Perdita di sostanza
Salve circa 4 mesi fa ho avuto un incidente sul lavoro riportando un abbondante perdita di sostanza di tutta la P2 e 1/3 di P1 del pollice dx con perdita della tavoletta ungueale ma mantenimento della matrice e dopo 10 gg di ospedale e più di 4 ore di intervento per allestimento di lembo libero venoso al polso sono stato dimesso.Oggi recatomi all INAIL per la chiusura Dell infortunio il medico effettuava la valutazione del danno residuo provando a piegarmi la prima falange e null altro...ne guardava le cicatrici ne il lembo ne mi chiedeva se riuscivo a piegarlo autonomamente ne se avevo riacquistato almeno in minima parte la sensibilità o se avessi dolore.Volevo sapere se questo tipo di valutazione è sufficiente a determinare il mio punteggio perchè a me sembra una visita un pochino superficiale anche se il dottore evidentemente aveva già tutti i dati per valutare un " pochi punti li saprà quando riceverà la letter ma pochi"...vorrei inoltre sapere un range di punteggio che dovrebbe essermi attribuito per questo trauma considerando che ora ho un pollice menomato senza sensibilità,con una riduzione della capacita di flessione nonché di forza e che andrà poi risottoposto a intervento di lipofilling per ridurre il dolore
Grazie
Grazie
[#1]
Spett.le Utente,
le Tabelle INAIL per la valutazione del danno bioogico vigenti (allegato al D.M. 12 luglio 2000) riportano le seguenti voci, che possono essere di interesse come riferimento per il Suo caso:
-Cod. 243 -Perdita totale del pollice = 20% (dominante)/ 16% (non dominante)
-Cod. 248 - Perdita della falange ungueale del pollice = 9% (dominante)/ 8% (non dominante)
Considerato anche quanto riportato nei criteri applicativi delle tabelle("Nella valutazione del danno la perdita funzionale non è equiparata a quella anatomica. Quest’ultima assume, di norma, connotazione di maggiore gravità"), un'ipotetica stima del danno biologico da Lei subìto, valutando la perdita di funzione del pollice nella misura di 1/3-1/4 del totale, potrebbe collocarsi fra il 5% ed il 7%.
Sottolineo che quella che ho riportato è solo un'ipotesi
valutativa, che dovrebbe poi essere confermata mediante visita diretta, che evidenzi la corrispondenza della perdita di funzione del dito (articolarità, forza, trofismo, abilità complessiva ecc...).
Distinti Saluti.
le Tabelle INAIL per la valutazione del danno bioogico vigenti (allegato al D.M. 12 luglio 2000) riportano le seguenti voci, che possono essere di interesse come riferimento per il Suo caso:
-Cod. 243 -Perdita totale del pollice = 20% (dominante)/ 16% (non dominante)
-Cod. 248 - Perdita della falange ungueale del pollice = 9% (dominante)/ 8% (non dominante)
Considerato anche quanto riportato nei criteri applicativi delle tabelle("Nella valutazione del danno la perdita funzionale non è equiparata a quella anatomica. Quest’ultima assume, di norma, connotazione di maggiore gravità"), un'ipotetica stima del danno biologico da Lei subìto, valutando la perdita di funzione del pollice nella misura di 1/3-1/4 del totale, potrebbe collocarsi fra il 5% ed il 7%.
Sottolineo che quella che ho riportato è solo un'ipotesi
valutativa, che dovrebbe poi essere confermata mediante visita diretta, che evidenzi la corrispondenza della perdita di funzione del dito (articolarità, forza, trofismo, abilità complessiva ecc...).
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
[#2]
Utente
Salve dottore innanzitutto volevo ringraziarla per la tempestività e gentilezza della sua risposta, volevo chiedere a questo punto una volta ricevuta la lettera con il responso inail come devo fare per fare una controperizia ed eventualmente un ricorso in caso di ampia discordanza
Grazie mille
Grazie mille
[#3]
Spett.le Utente,
potrà effettuare una perizia di parte rivolgendosi ad un medico legale di Sua fiducia nella Sua zona; ove emergesse discordanza fra le due valutazioni, Le consiglio di presentare un ricorso di tipo amministrativo da indirizzare alla sede Inail competente, meglio se tramite un Ente di Patronato.
Tale ricorso può essere presentato anche per silenzio – assenso ai sensi dell’art. 7 della legge n.533/73 quando l’istituto non fornisce alcuna risposta entro il termine di 90 giorni dalla denuncia del caso.
Ricevuto il rigetto del ricorso, oppure non avendo ricevuto risposta entro 60 giorni, l’assicurato può presentare ricorso giudiziario al Giudice del Lavoro.
Distinti Saluti.
potrà effettuare una perizia di parte rivolgendosi ad un medico legale di Sua fiducia nella Sua zona; ove emergesse discordanza fra le due valutazioni, Le consiglio di presentare un ricorso di tipo amministrativo da indirizzare alla sede Inail competente, meglio se tramite un Ente di Patronato.
Tale ricorso può essere presentato anche per silenzio – assenso ai sensi dell’art. 7 della legge n.533/73 quando l’istituto non fornisce alcuna risposta entro il termine di 90 giorni dalla denuncia del caso.
Ricevuto il rigetto del ricorso, oppure non avendo ricevuto risposta entro 60 giorni, l’assicurato può presentare ricorso giudiziario al Giudice del Lavoro.
Distinti Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 14/06/2011.
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