Insufficienza renale
Egregi Dottori, scrivo per ricevere un consulto per mio padre età 79 anni.
A seguito ad una sua caduta avvenuta nel dicembre 2016 lo accompagnai al P.S., i medici gli diagnosticarono oltre alla fibrillazione atriale di cui eravamo già a conoscenza, una vasculopatia celebrale, e soprattutto un’insufficienza renale cronica di cui eravamo completamente all’oscuro. Infatti gli esami del sangue evidenziarono valori di creatinina pari a 3.14 e azotemia pari a 71, in più aveva un emocromo abbastanza compromesso con valori di emogloblina pari a 10, globuli rossi 2.37. Fu dimesso stesso in giornata e qualche giorno dopo si ricoverò in una clinica per sottoporsi ad un checkup completo. Dopo circa una settimana la clinica lo dimise consigliando di sostenere visita neurologica, cardiaca e nefrologica. Concentro la mia richiesta di consulto sulla questione nefrologica. Ho consultato un nefrologo consigliato da un amico il quale gli ha fatto eseguire l’ecografia dei reni, la clearance della creatinina e gli esami del sangue ed, a seguito a quest’ultimi esami, anche il nefrologo diagnosticò un’insufficienza renale cronica, un rene completamente compromesso ed un rene con funzionalità al 25%, consigliandoci di eseguire una dieta ipoproteica e iposodica a base di prodotti aproteici. Quindi mio padre da gennaio di quest’anno a fine luglio ha eseguito tale dieta, i valori di creatinina e azotemia si sono abbassati arrivando rispettivamente a circa 2.10 e 50, mentre l’emocromo rimane sempre invariato. Dopo circa 7 mesi però abbiamo notato una perdita di peso di circa 6/8 kg e non potendoci più rivolgerci al nefrologo che avevamo consultato in precedenza decidiamo di consultare uno nella nostra asl di appartenenza. La visita l’abbiamo sostenuta il 4 agosto e il nuovo nefrologo ci ha prescritto una serie di farmaci per migliorare l’emocromo (Retacrit 4000, Prefolic 50 e Ferlixit) ed inoltre ha completamente cambiato la dieta alimentare, eliminando i prodotti aproteici, aggiungendo il sale perché aveva la pressione bassa) e sconsigliato alcuni prodotti alimentari. Pertanto mio padre ha ripreso a mangiare circa 60 grammi di pasta “normale” , carne e/o pesce rigorosamente pesati, verdure e pane integrale sempre pesati, inoltre ci ha consigliato di ripetere gli esami e la visita a distanza di due mesi. Dopo una settimana con questa nuova dieta sottopongo, di mia iniziativa, mio padre a nuovi esami del sangue dai quali si evince un rialzo della creatinina a 2.80 e azotemia 106, sideremia 108. La cura farmacologica sopracitata invece non l’abbiamo ancora iniziata perché stiamo trovando difficoltà nel trovare un infermiere a domicilio in questi giorni di agosto. Vi chiedo pertanto, nei limiti della consulenza online, se è il caso di interrompere tale dieta e riprendere quella precedente o continuare con l’ultima dieta nonostante gli aumenti dei valori di creatinina e azotemia. Grazie di cuore. Antonello.
