Relazione medico-legale
Buongiorno,
gradirei una vostra opinione in merito alla seguente situazione:
in seguito ad un intervento per rimozione di un neurinoma dell’acustico, mi sono rivolto ad un medico-legale per sapere se con tale patologia ci fossero i presupposti per poter fare domanda di causa di servizio, riferendo che per lavoro svolgo mansioni di ufficio e magazzino e presentando i certificati relativi all’intervento e successivo riposo medico; specifico che da parte mia non vi era nessuna idea di relazione tra la patologia e il lavoro, ma per scrupolo ho posto il quesito al medico legale.
Mi è stato risposto che si poteva inoltrare la domanda non per causa ma per concausa, non chiarendomi i dettagli.
Quindi il medico legale prepara e mi invia la sua relazione medica, non prima di essere stato pagato.
Nel momento in cui inoltro la domanda per causa di servizio alla mia amministrazione, corredata della perizia medico-legale, questa viene respinta in quanto mancante dei fatti di servizio che possano aver svolto ruolo di causa o concausa efficiente nel determinismo della patologia di cui si chiede il suddetto riconoscimento.
Ho fatto presente al medico-legale la problematica ma, a suo dire, sostiene che sono io a dover allegare la documentazione che evidenzia il nesso causale.
Vi chiedo:
è legittima questa affermazione?
Nel momento in cui mi viene detto che la domanda si può fare per me è implicito che nella perizia ci sarà il nesso causale e non che successivamente sono io che devo allegare la documentazione che lo prova.
Forse mi sfugge qualcosa e per questo vi chiedo di darmi il Vostro parere in merito.
Ringraziandovi porgo cordiali saluti.
gradirei una vostra opinione in merito alla seguente situazione:
in seguito ad un intervento per rimozione di un neurinoma dell’acustico, mi sono rivolto ad un medico-legale per sapere se con tale patologia ci fossero i presupposti per poter fare domanda di causa di servizio, riferendo che per lavoro svolgo mansioni di ufficio e magazzino e presentando i certificati relativi all’intervento e successivo riposo medico; specifico che da parte mia non vi era nessuna idea di relazione tra la patologia e il lavoro, ma per scrupolo ho posto il quesito al medico legale.
Mi è stato risposto che si poteva inoltrare la domanda non per causa ma per concausa, non chiarendomi i dettagli.
Quindi il medico legale prepara e mi invia la sua relazione medica, non prima di essere stato pagato.
Nel momento in cui inoltro la domanda per causa di servizio alla mia amministrazione, corredata della perizia medico-legale, questa viene respinta in quanto mancante dei fatti di servizio che possano aver svolto ruolo di causa o concausa efficiente nel determinismo della patologia di cui si chiede il suddetto riconoscimento.
Ho fatto presente al medico-legale la problematica ma, a suo dire, sostiene che sono io a dover allegare la documentazione che evidenzia il nesso causale.
Vi chiedo:
è legittima questa affermazione?
Nel momento in cui mi viene detto che la domanda si può fare per me è implicito che nella perizia ci sarà il nesso causale e non che successivamente sono io che devo allegare la documentazione che lo prova.
Forse mi sfugge qualcosa e per questo vi chiedo di darmi il Vostro parere in merito.
Ringraziandovi porgo cordiali saluti.
[#1]
Spett.le Utente,
il Suo caso è probabilmente relativo ad una vecchia istanza, in quanto dal 2012 l'istituto della causa di servizio per i dipendenti pubblici è stato abrogato, (con l'eccezione del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, e dei militari).
La relazione medico-legale di parte riguardante la dipendenza da causa di servizio deve prendere in esame i fatti di servizio, e dimostrare con la criteriologia medico-legale che esiste un rapporto causale ovvero concausale di causalità efficiente e determinante.
In sintesi si deve affermare: se l'interessato non avesse svolto quel servizio, non avrebbe sviluppato l'infermità.
Nel Suo caso, i fatti di servizio saranno stati da Lei descritti al perito, il quale sembra che abbia elaborato la sua relazione affermando il nesso concausale, senza che poi tuttavia questo sia stato confermato dalla Commissione Medica Ospedaliera, derivandone esito sfavorevole e respingimento dell'istanza.
Ordunque, se il motivo del rigetto è l'assenza di fatti di servizio causalmente rilevanti ai fini del nesso causale, può essere che i fatti in questione siano stati valutati in maniera difforme dalla CMO rispetto al perito di parte, donde il rigetto dell'istanza. Ma per quanto riguarda l'affermazione dell'esistenza dei fatti, se Lei ha riferito fedelmente lo svolgimento del Sue servizio, non è certo Suo obbligo ricercare quanto possa sostenere un eventuale nesso causale. Purtroppo spesso la CMO tende ad essere molto rigorosa, per cui se le evidenze non sono lampanti, basta il minimo dubbio per negare la dipendenza da causa di servizio.
