Sospetta colica renale

Buongiorno,
sono una ragazza di 24 anni che da circa un mese convive con un dolore di cui ancora nessuno ha trovato la causa. Un mese fa, appena sveglia, ho avvertito un dolore violento che dal fianco sinistro si irradiava sia all'addome sia in sede lombare. Al pronto soccorso hanno qualificato tale dolore come "colica renale sinistra"; dall'ecografia effettuata risultava "rene sinistro con aspetto lievemente goloso con modesta dilatazione calico-pielica con uretere prossimale nel breve tratto visualizzato con calibro di 5-6 mm senza poter evidenziare sicure immagini riferibili ad uroliti. Vescica distesa a contenuto anecogeno eccetto che per minimo sedimento in sospensione". Per circa 15 giorni ho seguito una cura espulsiva a base di cortisone, ma i sintomi non si sono attenuati. Dopo altre due coliche e presenza di febbre ho deciso di ripresentarmi al pronto soccorso; lì è stata eseguita TAC d'urgenza senza mdc la quale ha dato il seguente esito: "A sinistra si segnala ispessimento della fascia pararenale anteriore e, meno evidente, della fascia lateroconale, con fumato addensamento del tessuto adiposo associato. Non dilatazione delle vie urinarie bilateralmente; non apprezzabili immagini riferibili a litiasi radio-opaca lungo le vie urinarie. Con i limiti della mancata somministrazione di mdc non si apprezzano alterazioni densitometriche dei parenchimi pativo, splenico e pancreatico. Surreni nei limiti morfovolumetrici. Coprostasi colica. Materiale iperteso nel lume dell'appendice". Dall'esame delle urine risultava PH 9, Emoglobina 0,3. Dopo un ricovero di 3 giorni, in cui la temperatura corporea è arrivata a sfiorare i 39 gradi, sono stata dimessa con cura a base di antibiotici (rocefin e levoxacin) e cortisone (deltacortene). Secondo i medici dell'ospedale si è trattato di un'infezione causata da un batterio risalito fino al rene, nonostante l'esame dell'urinocoltura risultasse negativo.
Desidererei avere un vostro gentile consulto.
Ringrazio anticipatamente
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
La TAC è l'indagine decisiva praticamente in tutti i casi, pertanto concordiamo sul fatto che la diagnosi di "pielite" sia la più verosimile. Più discutibile l'ipotesi di un piccolo calcolo in rapido transito che fosse già stato espulso quando si è fatta la TAC. Il pH9 è elevatissimo, quasi da non ritenersi realistico, comunque dovrebbe essere strettamente connesso con una infezione delle vie urinarie. Per il reto, l'urocoltura è un'indagine tutt'altro che infallibile.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it