Invalidità trapianto di fegato

salve, Vi ringrazio anticipatamente per la risposta che mi darete. Il mio quesito è molto semplice. Mia figlia nata nel marzo del 2002, ha subito trapianto di fegato a seguito di atresia delle vie biliari.non voglio dilungarmi sulla burocrazia iniziale per il riconoscimento dell'invalidità civile.....fino a un mese fa, lei percepiva l'accompagnamento e io godevo dei permessi della legge 104.dopo visita di revisione, confermata solo invalidità ordinaria al 100%.La commissione di fronte alla mia perplessità di fronte al non riconoscimento della 104,poichè mia figlia esegue regolarmente controlli ospedalieri per controllare il livello dell'immonosoppressore e della clinica in generale, mi ha risposto che come lavoratrice godo di ferie e che posso utilizzare quelle per i controlli, e che in caso di malattia, come a volte succede, posso richiedere l'aspettativa.....premetto che non mi batterò per il riconoscimento economico ma per il principio che sono mamma di una bambina invalida non per sua scelta e che ho pure il diritto di lavorare! quindi vi chiedo solamente cosa prevede la legge,quali sono i punteggi per i trapianti di fegeto e immunodepressi,non voglio elencare le sedute settimanali dalla psicologa , che ormai vanno avanti da anni, per porre rimadio diciamo ai postumi dell'ospedalizzione, perchè penso che ogni paziente a modo suo abbia la sua storia! Vi chiedo se a otto anni solo perchè ci si sa allacciare le scarpe e vestirsi autonomamente, si possono effettuare i controlli e prendere la terapia autonomamente.Quasi sicuramente ricorrerò al ricorso giudiziale, poichè nessuna commissione Inps o Asl che dir si voglia, a seguito di defit economico, dovrebbe permettersi di giudicare con superficialità ciò che all'esame oggettivo sembra una banalità......io dico sempre......provare per credere....soprattutto se si tratta di bambini.......Grazie mille per la risposta che mi fornirete.
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Signora,

condivido, anche come padre, le sue considerazioni proprio per l'età di sua figlia.
Diversa sarebbe la situazione se sua figlia avesse la maggiore età, perché avrebbe potuto districarsi da sola pe r i vari controlli medici e psicologici.
Secondo me sussistono i requisiti medico-sociali per ottenere i benefici dell'articolo 3 comma 3 della Legge 104/92, non solo per i controlli clinici da effettuare periodicamente ma anche per la necessità del supporto psicologico, visto che dalla psicologa da sola sua figlia non ci può andare e che una seduta dalla psicologia non dura mica 5 minuti.

Perciò, le consiglio il ricorso giudiziale..
Ci tenga al corrente se lo desidera.

http://www.medico-legale.it/invalidita'_civile.html
http://www.medico-legale.it/handicap_legge_10492.html
https://www.medicitalia.it/minforma/medicina-legale-e-delle-assicurazioni/177-invalidita-civile.html
https://www.medicitalia.it/minforma/medicina-legale-e-delle-assicurazioni/178-legge-104-92-l-handicap.html

Cordiali saluti.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto gazie della risposta,la ritengo umana oltrechè tecnica.Spero proprio che il ricorso abbia esito positivo, non solo per mia figlia, ma come input per tutti quei genitori con figli minori con qualche patologia invalidante che si trovano nella mia stessa situazione.Il mio motto è quello che non ci si deve arrendere mai,sicuramente Vi terrò informati, e mai avrei pensato di dover ricorrere al tribunale per dimostrare che mia figlia ha bisogno di me....Se non sbaglio, per la legge italiana, se lascio mia figlia di otto anni a casa sola e le succede qualcosa vengo denunciata per abbandono di minore......Però per la Commissione Asl le posso fare seguire la terapia immunosoppressiva e gestire la sua salute da sola, come vuole e quando vuole....In questo caso se le succede qualcosa......a chi va la responsabilità? Sempre e comunque a me, poichè solo una persona scellerata farebbe maneggiare i farmaci ad un bimbo....e quando arriva all'adolescenza e per mille motivi si rifiuta di seguire le terapie.....Le Commissioni devono capire che già è complicato fare i genitori in situazioni definite di normalità, figuriamoci quando in ballo ci sono invalidità fisiche o psicologiche più o meno evidenti! Non sempre è facile garantire il diritto alla Vita......Grazie a tutti