Nella mia attività professionale pregressa ho sempre fatto presente ai periziandi, che a me si rivolgevano per tali relazioni, che non garantivo assolutamente l'accoglimento dell'istanza, anche nei casi più evidenti, proprio per tale motivo.
Distinti Saluti.
il Suo caso è probabilmente relativo ad una vecchia istanza, in quanto dal 2012 l'istituto della causa di servizio per i dipendenti pubblici è stato abrogato, (con l'eccezione del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, e dei militari).
La relazione medico-legale di parte riguardante la dipendenza da causa di servizio deve prendere in esame i fatti di servizio, e dimostrare con la criteriologia medico-legale che esiste un rapporto causale ovvero concausale di causalità efficiente e determinante.
In sintesi si deve affermare: se l'interessato non avesse svolto quel servizio, non avrebbe sviluppato l'infermità.
Nel Suo caso, i fatti di servizio saranno stati da Lei descritti al perito, il quale sembra che abbia elaborato la sua relazione affermando il nesso concausale, senza che poi tuttavia questo sia stato confermato dalla Commissione Medica Ospedaliera, derivandone esito sfavorevole e respingimento dell'istanza.
Ordunque, se il motivo del rigetto è l'assenza di fatti di servizio causalmente rilevanti ai fini del nesso causale, può essere che i fatti in questione siano stati valutati in maniera difforme dalla CMO rispetto al perito di parte, donde il rigetto dell'istanza. Ma per quanto riguarda l'affermazione dell'esistenza dei fatti, se Lei ha riferito fedelmente lo svolgimento del Sue servizio, non è certo Suo obbligo ricercare quanto possa sostenere un eventuale nesso causale. Purtroppo spesso la CMO tende ad essere molto rigorosa, per cui se le evidenze non sono lampanti, basta il minimo dubbio per negare la dipendenza da causa di servizio.
Nella mia attività professionale pregressa ho sempre fatto presente ai periziandi, che a me si rivolgevano per tali relazioni, che non garantivo assolutamente l'accoglimento dell'istanza, anche nei casi più evidenti, proprio per tale motivo.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
[#2]
Utente
Buonasera,
la ringrazio per la sua risposta, ma penso di non essere stato chiaro nel formulare il quesito.
Lei dice: "nel suo caso, i fatti di servizio saranno stati da Lei descritti al perito, il quale sembra che abbia elaborato la sua relazione affermando il nesso concausale, senza che poi tuttavia questo sia stato confermato dalla Commissione Medica Ospedaliera, derivandone esito sfavorevole e respingimento dell'istanza".
Il problema è che la mia domanda, inviata al mio Comando, e che successivamente sarebbe dovuta essere inoltrata alla CMO, è stata respinta dal mio Comando per la mancanza del nesso causale nella perizia medico legale.
Ripeto, all'inizio ero dubbioso sulla fattibilità della richiesta, ma quando un medico legale mi dice che si può fare, mi fido.
Quello di cui non mi capacito è che il medico legale mi abbia fatto una perizia senza il nesso causale e mi dica che sono io a dover inserire un eventuale documentazione che lo evidenzi; io, per quel che riguarda il mio lavoro, non avevo evidenziato nessuna situazione che potesse avere una relazione con la patologia, anche perché non c'è causa certa per cui origini.
Saluti.
la ringrazio per la sua risposta, ma penso di non essere stato chiaro nel formulare il quesito.
Lei dice: "nel suo caso, i fatti di servizio saranno stati da Lei descritti al perito, il quale sembra che abbia elaborato la sua relazione affermando il nesso concausale, senza che poi tuttavia questo sia stato confermato dalla Commissione Medica Ospedaliera, derivandone esito sfavorevole e respingimento dell'istanza".
Il problema è che la mia domanda, inviata al mio Comando, e che successivamente sarebbe dovuta essere inoltrata alla CMO, è stata respinta dal mio Comando per la mancanza del nesso causale nella perizia medico legale.
Ripeto, all'inizio ero dubbioso sulla fattibilità della richiesta, ma quando un medico legale mi dice che si può fare, mi fido.
Quello di cui non mi capacito è che il medico legale mi abbia fatto una perizia senza il nesso causale e mi dica che sono io a dover inserire un eventuale documentazione che lo evidenzi; io, per quel che riguarda il mio lavoro, non avevo evidenziato nessuna situazione che potesse avere una relazione con la patologia, anche perché non c'è causa certa per cui origini.
Saluti.
[#3]
Spett.le Utente,
concordo con le Sue perplessità. Una relazione peritale per dipendenza da causa di servizio, in cui non sia analizzata e verificata la sussistenza di nesso causale fra servizio ed infermità, non è di alcuna utilità.
Distinti Saluti.
concordo con le Sue perplessità. Una relazione peritale per dipendenza da causa di servizio, in cui non sia analizzata e verificata la sussistenza di nesso causale fra servizio ed infermità, non è di alcuna utilità.
Distinti Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3k visite dal 27/03/2018.
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