gia detto che non è possibile rispondere al suo quesito, visti i sintomi da lei riferiti solo un chirurgo ( neurochirurgo o ortopedico ) dopo un attento esame clinico potrà darle ilconsiglio giusto in merito all'intervento.
Riguardo all'evoluzione della patologia mi limito a dirle che la storia naturale a lungo termine dell'ernia discale non è del tutto chiara. Ernie del disco vengono riscontrate infatti con elevata frequenza in persone asintomatiche. Queste lesioni regrediscono di frequente spontaneamente o migliorano dal punto vista clinico con i trattamenti conservativi:le probabilità di riassorbimento aumentano infatti con le dimensioni dell’ernia e con l’entità della migrazione dallo spazio discale. Anche i deficit neurologici motori causati
da ernia del disco lombare (a eccezione della sindrome della cauda equina e della perdita progressiva della funzione motoria) avrebbero dunque una storia naturale favorevole. Ma nella mia pratica clinica ho visto anche casi che non essendosi sottoposti ad un trattamento chirurgico tempestivo si ritrovano a combattere con deficit motori ormai permanenti.
cordialmente
ps qui sotto c'è la mia e-mail