Ortesi, plantari
Salve.
poichè avevo subito un trauma al piede sul 5 metatarso, oltre 2 anni fa e già da tempo Ortopedico e Fisiatra mi avevano prescritto dei plantari personalizzati previa analisi baropodometrica statica e dinamica, mi sono deciso a recarmi in una sanitaria - ortopedia, dove c'era un tecnico ortopedico che mi ha fatto stare un pò in piedi su una pedana e poi sempre sulla stessa mi ha fatto camminare pochissimi minuti. Avendo letto in rete che ci sono delle indagini di acquisizione dati baropodometrici che sono davvero molto elaborate, prima cosa mi chiedevo se anche pochi minuti di indagine (camminamento pedana) sono già in grado di dare le giuste indicazioni al tecnico su come costruire il plantare. Ce ne sono di tanti tipi, ed in merito alla durezza del materiale, un Ortopedico mi disse che il tipo di materiale e la sua durezza lo valutava poi il tecnico, un altro ortopedico mi disse che era meglio morbido; ad ogni modo, questi che mi ha confezionato,, hanno tutta una loro architettura solida sotto e hanno le sue curve e sopra un pò più morbido tipo "memory" mi ha detto, infatti un Ortopedico mi disse "lei col piede un pò tendente al piatto su un plantare duro non ci resiste"..poi c'è questo fatto il piede tende un pò al "pronato" allora l'ortopedico disse che che ci voleva "il sostegno della volta plantare e cuneo posteriore calcaneare supinante", al tecnico gliel'ho detto e lui ha convenuto, li avrebbe realizzati anche secondo quella indicazione. In definitiva quello che mi chiedo è che un pò l'ho scritto, cioè se bastano pochi minuti sulla pedana, prima stare fermo e poi camminare qualche volta avanti e indietro, per elaborare il tipo di plantare a me idoneo, in secondo luogo sarei "maledettamente" curioso di verificare con un altro tecnico ortopedico se alla fine il risultato (ovvero il tipo di plantare) è il medesimo, ma come si fa, anche caso che ne facessi confezionare un'altro da altro tecnico, mica potrò camminare con due plantari diversi..
Ultima cosa, sono andato dal tecnico con scarponcini nuovissimi, io lo so che in alcune calzature c'è un plantare che poi comodamente si leva e si può inserire quello personalizzato, in questi che ho comprato questo "plantare" o suola era come un pò incollata, non furono certo costruiti perchè poi si potessero levare; io ho riferito le mie perplessità al tecnico, cioè glielo ho chiesto, se si potessero inserire lì i plantare personalizzatoida lui costruiti (non me ne intendo..) lui ha "annuito" li ha strappati via e poi a forza ha inserito (direi incastrato) i nuovi plantari. Spero che vada bene lo stesso!
Mi immaginavo che anche l'adattamento del plantare alla scarpa fosse un pò più scientifico, infatti chiesi prima che li preparasse se dovevo portare le scarpe nuove prima della costruzione, mi rispose che dovevo andare con le calzature nuove al ritiro dei plantari.
Dubbi tanti sull'effettiva utilità di questi plantari, che poi li ho fatti per un trauma che mi causarono, altrimenti non li facevo preparare.
Cordialità
poichè avevo subito un trauma al piede sul 5 metatarso, oltre 2 anni fa e già da tempo Ortopedico e Fisiatra mi avevano prescritto dei plantari personalizzati previa analisi baropodometrica statica e dinamica, mi sono deciso a recarmi in una sanitaria - ortopedia, dove c'era un tecnico ortopedico che mi ha fatto stare un pò in piedi su una pedana e poi sempre sulla stessa mi ha fatto camminare pochissimi minuti. Avendo letto in rete che ci sono delle indagini di acquisizione dati baropodometrici che sono davvero molto elaborate, prima cosa mi chiedevo se anche pochi minuti di indagine (camminamento pedana) sono già in grado di dare le giuste indicazioni al tecnico su come costruire il plantare. Ce ne sono di tanti tipi, ed in merito alla durezza del materiale, un Ortopedico mi disse che il tipo di materiale e la sua durezza lo valutava poi il tecnico, un altro ortopedico mi disse che era meglio morbido; ad ogni modo, questi che mi ha confezionato,, hanno tutta una loro architettura solida sotto e hanno le sue curve e sopra un pò più morbido tipo "memory" mi ha detto, infatti un Ortopedico mi disse "lei col piede un pò tendente al piatto su un plantare duro non ci resiste"..poi c'è questo fatto il piede tende un pò al "pronato" allora l'ortopedico disse che che ci voleva "il sostegno della volta plantare e cuneo posteriore calcaneare supinante", al tecnico gliel'ho detto e lui ha convenuto, li avrebbe realizzati anche secondo quella indicazione. In definitiva quello che mi chiedo è che un pò l'ho scritto, cioè se bastano pochi minuti sulla pedana, prima stare fermo e poi camminare qualche volta avanti e indietro, per elaborare il tipo di plantare a me idoneo, in secondo luogo sarei "maledettamente" curioso di verificare con un altro tecnico ortopedico se alla fine il risultato (ovvero il tipo di plantare) è il medesimo, ma come si fa, anche caso che ne facessi confezionare un'altro da altro tecnico, mica potrò camminare con due plantari diversi..
