Neurochirurgia

Buongiorno, volevo gentilmente chiedere un parere a voi medici in quanto, purtroppo, ho portato il mio problema a tre professionisti i quali mi hanno dato tre pareri diversi.
Ho subito cinque anni fa una prima discecromia l5s1.
Dopo pochi mesi si è ripresentato un dolore fortissimo sempre l5s1, con difficoltà a camminare e dolori atroci.
Hanno optato per una nuova microdiscectomia (ho rifiutato la stabilizzazione).
Ora a distanza di anni, non sono mai stata benissimo, ma dasettembre gli episodi si sono accentuati, con frequenza ogni due tre settimane, finché il giorno di Natale ho dovuto recarmi al PS, in quanto stavo malissimo.
Quando ho quei dolori, nessun farmaco mi aiuta, solo morfina endovenosa.
Ho rifatto la risonanza e ho consultato tre diversi medici:un neurochirurgo mi ha detto vada a nuotare, un altro voleva operarmi stabilizzando, e un altro mi ha detto di tamponare avanti con i farmaci o in terapia del dolore perché mettere le mani la terza volta sarebbe già di per sé rischioso, su un intervento che è come lanciare una moneta ed il mio medico di base, che mi ha consigliato di agire perché rischio la paralisi e, ora, non so chi ascoltare.
Continuo ad avere dolori alla schiena ed entrambe le gambe, faccio fatica a stare in piedi, e non riesco a piegarmi se non appoggiata da qualche parte.

-Indicazione cinica: sospette ernie discali
Indagine condotta con apparecchiatura a elevata intensità di campo magnetico statico operante a 1.5 T, con esecuzione di scansioni multiplanari, con sequenze a TR breve e lungo e sequenze a sottrazione del segnale del grasso Rachide lombare in asse con fisiologica lordosi rettilineizzata.

Di spessore nei limiti le vertebre esaminate.

Immagini da ernie intra-spongiose stabilizzate a livello del piatto superiore di D12, L1, L2.

Conservato allineamento dei muri vertebrali posteriori.

Nei limiti di norma spessore e intensità di segnale dei dischi intersomatici fino L4.

Caduta di intensità di segnale T2 dei dischi intervertebrali da L4 al sacro, per fenomeni degenerativi, da disidratazione.

Segni di bulging discale posteriore a livello L4-L5 con tendenza ad erniazione posteriore mediana-paramediana che impronta debolmente il sacco durale e tende ad estensione foraminale bilaterale.
Concomita ernia intra-spongiosa di 10 mm del piatto inferiore di L4, con modesto alone di edema peri-lesionale, fenomeno questo non evidente a seguito di precedente indagine del 21 03
2023.

In esiti di emilaminectomia destra L5-S1 sempre osservabile assottigliamento del disco relativo con erniazione posteriore mediana-paramediana destra, parzialmente estrusa in canale vertebrale e migrata caudalmente, con discreta impronta sul sacco durale e netto impegno del forame di coniugazione di destra.

Si associano note di spondilosi di Il grado dei piatti vertebrali affrontate, allo stadio fibro-adiposo.

Note modeste di artrosi interapofisaria a livello L5-S1.

L'ampiezza canalare presenta modesta riduzione a livello L4-L5.
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.6k 258
Il referto della RMN darebbe una estrusione con migrazione di un'ernia aggettante nel neuroforame. Probabilmente vi sarà anche del tessuto cicatriziale interno che interessa la radice nervosa.
Procederei con una RMN L/S senza e con mdc (anche se 5 anni dall'intervento limitano la possibilità d'impregnazione della fibrosi).
Una volta ottenuto l'esito (che potrebbe comunicarmi) della predetta RMN, valutazione neurochirurgica sul se intraprendere un ciclo di infiltrazioni con farmaco antireattivo selettivamente ed a ridosso della radice nervosa interessata o sul se procedere con una decompressione radicolare con tecnica mininvasiva (per cui la invito a leggere gli articoli che ho scritto sull'argomento nella mia pagina di questo stesso sito).
Cordialità

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
Utente
La ringrazio sentitamente per la cortese ed esaustiva risposta.
Ma secondo lei,questo frammento che migra,o è migrato,può portare alla paralisi?il mio medico mi ha un po’ spaventato .
Lei ritiene che ci sarebbe bisogno di eseguire un intervento di stabilizzazione? Ringrazio nuovamente
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.6k 258
Sinceramente, pur non avendo visto le immagini, tenderei a ritenerlo improbabile se riferito ai nervi di entrambe le gambe, ma "solo possibile" se ci si riferisce ad un gruppo muscolare.

Sarei, in prima battuta, per un trattamento conservativo parachirurgico (infiltrazioni selettive con farmaco antireattivo).
Qualora si dovesse ricorrere ad un intervento, considererei unicamente l'intervento con tecnica mininvasiva con stabilizzazione solo con materiale intersomatico riassorbibile NON certo CON MATERIALE METALLICO, che non si riassorbirà mai e che, da solo, ben potrebbe essere causa di disturbi.

IN SINTESI: prima RMN come ho suggerito, quindi (se vi sarà l'indicazione) infiltrazioni selettive con farmaco e, in terza ipotesi, l'intervento come da me illustrato.
Mi dia notizie della futura RMN L/S.
Cordialmente.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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Utente
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In effetti mi è stata proposta (già anni fa) la stabilizzazione con sistema mobile ma di barre e viti,non ho mai sentito parlare di questo sistema che lei mi espone,che sicuramente deve essere migliore e meno invasivo,ma si usa?nel senso,i suoi colleghi nel sono al corrente? Non me ne hanno mai parlato ..
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.6k 258
Faccia prima la RMN come Le ho detto.
Le artrodesi si possono fare sia con materiale metallico che con sostanze sintetiche che alla lunga si riassorbono. Questa ultima tecnica è sicuramente più scevra di possibili futuri disturbi.
A presto.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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