85 invalidita civile 20 anni di servizio

Gentilisimo,Dottore
Avrei bisogno di sapere se la mia Azienda mi mandasse a visita medica,e la commissione supponiamo che mi giudicasse non piu idoneo a proficuo lavoro.
perche negli ultimi tempi a causa delle mie patologie ho superato i 9 mesi di malattia. Per non farla troppo lunga cosa prenderei di pensione con 85% di invalidità civile e 20 anni di servizio nel pubblico impiego.posso sperare di sopravvivere con quello che mi danno? oppure devo preoccuparmi molto,visto che mia moglie prende di stipendio a malapena 600,00 euro e mio figlio è ancora a carico nostro ed ha compiuto i 23 anni.la ringrazio anticipatamente per qualsiasi risposta Mi dia per aiutarmi e le porgo i miei Saluti
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 227 26
Spett.le Utente,
considerando che Lei è un dipendente pubblico, potrebbe presentare istanza per pensione di inabilità (art. 2, 12° comma, Legge 335/95) concedibile a tutti i lavoratori dipendenti pubblici, iscritti all'assicurazione INPDAP, che abbiano un'inabilità permanente e assoluta, fisica o mentale, a svolgere qualsiasi attività lavorativa, (dipendente o autonoma), non derivante da causa di servizio.
La richiesta di concessione del trattamento di pensione d'inabilità richiede che l'iscritto, indipendentemente dall'età anagrafica, sia in possesso di 5 anni d'anzianità contributiva, anche non continuativi, dei quali almeno 3 versati nei 5 anni precedenti la cessazione dal servizio
Il trattamento di pensione è calcolato sulla base dell'anzianità contributiva maturata aumentata di un ulteriore periodo compreso tra l' età alla cessazione ed il compimento dell'età pensionabile.
In ogni caso l'importo del trattamento di pensione non può superare né l'ottanta per cento della base pensionabile, né l'importo spettante nell'ipotesi d'inabilità dipendente da causa di servizio, e l'anzianità di servizio da computare non può superare il limite di 40 anni, previsto per Legge.
Le suggerisco, per l'istruzione della pratica ed anche per valutare l'entità dell'eventuale trattamento pensionistico, di rivolgersi ad un Ente di Patronato.

Si può certamente affermare che in Italia 600 € mensili sono pochi per il tenore di vita che si è abituati a condurre, così come si può considerare che in altri Paesi una analoga rendita consente una condizione privilegiata di agiatezza. Ma non si tratta di considerazioni o pareri attinenti alla Medicina Legale e delle Assicurazioni, disciplina per la quale rispondo ai quesiti su Medicitalia.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]

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dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Gentilissimo Dottore,Ho gia consultato il Patronato e mi ha riferito che una grande quantità di persone che fanno domandfa per inabilità gli viene riconosciuta quella che è piu a loro vantaggio e cioè non piu idoneo a proficuo lavoro.Ma io con le seguenti patologie avrei buone speranze? ( cirrosi epatica con scompenso,rettocolite ulcerosa,ipertenzione arteriosa con edemi diffusi,spondiloartrosi con discopatie ed infine ansia libera e anticipatoria con attacchi di panico,senza contare che posso solo attendere il trapianto,perche non posso fare altre cure antivirali per via della colite ulcerosa.Se non la disturbo volevo sapere se è giusto l'85% di invalidita e lo stato di handicap semplice,quando tutti i medici mi dicono che sono in uno stato di grvità e che speranze avrei se facessi la domanda per ottenere la 335/95. La Ringazio nuovamente e mi scuso di disturbarla,ma faccio il muratore e non riesco che a lavorare e dormire e basta,in piu mia moglie si è ammalata 5 mesi fa di depressione bipolare in fase maniacale.tutto cio si va ad aggiungere alla situazione precaria in cui vivevamo a causa della mia condizione.Infinitamente grazie e spero mi risponda per cortesia anche a queste domande. La Saluto Cordialmente
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 227 26
Spett.le Utente,

come già riportato nella precedente risposta, Le suggerisco di presentare istanza per pensione di inabilità ai sensi dell'art. 2, 12° comma, Legge 335/95, documentando le infermità da cui è affetto con certificazioni specialistiche, rilasciate da strutture sanitarie pubbliche.
Si tratta di beneficio pensionistico di cui possono usufruire tutti i dipendenti pubblici, indipendente dall'invalidità civile e dalla Legge 104/92, che riguardano un differente settore di tutela.
Per quanto attiene poi alla percentuale di invalidità civile dell'85% ed alla condizione di "handicap", senza connotazione di gravità, la valutazione per individuare e definire l'handicap si basa su criteri medico-sociali e non medico-legali o percentualistici, diversamente dalla valutazione dell'invalidità civile.
Lo stato di handicap infatti viene valutato da un'apposita Commissione operante presso ogni ASL, composta da un medico specialista in medicina legale, con funzioni di presidente, e da due medici di cui uno scelto prioritariamente tra gli specialisti in medicina del lavoro, come componenti, ed è integrata da un operatore sociale e un medico esperto nella specialità dell'infermità da valutare.
Alla Commissione partecipa inoltre un sanitario in rappresentanza, rispettivamente, dell'Associazione nazionale dei mutilati ed invalidi civili (ANMIC), dell'Unione italiana ciechi (UIC), dell'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza ai sordomuti (ENS) e dell'Associazione nazionale delle famiglie dei fanciulli ed adulti subnormali (ANFFAS), ogni qualvolta devono pronunciarsi su invalidi appartenenti alle rispettive categorie. Infine, dal 1 gennaio 2010, la Commissione è integrata da un medico INPS quale componente effettivo.
Considerate le infermità che Lei riporta, sul riconoscimento della connotazione di gravità (art.3, comma 3) resta il condizionale, in quanto la valutazione, come Le ho prima spiegato, assume carattere multidisciplinare e sociale, e come tale è abbastanza complessa ed articolata.

Ancora Distinti Saluti


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