Condropatia rotulea
Salve,
Cercherò di sintetizzarvi la “storia” di questo problema che inizialmente riguardava solo il ginocchio destro. Ho 25 anni e gioco a calcio da sempre (in campi di sansa e terra battuta il più delle volte), e a ottobre dello scorso anno durante il riscaldamento mi procuro una lieve distorsione al ginocchio che comunque non mi impedisce di giocare l intera partita. A fine partita però, ero praticamente zoppo e non riuscivo neanche a stare in piedi. Così vado al pronto soccorso, mi visita un ortopedico e, con una sospetta rottura del menisco, mi da un antinfiammatorio per 10 giorni. Fatta la cura, passati i 10 giorni a riposo, torno ad allenarmi ma il dolore e l’impossibilità del movimento persiste. Arriva fine novembre e faccio una risonanza magnetica il cui risultato dice: “non evidenti aree di alterato segnale a carico delle fibro-cartilagini meniscali. Regolari le formazioni legamentose. Iperplasia delle pliche sinoviali nel corpo adiposo di Hoffa con circoscritta quota di versamento articolare particolarmente evidente al recesso para-meniscale esterno. Non evidenti significative alterazioni di segnale a carico delle strutture ossee.”
Bene, mi viene consigliato altro riposo e, di mia iniziativa (sbagliando), faccio un altro ciclo di antinfiammatori (Brufen). Il ginocchio comunque migliora, o sembra migliorare, tant’è che torno ad allenarmi. Corsa, scatti, cambi di direzione...Tutto senza problemi, sembra davvero essere passato il problema. Ma al primo calcio ad un pallone, avverto un dolore assurdo dentro al ginocchio. Punto e a capo, dolore e di nuovo riposo. Torno ancora ad allenarmi, stessa storia. Fino ad oggi, quando mi visita un altro ortopedico e tramite un solo test del ginocchio mi comunica che ho una condropatia rotulea al ginocchio destro. Per sfizio, esegue lo stesso test su quello sinistro col medesimo risultato. Mi dice che la soluzione siano delle infiltrazioni di acido ialuronico (hyalgan), 3 per ginocchio. Ora vengo finalmente alla domanda: le infiltrazioni di questo tipo sono una cura permanente o piuttosto un qualcosa che dovrò ripetere nel tempo? E una volta terminate queste infiltrazioni quanto tempo devo aspettare prima di poter tornare a giocare al 100% delle mie possibilità, senza rischiare di ricadere in infiammazioni dolorosissime? La rottura del menisco (quella che sin dall’inizio mi era stata sospettata e che io stesso credevo di avere) si può escludere del tutto?!
Mi scuso per essere stato prolisso, ma ho cercato di essere quanto più preciso possibile per farvi capire il quadro della situazione. Certo della vostra attenzione e di vostre risposte, vi ringrazio anticipatamente e vi auguro buona giornata.
Cercherò di sintetizzarvi la “storia” di questo problema che inizialmente riguardava solo il ginocchio destro. Ho 25 anni e gioco a calcio da sempre (in campi di sansa e terra battuta il più delle volte), e a ottobre dello scorso anno durante il riscaldamento mi procuro una lieve distorsione al ginocchio che comunque non mi impedisce di giocare l intera partita. A fine partita però, ero praticamente zoppo e non riuscivo neanche a stare in piedi. Così vado al pronto soccorso, mi visita un ortopedico e, con una sospetta rottura del menisco, mi da un antinfiammatorio per 10 giorni. Fatta la cura, passati i 10 giorni a riposo, torno ad allenarmi ma il dolore e l’impossibilità del movimento persiste. Arriva fine novembre e faccio una risonanza magnetica il cui risultato dice: “non evidenti aree di alterato segnale a carico delle fibro-cartilagini meniscali. Regolari le formazioni legamentose. Iperplasia delle pliche sinoviali nel corpo adiposo di Hoffa con circoscritta quota di versamento articolare particolarmente evidente al recesso para-meniscale esterno. Non evidenti significative alterazioni di segnale a carico delle strutture ossee.”
Bene, mi viene consigliato altro riposo e, di mia iniziativa (sbagliando), faccio un altro ciclo di antinfiammatori (Brufen). Il ginocchio comunque migliora, o sembra migliorare, tant’è che torno ad allenarmi. Corsa, scatti, cambi di direzione...Tutto senza problemi, sembra davvero essere passato il problema. Ma al primo calcio ad un pallone, avverto un dolore assurdo dentro al ginocchio. Punto e a capo, dolore e di nuovo riposo. Torno ancora ad allenarmi, stessa storia. Fino ad oggi, quando mi visita un altro ortopedico e tramite un solo test del ginocchio mi comunica che ho una condropatia rotulea al ginocchio destro. Per sfizio, esegue lo stesso test su quello sinistro col medesimo risultato. Mi dice che la soluzione siano delle infiltrazioni di acido ialuronico (hyalgan), 3 per ginocchio. Ora vengo finalmente alla domanda: le infiltrazioni di questo tipo sono una cura permanente o piuttosto un qualcosa che dovrò ripetere nel tempo? E una volta terminate queste infiltrazioni quanto tempo devo aspettare prima di poter tornare a giocare al 100% delle mie possibilità, senza rischiare di ricadere in infiammazioni dolorosissime? La rottura del menisco (quella che sin dall’inizio mi era stata sospettata e che io stesso credevo di avere) si può escludere del tutto?!
Mi scuso per essere stato prolisso, ma ho cercato di essere quanto più preciso possibile per farvi capire il quadro della situazione. Certo della vostra attenzione e di vostre risposte, vi ringrazio anticipatamente e vi auguro buona giornata.
