Amicizia o illusione

Salve,
sono qui a chiedervi un parere su una situazione che sto vivendo per me un po' singolare.

Soffro di iperidrosi e questa situazione aveva iniziato a crearmi forte disagio dal punto di vista psicologico soprattutto sia quando dovevo stringere la mano a qualcuno sia per le chiazze sui vestiti e l'odore alle ascelle.
Ho deciso di rivolgermi ad altro specialista perché gli antitraspiranti non avevano effetto e mi sono rivolta ad una fisiatra che esegue la ionoforesi.
Ho iniziato il trattamento a marzo dello scorso anno e soprattutto all'inizio del trattamento ero quasi tutti i giorni dalla dottoressa.

Quando sono andata la prima volta dalla dottoressa mi sono limitata ad indicare i sintomi fisici e chiedere informazioni sulla possibile soluzione, man mano che passava il tempo però si è creato da parte mia un clima di fiducia che mi ha portata, un po' spinta indirettamente anche dalla dottoressa, a parlare del disagio psicologico che questa problematica mi aveva creato.
Al momento mi sembrava strano, ma non troppo, perché anche se non è una psicologa, è comunque un medico e pensa al benessere del paziente.

Mentre il tempo passava, durante il trattamento abbiamo iniziato a parlare un po' di tutto, scoprendo anche alcuni interessi comuni fra cui il padel, tanto che la stessa dottoressa mi ha chiesto di andare a giocare insieme e così abbiamo fatto.
So che non è una psicologa, quindi non ci sarebbe nulla di strano in un'amicizia medico-paziente, però non mi è mai capitato e mi sembra tutto strano, soprattutto perché faccio molta fatica a fare amicizia.
La dottoressa è anche stata l'unica persona a starmi accanto in un periodo di forte stress lavorativo, ascoltandomi e consigliandomi come farebbe un'amica non un medico.
Ora ci stiamo frequentando ogni tanto per giocare a padel (nel mentre preciso che mi sto sempre rivolgendo a lei per una terapia di mantenimento di ionoforesi), però non so come fare.
Da una parte mi sembra che l'atteggiamento che ha sia palesemente oltre il rapporto medico-paziente dall'altra invece ho talmente paura di rovinare tutto che non riesco neanche a parlare della nostra presunta amicizia.
Vorrei anche solo dirle grazie per esserci, ma non ci riesco.
Riesco solo a chiederle quando andiamo la prossima volta a fare una partita (a volte chiede lei altre io), mi piacerebbe uscire anche a fare un aperitivo ma ho paura di essere invadente.
Lei ha 12 anni più di me e ha un marito e un bimbo di 7 anni (ho conosciuto entrambi quando sono venuti alcune volte a vedere le partite), io invece non mi sono ancora costruita una famiglia.

Mi rendo conto dei limiti di una richiesta simile online, ma vorrei chiedervi un parere sulla base delle informazioni che vi ho dato.
Secondo voi, è possibile che stia mal interpretando?
Quale potrebbe essere il modo per capire meglio il nostro rapporto o in caso contrario per farle capire che per me è diventata un'amica?

Grazie
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

trattandosi del rapporto medico-paziente
(e non del rapporto psicologo psicoterapeuta-paziente)
troviamo più corretto spostare il Suo consulto dall'*area psicologia*, nel quale è stato postato, all'area medica.
Le risponderanno i medici sulla base dell loro codice deontologico.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Salve,
da quel che vedo, a differenza di quanto accade con gli psicologi, non credo ci siano problemi a livello di codice deontologico che impediscano un'amicizia medico-paziente, perchè conosco persone che si rivolgono al medico amico, cugino, ecc.
La mia domanda è più spostata sul piano psicologico. Vi chiedevo se, consapevole di poter fornire poche informazioni online con cui ho cercato di spiegare la situazione, io stia fraintendendo un comportamento scambiandolo per amicizia quando in realtà potrebbe non esserlo. E se invece così non fosse quale potrebbe essere un modo per dirle che ci tengo a lei come persona. Ovviamente non smetterei di rivolgermi a lei come medico perché sto avendo benefici grazie alla ionoforesi