psicologo-ipnotista clinico e "malessere"

salve cari dottori, la mia domanda è un po' insolita. Molto pertinente però. Volevo raccontarvi la mia storia e sapere se si può agire per via legale contro questo psicologo, di cui dirò.

Sono incappato anni fa nelle mani di un sedicente psicologo ipnotista-clinico, di cui io mi sono fidato sin dal primo momento. Era il 2008-2009. Il mio problema è che mi ha cambiato-rovinato la vita da quel momento fino ad allora..mi ha persuaso a fare una seduta di ipnositerapia al termine nel nostro percorso che fu traumatica, estremamente traumatica per me. Vorrei partire dal presupposto che tutto il percorso che abbiamo fatto non ha fatto altro che portarmi "confusione" e "spaventi" (ero spaventato per le regressioni che avevo durante la trance e per il fatto che quello che lui mi diceva durante la trance potesse "cambiarmi" inconsapevolmente per sempre..). Il mio attuale psicoanalista mi dice che probabilmente era stata una tecnica troppo "invasiva". Lo psicologo-ipnotista mi aveva sottoposto un test della personalità e chiesto se avvessi mai preso psicofarmaci. Poi dicendomi che il mio problema era la "rabbia" (ancora io devo capire verso chi) mi sottoponeva a queste sedute di ipnosi completamente sconnesse dal mio desiderio di consapevolezza e crescita personale. E' passato una marea di tempo lo so. Però l'ultima volta che andai a salutarlo perché mi ero deciso a intraprendere un percorso universitario e volevo lasciarlo mi ha detto che aveva preparato un'ultima seduta per me. Lui l'ha chiamato "esperimento sulla rabbia" che una collega aveva registrato su un "CD" musicale e mi voleva sottoporre. Io non seppi rifiutarmi e pensai, ne ho fatte tante sedute di ipnosi che dovrò comunque elaborare, perché negative per me, mo ci aggiungo pure questa non fa niente. E' ho giustificato a me stesso così un atto che non avrei voluto mai fare. Fu così traumatica quella seduta non vi so spiegare quanto. Da allora mo non vi racconto i particolari, ho avuto solo problemi nella mia vita , nelle relazioni con i famiggliari, ora prendo psicofarmaci da cinque anni oramai ho vissuto delle cose "turche" che mai mi sarei aspettato.

Mi spiace ad esempio tra le tante cose di aver perso i miei due nonni senza aver potuto passare gli utlimi istanti di vita con loro perché non mi rendevo conto di quello che mi succedeva e che sentivo dentro..

tutti mi hanno sempre sconsigliato, primo mio padre, di intraprendere azioni legali perché sarebbe dispedioso e allungherebbe solo il mio percorso di ripresa che insomma mo devo pensare a me. Però vorrei sapere cosa si può fare. Lo psicologo in questione è comunque iscritto all'albo degli psicologi-psicoterapeuti.

Grazie
[#1]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.6k 226 26
Spett.le Utente,
concordo con chi Le ha detto che un'azione legale nel caso in questione avrebbe scarse probabilità di successo. In sintesi, Lei dovrebbe dimostrare (onere della prova a carico dell'attore) che il peggioramento delle condizioni cliniche è stato cagionato dall'evento in questione, con esclusione di altre concause, il che mi pare assai difficile, dal punto di vista medico-legale.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta, dott.Mascotti!!!
[#3]
dopo
Utente
Utente
Dott. Mascotti, in verità il motivo per fare causa ci sarebbe, perché questo psicologo mi ha fatto l'ipnosi (ultima seduta) contro la mia volontà, e questo ho letto viene punito dalla legge. Cosa mi consiglia lei, è possibile un procedimento del genere? la ringrazio vivamente
[#4]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.6k 226 26
Spett.le Utente,
anche per tale ipotesi Lei dovrebbe dimostrare (onere della prova a carico dell'attore) che il trattamento sanitario è stato effettuato senza il consenso dell'avente diritto, od addirittura contro la volontà dell'avente diritto.
In quest'ultimo caso non si tratta di fattispecie riguardante una "colpa medica", bensì di un reato previsto dall'art. 610 del codice penale, e punibile a querela dell'interessato.
In ogni caso Le suggerisco, prima di procedere, di consultare un legale di Sua fiducia, che valuti con gli elementi a disposizione se sussistono in concreto i presupposti per presentare una querela.

Distinti Saluti.
[#5]
dopo
Utente
Utente
grazie mille