[#1]
Gentile Signore,
l'acido ialuronico svolge esclusivamente una funzione lubrificante, ma non ha alcuna reale azione rigenerativa sulla cartilagine danneggiata.
La cartilagine, del resto, non ha autonomamente la capacità di autto-ripararsi.
Pertanto, l'unica soluzione concreta per riparare il danno cartilagineo, a mio parere, è quella di rigenerare il tessuto attraverso le cellule staminali ematiche (CD-34+) associate con i fattori di crescita delle piastrine (CGF), una metodica in media molto efficace, senza rischi, praticamente indolore, che richiede circa 30 minuti dal momento del prelievo di sangue dal braccio e l'infiltrazione. Oltre tutto, è estremamente economica, essendo il costo paragonabile (a volte inferiore) rispetto a una comune infiltrazione di acido ialuronico.
Noi la stiamo utilizzando in tutte le patologie artrosiche da circa un anno (si tratta di una metodica nuovissima) per la notevole azione rigenerativa sulle cartilagini danneggiate, da cui, poi, si ottiene anche il miglioramento dei sintomi.
Deve però informarsi se nella sua zona c'è qualcuno che utilizza questa medodica innovativa (che non è il cosiddetto PRP, cioè il concentrato piastrinico).
Buona serata.
l'acido ialuronico svolge esclusivamente una funzione lubrificante, ma non ha alcuna reale azione rigenerativa sulla cartilagine danneggiata.
La cartilagine, del resto, non ha autonomamente la capacità di autto-ripararsi.
Pertanto, l'unica soluzione concreta per riparare il danno cartilagineo, a mio parere, è quella di rigenerare il tessuto attraverso le cellule staminali ematiche (CD-34+) associate con i fattori di crescita delle piastrine (CGF), una metodica in media molto efficace, senza rischi, praticamente indolore, che richiede circa 30 minuti dal momento del prelievo di sangue dal braccio e l'infiltrazione. Oltre tutto, è estremamente economica, essendo il costo paragonabile (a volte inferiore) rispetto a una comune infiltrazione di acido ialuronico.
Noi la stiamo utilizzando in tutte le patologie artrosiche da circa un anno (si tratta di una metodica nuovissima) per la notevole azione rigenerativa sulle cartilagini danneggiate, da cui, poi, si ottiene anche il miglioramento dei sintomi.
Deve però informarsi se nella sua zona c'è qualcuno che utilizza questa medodica innovativa (che non è il cosiddetto PRP, cioè il concentrato piastrinico).
Buona serata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Grazie per il consiglio dottore, ma avrei altre domande se non le dispiace, giusto per avere un quadro più chiaro della situazione. Essendo questa pratica sconosciuta nella mia zona e quindi non sapendo dove poter andare, le infiltrazioni di acido ialuronico (pur non essendo una cura), mi permetterebbero comunque di “oscurare” il problema e giocare regolarmente a calcio senza sentire dolori e senza che le ginocchia si infiammino di continuo? E, riportando un altra domanda che avevo effettuato prima, quanto tempo dovrei aspettare dopo le infiltrazioni per tornare a giocare al 100% delle mie possibilità?
Grazie ancora per l’attenzione, buona serata.
Grazie ancora per l’attenzione, buona serata.
[#3]
Il tempo necessario per un completo ripristino delle sue cartilagini.
Tutto dipende dall'entità del danno che lei ha, che condiziona i tempi di guarigione.
Noi, di norma, facciamo una infiltrazione di CD-34+ con CGF (in realtà aggiungiamo anche l'ozono al 60%, che ha una azione antiinfiammatoria e antidolorifica) ogni 30 giorni, fino al recupero completo.
Tutto dipende dall'entità del danno che lei ha, che condiziona i tempi di guarigione.
Noi, di norma, facciamo una infiltrazione di CD-34+ con CGF (in realtà aggiungiamo anche l'ozono al 60%, che ha una azione antiinfiammatoria e antidolorifica) ogni 30 giorni, fino al recupero completo.
[#4]
Utente
Le spiego, l’ortopedico mi ha detto che devo effettuare queste infiltrazioni una a settimana, quindi in totale 3 settimane in cui starò lontano dai campi. Aggiungiamoci un altra settimana di attesa dopo l’ultima infiltrazione, ed arriviamo ad un mese. Secondo lei poi potrei riprendere l’attivita Fisica, anche pian piano per “provare” a capire se il problema è stato superato?!
Io sarei interessato anche alle infiltrazioni di cui lei mi parla, ma non so davvero a chi potermi rivolgere. Io sono in provincia di Brindisi.
Io sarei interessato anche alle infiltrazioni di cui lei mi parla, ma non so davvero a chi potermi rivolgere. Io sono in provincia di Brindisi.
[#5]
Noi facciamo questi trattamenti a Trani.
Circa l'acido ialuronico, come le ho già spiegato, pur avendolo personalmente utilizzato moltissimo in passato (prima questa nuova metodica con le staminali non c'era; le staminali si prelevavano solo chirurgicamente, con costi molto più elevati), non dà una vera rigenerazione, ma solo una buona lubrificazione.
Stiamo parlando, quindi, di due terapie completamente diverse.
Circa l'acido ialuronico, come le ho già spiegato, pur avendolo personalmente utilizzato moltissimo in passato (prima questa nuova metodica con le staminali non c'era; le staminali si prelevavano solo chirurgicamente, con costi molto più elevati), non dà una vera rigenerazione, ma solo una buona lubrificazione.
Stiamo parlando, quindi, di due terapie completamente diverse.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 11.2k visite dal 13/01/2018.
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