Ultima cosa, sono andato dal tecnico con scarponcini nuovissimi, io lo so che in alcune calzature c'è un plantare che poi comodamente si leva e si può inserire quello personalizzato, in questi che ho comprato questo "plantare" o suola era come un pò incollata, non furono certo costruiti perchè poi si potessero levare; io ho riferito le mie perplessità al tecnico, cioè glielo ho chiesto, se si potessero inserire lì i plantare personalizzatoida lui costruiti (non me ne intendo..) lui ha "annuito" li ha strappati via e poi a forza ha inserito (direi incastrato) i nuovi plantari. Spero che vada bene lo stesso!
Mi immaginavo che anche l'adattamento del plantare alla scarpa fosse un pò più scientifico, infatti chiesi prima che li preparasse se dovevo portare le scarpe nuove prima della costruzione, mi rispose che dovevo andare con le calzature nuove al ritiro dei plantari.
Dubbi tanti sull'effettiva utilità di questi plantari, che poi li ho fatti per un trauma che mi causarono, altrimenti non li facevo preparare.
Cordialità
[#1]
Gentile Utente ,
l'esame baropodometrico dinamico prevede un percorso di prova sulla pedana almeno per 2 volte e poi un secondo percorso di rilevamento dati per altre due volte sulla pedana di 4 mt.
Queste sono le linee guida internazionali perche' l'esame sia corretto , lo statico invece si esegue in piedi e fermo facendo 2 o piu' rilevazioni.
I plantari vengono eleborati in base ai risultati dell'esame e devono dare spinte e controspinte in funzione delle aree di maggiore o minore scarico di forza rilevato all'esame nella fase del passo.Sono dati numerici che vengono rilevati ed elaborati da un apposito algoritmo.
Lei ha fatto bene a farli fare non tanto per il trauma al metatarso ma per la tendenza al piattidmo che genera anomalie posturali e contratture muscolari con il passar del tempo o con variazioni importanti di peso , o , piu' in generale con cambi di stile di vita.
Quanto all'adattamento dei plantari al tipo di scarpa e' un banale problema che un normale buon tecnico ortopedico sa gestire e risolvere.
Saluti
l'esame baropodometrico dinamico prevede un percorso di prova sulla pedana almeno per 2 volte e poi un secondo percorso di rilevamento dati per altre due volte sulla pedana di 4 mt.
Queste sono le linee guida internazionali perche' l'esame sia corretto , lo statico invece si esegue in piedi e fermo facendo 2 o piu' rilevazioni.
I plantari vengono eleborati in base ai risultati dell'esame e devono dare spinte e controspinte in funzione delle aree di maggiore o minore scarico di forza rilevato all'esame nella fase del passo.Sono dati numerici che vengono rilevati ed elaborati da un apposito algoritmo.
Lei ha fatto bene a farli fare non tanto per il trauma al metatarso ma per la tendenza al piattidmo che genera anomalie posturali e contratture muscolari con il passar del tempo o con variazioni importanti di peso , o , piu' in generale con cambi di stile di vita.
Quanto all'adattamento dei plantari al tipo di scarpa e' un banale problema che un normale buon tecnico ortopedico sa gestire e risolvere.
Saluti
Prof.Alberto Grasso
[#2]
Utente
Buongiorno Prof. Grasso
grazie per la risposta. Devo purtroppo constatare che quanto da Lei riferito in merito alle caratteristiche costruttive della pedana baropodometrica, di certo non corrispondono a quelle presso cui ho effettuato l'esame baropodometrico; Lei mi riferisce di una lunghezza di 4 metri, io dico che dove l'ho effettuato sarà stato si e no di 2 mt; il camminamento l'ho fatto diverse volte avanti e indietro mi pare almeno 4 o 5 volte, per quanto riguarda la prova statica il tecnico ortopedico ha usato la medesima pedana facendomi stare fermo all'inizio della stessa pedana, se non ricordo male 2 volte all'inizio e alla fine prova camminamento. E' utilizzabile la stessa pedana sia come statica che dinamica? io, da non competente, ero convinto che la prova statica si effettuasse su una bilancia (e non su una pedana)!
