Esenzione piede torto congenito equino-varo bilaterale

Salve,
sono un ragazzo di Reggio Emilia, ho appena compiuto la maggior età. Sono nato con il piede torto congenito valgo-pronato bilaterale, sono stato operato a 6 mesi e da allora uso plantari che sostituisco circa ogni anno e faccio visite ortopediche e fisiatriche con frequenza annuale a causa di dolori insorgenti ai piedi e, più recentemente, alla schiena (mi è stata riscontrata una scoliosi di 10° da un paio di anni) che non mi permettono di muovermi liberamente. Mi è stata riconosciuta dall'INPS l'indennità di frequenza con l'esenzione ticket fino ai 18 anni. Alla maggiore età non mi è stata riconosciuta l'invalidità civile, dopodichè sono andato dal medico di base che mi ha consigliato di fare richiesta dell'esenzione con codice 051 ("Soggetti nati con condizioni di gravi deficit fisici, sensoriali e neuropsichici"), perciò ho preso appuntamento all'AUSL, ma mi hanno detto che se l'INPS non ha riconosciuto nulla, non ho diritto all'esenzione per patologia, senza aver nemmeno guardato i certificati medici. Informandomi, sono venuto a conoscenza di altre persone con il mio stesso problema che ne hanno avuto diritto.
Vorrei dunque capire se per l'esenzione per patologia è necessario il riconoscimento INPS o sono due strade separate.
Inoltre, secondo lei, se faccio ricorso all'INPS, ho la possibilità che mi venga riconosciuto qualcosa?
[#1]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,
l'esenzione dal ticket per invalidità civile e quella per patologia sono due fattispecie assistenziali differenti, per cui il mancato riconoscimento di una non esclude l'altra.

Per quanto riguarda il ricorso per invalidità civile, per essere riconosciuto "invalido civile" è necessario che la riduzione permanente della capacità lavorativa sia superiore al 33%.
Tenuto conto che nelle Tabelle di Legge (D.M. 5 febbraio 1992) l'infermità "piede piatto bilaterale non complicato" è valutata 7%, e che l'infermità "perdita di un piede" è valutata 35%, mi sembra difficile che la Sua condizione possa raggiungere il 34%, anche se in questa sede non è possibile effettuare valutazioni attendibili del grado di invalidità.

Distinti Saluti.
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per le preziose informazioni!
Ma a questo proposito mi sono sorti altri piccoli dubbi:
- Potrebbe indicarmi a quale decreto legge devo attingere per la distinzione tra l'invalidità civile e l'esenzione per patologia, in modo che il medico dell'AUSL capisca a cosa sto facendo riferimento?
- In teoria dovrebbero bastare i certificati medici raccolti durante tutte le mie visite o devo seguire un particolare percorso?
- Infine leggendo la definizione del codice 051, mi sono soffermato sulla parola "gravi deficit", non capendo quali patologie possono essere considerate gravi. Il mio problema rientra tra le "gravi" patologie? Esiste una tabella alla quale si fa riferimento per tali considerazioni?

Mi scuso per le numerose domande, grazie ancora del suo interessamento.

Cordiali Saluti
[#3]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

i riferimenti normativi richiesti sono:
Legge - 30/03/1971 n. 118 ---> per l'invalidità civile
D.M. 28 maggio 1999, n. 329 successivamente modificato dal Decreto 296/2001 e dal regolamento delle malattie rare (DM 279/2001) ---> per le patologie croniche

http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1017&area=esenzioni&menu=croniche

Il Codice 051 riporta:
SOGGETTI NATI CON CONDIZIONI DI GRAVI DEFICIT FISICI, SENSORIALI E NEUROPSICHICI
le prestazioni esenti previste sono: LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI

L'attribuzione dell'aggettivo "grave" al deficit è possibile soltanto mediante la valutazione clinica, da parte dello specialista competente per il tipo di patologia.
Nel Suo caso specifico, trattandosi di "piede torto congenito equino", lo specialista che valuta sulla gravità della condizione dovrebbe essere l'Ortopedico.

Distinti Saluti.