A seguito ad una sua caduta avvenuta nel dicembre 2016 lo accompagnai al P.S., i medici gli diagnosticarono oltre alla fibrillazione atriale di cui eravamo già a conoscenza, una vasculopatia celebrale, e soprattutto un’insufficienza renale cronica di cui eravamo completamente all’oscuro. Infatti gli esami del sangue evidenziarono valori di creatinina pari a 3.14 e azotemia pari a 71, in più aveva un emocromo abbastanza compromesso con valori di emogloblina pari a 10, globuli rossi 2.37. Fu dimesso stesso in giornata e qualche giorno dopo si ricoverò in una clinica per sottoporsi ad un checkup completo. Dopo circa una settimana la clinica lo dimise consigliando di sostenere visita neurologica, cardiaca e nefrologica. Concentro la mia richiesta di consulto sulla questione nefrologica. Ho consultato un nefrologo consigliato da un amico il quale gli ha fatto eseguire l’ecografia dei reni, la clearance della creatinina e gli esami del sangue ed, a seguito a quest’ultimi esami, anche il nefrologo diagnosticò un’insufficienza renale cronica, un rene completamente compromesso ed un rene con funzionalità al 25%, consigliandoci di eseguire una dieta ipoproteica e iposodica a base di prodotti aproteici. Quindi mio padre da gennaio di quest’anno a fine luglio ha eseguito tale dieta, i valori di creatinina e azotemia si sono abbassati arrivando rispettivamente a circa 2.10 e 50, mentre l’emocromo rimane sempre invariato. Dopo circa 7 mesi però abbiamo notato una perdita di peso di circa 6/8 kg e non potendoci più rivolgerci al nefrologo che avevamo consultato in precedenza decidiamo di consultare uno nella nostra asl di appartenenza. La visita l’abbiamo sostenuta il 4 agosto e il nuovo nefrologo ci ha prescritto una serie di farmaci per migliorare l’emocromo (Retacrit 4000, Prefolic 50 e Ferlixit) ed inoltre ha completamente cambiato la dieta alimentare, eliminando i prodotti aproteici, aggiungendo il sale perché aveva la pressione bassa) e sconsigliato alcuni prodotti alimentari. Pertanto mio padre ha ripreso a mangiare circa 60 grammi di pasta “normale” , carne e/o pesce rigorosamente pesati, verdure e pane integrale sempre pesati, inoltre ci ha consigliato di ripetere gli esami e la visita a distanza di due mesi. Dopo una settimana con questa nuova dieta sottopongo, di mia iniziativa, mio padre a nuovi esami del sangue dai quali si evince un rialzo della creatinina a 2.80 e azotemia 106, sideremia 108. La cura farmacologica sopracitata invece non l’abbiamo ancora iniziata perché stiamo trovando difficoltà nel trovare un infermiere a domicilio in questi giorni di agosto. Vi chiedo pertanto, nei limiti della consulenza online, se è il caso di interrompere tale dieta e riprendere quella precedente o continuare con l’ultima dieta nonostante gli aumenti dei valori di creatinina e azotemia. Grazie di cuore. Antonello.
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egregio Utente,
con tutti i limiti del consulto on line provo a dipanare alcuni dei suoi dubbi.
Il fatto di aver eliminato la dieta ipoproteica ,diffcilmente può avere modificato in maniera così repentina i livelli di creatinina (da 2.1 a 2.8). Sarebbe stato ammissibile,un incremento dell'azotemia,ma sulla creatinina ciò non è possibile. verosimilmente,detto peggioramento è ascrivibile ad uno stato di sottoidratazione contestuale al gran caldo degli ultimi giorni.
Le altre terapie impostate,sarebbe utile eseguirle considerando che sono relative alla presenza di verosmile anemia correlata all'IRC.
Si affidi con fiducia al Collega ed esegua un attento controllo del peso e del bilancio idrico.
A disposizione per chiarumenti la saluto
Remo Luciani
con tutti i limiti del consulto on line provo a dipanare alcuni dei suoi dubbi.
Il fatto di aver eliminato la dieta ipoproteica ,diffcilmente può avere modificato in maniera così repentina i livelli di creatinina (da 2.1 a 2.8). Sarebbe stato ammissibile,un incremento dell'azotemia,ma sulla creatinina ciò non è possibile. verosimilmente,detto peggioramento è ascrivibile ad uno stato di sottoidratazione contestuale al gran caldo degli ultimi giorni.
Le altre terapie impostate,sarebbe utile eseguirle considerando che sono relative alla presenza di verosmile anemia correlata all'IRC.
Si affidi con fiducia al Collega ed esegua un attento controllo del peso e del bilancio idrico.
A disposizione per chiarumenti la saluto
Remo Luciani
Dr. Remo Luciani
[#3]
Ex utente
Salve Dottore, in riferimento al mio precedente post volevo segnalare che mio padre ha iniziato la terapia indicata dal nefrologo, ha già sostenuto tre somministrazioni di flebo e pertanto ho notato un leggero miglioramento fisico ed un ulteriore incremento di peso. L'unico problema che è subentrato è un gonfiore alle caviglie le quali, nei giorni antecedenti al cambio di dieta erano "quasi" normali. Devo preoccuparmi di ciò? Avrei dovuto ripetere le analisi del sangue a fine mese, ma in virtù del fatto che ho notato questo gonfiore e che l'ultimo prelievo aveva evidenziato un aumento di creatinina e azotemia, volevo sottoporlo ad un altro prelievo all'inizio della settimana prossima. Lei cosa ne pensa? Grazie per la sua disponibilità.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.5k visite dal 11/08/2017.
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