Spero che il tecnico ortopedico abbia avuto i dati necessari alla costruzione di un corretto plantare; capisco che l'evoluzione tecnologica in un campo come questo può essere rapida ma capisco pure che non è che le sanitarie / ortopedie possano continuamente comprare nuove pedane.
Una delle cose che il tecnico mi ha subito detto mentre guardava i dati al suo computer è che risulta che io carico un poco più sul lato del piede "sano" non traumatizzato, sul sinistro, dicendomi che di conseguenza camminerei un pochino tutto spostato a sinistra (guarda un pò...) e questo non mi ha stupito più di tanto poichè risulta comprensibile come anche inconsciamente, istintivamente, si è portati a forzare di meno sul piede che ha a subito un trauma e caricare di più su quello sano.
Concludo chiedendo una idea di massima, rendendomi bene conto che a distanza e senza conoscere bene il caso è quasi impossibile essere precisi e dettagliati.
Il fatto è questo. In questo piede che 2 anni e mezzo fa ebbi il trauma - che sintetizzo una RMN di 10 mesi dopo evidenziava edema spongioso al 5 metatarso ma una stessa RMN di giugno 2018 diceva che quell'edema osseo non era più presente; che una elettroneurografia di 1 anno fa escludeva (almeno evidenti) danni ai nervi riferendo ENG nei limiti della norma, che però la neurologa che dispose ENG, scrisse "probabile minima neuropatia compresiva"; che da entrambe le RMN si escludono danni tendinei - col piede a riposo cioè senza scarpa, ho continuamente una sensazione di avere il piede un pò "legato", sento come "tirare" specie verso le dita, come ci fosse qualcosa di indefinibile un pò "appiccicato", mi rendo conto che è pure difficile spiegare bene. Quando calzo le calzature, queste sensazioni spariscono completamente, le avverto solo a piede "libero". Però mi chiedo: ci potrebbe essere ancora qualche tipo di terapia, o fisioterapia, che possa un pò migliorare la situazione, cioè alleviare queste un pò fastidiose sensazioni?
Cordialità
grazie per la risposta. Devo purtroppo constatare che quanto da Lei riferito in merito alle caratteristiche costruttive della pedana baropodometrica, di certo non corrispondono a quelle presso cui ho effettuato l'esame baropodometrico; Lei mi riferisce di una lunghezza di 4 metri, io dico che dove l'ho effettuato sarà stato si e no di 2 mt; il camminamento l'ho fatto diverse volte avanti e indietro mi pare almeno 4 o 5 volte, per quanto riguarda la prova statica il tecnico ortopedico ha usato la medesima pedana facendomi stare fermo all'inizio della stessa pedana, se non ricordo male 2 volte all'inizio e alla fine prova camminamento. E' utilizzabile la stessa pedana sia come statica che dinamica? io, da non competente, ero convinto che la prova statica si effettuasse su una bilancia (e non su una pedana)!
Spero che il tecnico ortopedico abbia avuto i dati necessari alla costruzione di un corretto plantare; capisco che l'evoluzione tecnologica in un campo come questo può essere rapida ma capisco pure che non è che le sanitarie / ortopedie possano continuamente comprare nuove pedane.
Una delle cose che il tecnico mi ha subito detto mentre guardava i dati al suo computer è che risulta che io carico un poco più sul lato del piede "sano" non traumatizzato, sul sinistro, dicendomi che di conseguenza camminerei un pochino tutto spostato a sinistra (guarda un pò...) e questo non mi ha stupito più di tanto poichè risulta comprensibile come anche inconsciamente, istintivamente, si è portati a forzare di meno sul piede che ha a subito un trauma e caricare di più su quello sano.
Concludo chiedendo una idea di massima, rendendomi bene conto che a distanza e senza conoscere bene il caso è quasi impossibile essere precisi e dettagliati.
