Riabilitazione dopo ernia ombelicale
Spett.li dottori, sono un giovane uomo di 42 anni, che da anni pratica running. Son passati 30 gg dall'intervento a cui sono stato sottoposto, di ernia ombelicale con tecnica tradizionale, quindi senza posizionamento di retina. La cosa mi ha lasciato un po' perplesso, ma a detta del chirurgo il foro era talmente piccolo da non richiedere la plastica, ma non ci voglio pensare ulteriormente e quindi voglio credere che l'operante abbia operato nella maniera più consona alla mia situazione. La mia domanda però riguarda i tempi ma soprattutto i metodi "riabilitativi" da seguire, mi spiego: dopo un mese di riposo, nel quale ho fatto solo piccole e medie camminate, sempre indossando una fascia elastica addominale, d'ora in avanti come mi consigliate di comportarmi per una migliore cicatrizzazione della parete addominale? Posso ricominciare a corricchiare? Nel praticare running devo continuare ad indossare la fascia elastica? Meglio magari iniziare con la piscina? Vi chiedo questo perché non ho proprio idea di come ricominciare e la paura di sbagliare l'approccio mi ha portato a questo consulto. Ringrazio anticipatamente per un eventuale riscontro e gentilmente saluto.
Paolo.
Paolo.
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Gentile utente,
dopo 30 gg dal suo intervento non ci dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) essere problemi di cicatrizzazione della parete addominale.
Visto che pratica da anni running la conoscenza del suo corpo e della sopportazione dello sforzo dovrebbe esserle ben nota,
tuttavia se intensificando la sua attività dovesse risentire di disturbi e/o fitte della parete addominale, il buon senso dovrebbe aiutarla nel diminuire l'intensità dello sforzo.
Nei primi tempi di aumento dell'intensità dello sforzo, dato che ne è già in possesso, l'utilizzo della fascia elastica è sicuramente utile.
Il nuoto può essere molto utile nelle prime fasi, ma come lei ben saprà, lo sforzo maggiore nel running lo si ha soprattutto nel superamento dei diversi gradi di pendenza.
Cordialità
dopo 30 gg dal suo intervento non ci dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) essere problemi di cicatrizzazione della parete addominale.
Visto che pratica da anni running la conoscenza del suo corpo e della sopportazione dello sforzo dovrebbe esserle ben nota,
tuttavia se intensificando la sua attività dovesse risentire di disturbi e/o fitte della parete addominale, il buon senso dovrebbe aiutarla nel diminuire l'intensità dello sforzo.
Nei primi tempi di aumento dell'intensità dello sforzo, dato che ne è già in possesso, l'utilizzo della fascia elastica è sicuramente utile.
Il nuoto può essere molto utile nelle prime fasi, ma come lei ben saprà, lo sforzo maggiore nel running lo si ha soprattutto nel superamento dei diversi gradi di pendenza.
Cordialità
Urbano Giulio Pio MD
Specialista Medicina Fisica Riabilitazione
e Psicoterapia
3398917774(h16-20)
NB: il consulto NON sostituisce la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.1k visite dal 18/03/2015.
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