Malattia professionale

Egregio Dottor Mascotti,
mio marito era affetto da asbestosi,riconosciutagli dal 2006 come malattia professionale,e percepiva una rendita che mi è stata tolta alla sua morte,nel 2009.
Nel 2008 ha scoperto di avere un carcinoma uroteliale alla vescica già in fase infiltrante, che poi lo ha portato alla morte all'età di 68 anni. Aggiungo che mio marito era un marittimo e ha trascorso tutta la sua vita lavorando su navi petroliere e chimichiere,strutture in cui,come è ben noto,vi è un'ingente quantita di benzene e di altre sostanze che sono considerate alcune tra le cause principali del tumore alla vescica. Dunque,sotto consiglio dei medici,mio marito fece domanda di riconoscimento di malattia professionale per il suddetto tumore alla vescica,ma la sua richiesta venne respinta. A questo punto le porgo due domande:
1) Esiste secondo lei un nesso tra l'asbestosi e il tumore alla vescica?
2) Mi conviene inoltrare ricorso e insistere affinchè il tumore alla vescica che lo condannò a morte gli venga riconosciuto come malattia professionale? C'è qualche possibilità che io possa ottenere dei risultati in merito e quindi un eventuale risarcimento?
La ringrazio anticipatamente.
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Signora,

la letteratura non è ancora univoca sul collegamento causale o concausale fra amianto e cancro della vescica; per ora si sa solo che il rischio di cancro di rene e vescica è più elevato in coloro che hanno lavorato a contatto con l'amianto.
D'altra parte, la causa dei tumori della vescica non è unica e pare che il fumo di sigaretta sia una causa importante, come pure l'esposizione alle amine aromatiche (benzene), alcuni farmaci (ciclofosfamide e ifosfamide), una dieta ricchi di fritture e di grassi e, infine, una componente genetica.

Il benzene è stato classificato dall'IARC come agente cancerogeno del gruppo 1 e tra le patologie di cui sarebbe responsabile principalmente vi è la leucemia melodie acuta e l'anemia a plastica.
Le principali foto di benzene negli ambienti non lavorativi sono il fumo di sigaretta, le stufe domestiche, colle e vernici.

In conclusione, per quanto riguarda la domanda di malattia professionale riguardo al tumore della vescica, le possibilità di riconoscimento, non elevate, dipendono anche dalla eventuale assenza di altri fattori di rischio, come , appunto, il fumo di sigaretta; il nesso causale o concausale fra asbesto e tumore della vescica sarà assai difficile da dimostrare.

Ci tenga al corrente, se lo desidera.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

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Utente
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Gentile Dottore,
innanzitutto la ringrazio per la sua tempestiva risposta e per la disponibiltà. Per quanto riguarda gli altri fattori di rischio,mio marito era un ex-fumatore,ma quando si è ammalato di tumore alla vescica aveva già smesso di fumare da oltre 30 anni. Non ci siamo mai serviti di stufe domestiche nè mio marito ha mai fatto uso sistematico di colle e vernici.Per quanto riguarda l'alimentazione,mio marito è stato sempre molto scrupoloso e attento a evitare ogni tipo di eccesso. Escluderei anche la possibilità della componente genetica. Aggiungo inoltre,anche se magari si è trattato solo di una tragica coincidenza,che un caro amico e collega di mio marito (quindi anche lui marittimo) si è ammalato dello stesso tumore e il decorso della malattia è stato più o meno simile,con l'unica differenza che questo signore ha vissuto due anni in più (è venuto a mancare qualche mese fa).
Dottore la ringrazio ancora infinitamente e le auguro una buona serata.
A presto.