Requisiti art. 3 comma 3 legge 104/92
Egr. Dottore, Le scrivo per avere un Suo parere in merito al mio riconoscimento di legge 104 art. 1 comma 1. Un anno fa sono stato vittima di un grave incidente stradale sul lavoro in seguito al quale ho riportato l'amputazione traumatica dell'arto superiore sx, a partire dal cingolo scapolare, scapola compresa. In seguito a ciò ho fatto domanda di riconoscimento della legge 104/92. In occasione di visita presso la CMS Inps ho prodotto le cartelle cliniche riguardanti gli esiti dell'evento traumatico subito, e mi è stato riconosciuto lo stato di portatore di handicap, comma 1 art.3. Tale valutazione non mi da diritto ai permessi lavorativi che mi consentirebbero di poter effettuare l'orario ridotto in ambito lavorativo. Permessi che troverei utili in quanto non riesco a portare per molte ore la protesi estetica di spalla (che normalmente indosso per riuscire ad indossare gli indumenti di uso comune, che altrimenti mi sarebbero preclusi), sia per il peso che per l'ingombro della stessa, sia per l'elevata temperatura che l'invaso di silicone sviluppa sulla cute. In sostanza, dopo averla indossata 4-5 ore ho bisogno di toglierla per un po di tempo. Inoltre dal verbale che mi è stato recapitato, alla voce "qualificatore di perfomance" non vedo alcuna valutazione alle voci "prendersi cura delle singole parti del corpo", "vestirsi", "mangiare". Attività che senza l'aiuto di mia moglie svolgerei con molta difficoltà o non svolgerei affatto.. Sfido chiunque a lavarsi accuratamente l'unico braccio e l'unica mano disponibile, o tagliarsi una bistecca o infilarsi un indumento dopo aver indossato una protesi lunga quasi un metro, con l'unica mano disponibile. Preciso che all'atto della visita non ero ancora in possesso del verbale di invalidità Inail (dove mi è stata riconosciuta un invalidità in misura dell'80%), ne di relazione redatta dal Medico Psichiatra dell''Asl, presso il quale stò effettuando un percorso psicoterapeutico, che mi ha diagnosticato una Sindrome da stress post-traumatico. Inoltre da diversi anni ,in seguito a diversi eventi di lussazione della spalla dx, soffro di artrite alla spalla stessa. Alla luce di questi nuovi elementi, mi chiedo se potrei ottenere una revisione del provvedimento e il conseguente riconoscimento dell'art.3, comma3, che mi consentirebbe di accedere ai permessi lavorativi retribuiti (3 giorni al mese,o orario ridotto; prepensionamento) previsti da tale articolo. Inoltre vorrei sapere quali sono le modalità per richiedere di essere rivalutato. Se fare ricorso o richiesta di nuova istanza, o altro. Ma innanzitutto, Le scrivo per chiederLe un parere sulla valutazione ottenuta, e sulla eventuale sussistenza dei requisiti per poter ottenere il riconoscimento dell' art.3 comma3. Mi scuso per essermi dilungato,ma mi premurava esporre in maniera, spero, chiara la mia problematica. In attesa di un cortese riscontro, Le porgo distinti saluti.
[#1]
Gentile Signore,
uno degli errori che comunemente si fa da parte di molte commissioni è quella di riconoscere il comma 3 dell'articolo 3 della legge 104/92 soltanto agli invalidi valutati nella misura del 100%.
Infatti, non vi è alcun automatismo fra la percentuale d'invalidità e il riconoscimento di handicap grave. sicché questo potrebbe essere riconosciuto anche per percentuali di invalidità inferiori al 100%.
Si tratta di un pregiudizio valutativo difficile da smontare, perché, oltre al grado percentuale di invalidità, andrebbe considerato soprattutto la concreta incidenza negativa che un particolare handicap può avere nell'espletamento delle attività quotidiane della vita, ed in particolare dei propri bisogni fisiologici, come il vestirsi, il lavarsi, il mangiare, eccetera.
Non sto dicendo questo per affermare che lei ha sicuramente diritto ai permessi lavorativi, perché per un giudizio più puntuale sarebbe necessario visitarla, per avere una precisa contezza del suo handicap.
Purtroppo, avverso la decisione della commissione non è possibile fare un ricorso amministrativo, ma soltanto un ricorso per via giudiziaria.
Le suggerisco di rivolgersi ad un Patronato della sua zona, che potrà assisterla gratuitamente per valutare se sia opportuno il ricorso.
invalidità civile e L.104/92
http://www.medico-legale.it/showPage.php?template=articoli&id=12
http://www.medico-legale.it/showPage.php?template=articoli&id=5
Buona serata
uno degli errori che comunemente si fa da parte di molte commissioni è quella di riconoscere il comma 3 dell'articolo 3 della legge 104/92 soltanto agli invalidi valutati nella misura del 100%.
Infatti, non vi è alcun automatismo fra la percentuale d'invalidità e il riconoscimento di handicap grave. sicché questo potrebbe essere riconosciuto anche per percentuali di invalidità inferiori al 100%.
Si tratta di un pregiudizio valutativo difficile da smontare, perché, oltre al grado percentuale di invalidità, andrebbe considerato soprattutto la concreta incidenza negativa che un particolare handicap può avere nell'espletamento delle attività quotidiane della vita, ed in particolare dei propri bisogni fisiologici, come il vestirsi, il lavarsi, il mangiare, eccetera.
Non sto dicendo questo per affermare che lei ha sicuramente diritto ai permessi lavorativi, perché per un giudizio più puntuale sarebbe necessario visitarla, per avere una precisa contezza del suo handicap.
Purtroppo, avverso la decisione della commissione non è possibile fare un ricorso amministrativo, ma soltanto un ricorso per via giudiziaria.
Le suggerisco di rivolgersi ad un Patronato della sua zona, che potrà assisterla gratuitamente per valutare se sia opportuno il ricorso.
invalidità civile e L.104/92
http://www.medico-legale.it/showPage.php?template=articoli&id=12
http://www.medico-legale.it/showPage.php?template=articoli&id=5
Buona serata
Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 34.2k visite dal 11/09/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.