La pratica anche se non mi e' stato ancora rimosso il cerchiaggio

salve,vorrei chiedere un consulto in merito ad una pratica assicurativa...in ottobre a seguito di un incidente stradale ho riportato la frattura della rotula,sintetizzata con cerchiaggio,ora a distanza di 5 mesi circa l'infortunistica presso cui mi sono rivolta mi consiglia di chiudere la pratica anche se non mi e' stato ancora rimosso il cerchiaggio(che mi limita il movimento,attualmente fletto di circa 100 gradi)dunque mi chiedo,e' possibile chiudere una pratica senza diciamo aver portato a termine la guarigione?e' possibile il mio "rifiuto" a sottopormi all'intervento di rimozione dei mezzi di sintesi?e nel caso la chiudessi come loro mi consigliano se avessi dei postumi "non picevoli" dopo l'intervento come mi dovrei comportare?e' possibile riaprire una pratica?ringrazio in anticipo
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Gentile Utente,
presa visione del suo più che giustificato quesito, va premesso che la quantificazione medico-legale del danno può essere correttamente effettuata quando sia conseguita la stabilizzazione clinica dei postumi delle lesioni riportate.
Nella valutazione si tiene ovviamente conto di quelle che saranno le possibilità di miglioramento delle menomazioni con successivi eventuali trattamenti, ivi compresa la rimozione dei mezzi di osteosintesi (il cerchiaggio, nel suo caso), fermo restando che non sempre sarà possibile raggiungere il ripristino delle condizioni biologiche preesistenti (la cosiddetta "restitutio ad integrum").
In ogni caso Lei non è obbligata a sottoporsi a tali trattamenti, se non lo ritiene necessario (le faccio l'esempio di una cicatrice al volto, che potrebbe beneficiare di trattamento chirurgico estetico a posteriori, ma che l'interessato potrebbe non consentire ad effettuare).
Tenga presente comunque che dopo aver accettato l'offerta della compagnia assicuratrice, è difficile che il caso venga riaperto, a meno di evidenti complicazioni riconducibili in maniera diretta al sinistro; e che d'altro canto è difficile quantificare un danno futuro di previsione (derivante dall'intervento di rimozione dei mezzi di sintesi, con relativa anestesia).
Le consiglierei a questo punto, se non è già stato fatto, di far valutare la situazione ad un medico legale di Sua fiducia, onde stabilire, di concerto con Lei, se sia più opportuno dilazionare la quantificazione del danno subìto o definirla fin d'ora.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]