Il fatto è questo. In questo piede che 2 anni e mezzo fa ebbi il trauma - che sintetizzo una RMN di 10 mesi dopo evidenziava edema spongioso al 5 metatarso ma una stessa RMN di giugno 2018 diceva che quell'edema osseo non era più presente; che una elettroneurografia di 1 anno fa escludeva (almeno evidenti) danni ai nervi riferendo ENG nei limiti della norma, che però la neurologa che dispose ENG, scrisse "probabile minima neuropatia compresiva"; che da entrambe le RMN si escludono danni tendinei - col piede a riposo cioè senza scarpa, ho continuamente una sensazione di avere il piede un pò "legato", sento come "tirare" specie verso le dita, come ci fosse qualcosa di indefinibile un pò "appiccicato", mi rendo conto che è pure difficile spiegare bene. Quando calzo le calzature, queste sensazioni spariscono completamente, le avverto solo a piede "libero". Però mi chiedo: ci potrebbe essere ancora qualche tipo di terapia, o fisioterapia, che possa un pò migliorare la situazione, cioè alleviare queste un pò fastidiose sensazioni?
Cordialità
[#3]
Utente
Buongiorno
e comunque al di là dei plantari che certamente dovranno essere ben posizionati ed assestati, mi sto sempre chiedendo circa l'evoluzione di questo trauma al 5 metatarso di 2 anni e mezzo fa, nel senso che la RMN di aprile 2017 evidenziava edema osseo della spongiosa nel 5° metatarso, poi la RMN dei giugno 2018 scriveva che quell'edema non c'era più, e comunque non mi prescrissero farmaci per curare l'edema ma alcune fisioterapie; ora mi piacerebbe sapere se mi trovo di fronte o no ad Algodistrofia.
Chi è lo specialista d'elezione per riconoscere e curare l'Algodistrofia: il Reumatologo, l'Ortopedico od entrambi?
Saluti
e comunque al di là dei plantari che certamente dovranno essere ben posizionati ed assestati, mi sto sempre chiedendo circa l'evoluzione di questo trauma al 5 metatarso di 2 anni e mezzo fa, nel senso che la RMN di aprile 2017 evidenziava edema osseo della spongiosa nel 5° metatarso, poi la RMN dei giugno 2018 scriveva che quell'edema non c'era più, e comunque non mi prescrissero farmaci per curare l'edema ma alcune fisioterapie; ora mi piacerebbe sapere se mi trovo di fronte o no ad Algodistrofia.
Chi è lo specialista d'elezione per riconoscere e curare l'Algodistrofia: il Reumatologo, l'Ortopedico od entrambi?
Saluti
[#7]
Utente
Buongiorno,
trauma 5 metatarso 2 anni e mezzo fa, ora sensazioni del piede che tira verso le dita piccole di continuo e un po’ formicolii e punzecchiature; fastidio al contatto corpo estraneo all'appoggio piede, disestesia! devo dire che purtroppo in gennaio specie il tirare e i fastidi in genere sono aumentati, io ho anche messo in relazione questo improvviso peggioramento con la incredibile coincidenza dei plantari, o che non mi sono bene abituato, o che mi hanno modificato qualcosa nel piede, o che non sono confezionati al meglio, sta di fatto che dopo un po’ che ho iniziato a calzarli, ho notato peggioramento sintomi. Domani vado al controllo del consumo plantari dal Tecnico Ortopedico che li ha costruiti, in questi 2 anni gli Ortopedici ed i Fisiatri mi hanno continualmente consigliato di calzare i plantari, ora io i plantari li ho fatti ed ora sto peggio.
Spero che almeno non mi abbiano provocato danni irreversibili.
trauma 5 metatarso 2 anni e mezzo fa, ora sensazioni del piede che tira verso le dita piccole di continuo e un po’ formicolii e punzecchiature; fastidio al contatto corpo estraneo all'appoggio piede, disestesia! devo dire che purtroppo in gennaio specie il tirare e i fastidi in genere sono aumentati, io ho anche messo in relazione questo improvviso peggioramento con la incredibile coincidenza dei plantari, o che non mi sono bene abituato, o che mi hanno modificato qualcosa nel piede, o che non sono confezionati al meglio, sta di fatto che dopo un po’ che ho iniziato a calzarli, ho notato peggioramento sintomi. Domani vado al controllo del consumo plantari dal Tecnico Ortopedico che li ha costruiti, in questi 2 anni gli Ortopedici ed i Fisiatri mi hanno continualmente consigliato di calzare i plantari, ora io i plantari li ho fatti ed ora sto peggio.
Spero che almeno non mi abbiano provocato danni irreversibili.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.7k visite dal 30/11/2018.
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