I quali, considerato il risultato degli esami ematici, mi hanno prescritto un busto rigido

sono un uomo di sessantanove anni, pensionato, che vive a Roma. Le descrivo sinteticamente il mio problema convinto di ricevere da Lei suggerimenti più precisi di quelli che fino ad oggi ho ricevuto.
1) Nel settembre 2007 sono stato sottoposto ad intervento di laminectomia decompressiva a seguito di stenosi, fra l’altro, del tratto L2-L3;
2) La situazione non cambiò di molto anzi è andata sempre più peggiorando;
3) Intanto il dolore lombare aumentava sempre più d’intensità e riapparve anche un dolore al nervo crurale;
4) Sottoposto ad ulteriori visite di controllo il responso è sempre stato rassicurante; un invito a portare pazienza che tutto si sarebbe risolto;
5) Il 24 giugno 2009, autonomamente, mi sono sottoposto a RMN s.m.c. lo specialista radiologo rilevava , fra l’altro, Importanti manifestazioni di carattere distrofico reattivo interessano lo spazio intersomatico L2-L3 (sede dell’intervento). Non si può escludere in questa sede una eventuale spondilodiscite. Etc.
6) Il 14 luglio 2009 una successiva RMN eseguita con mezzo di contrasto, ha confermato “significativo potenziamento del disco intersomatico L2-L3, in relazione ad un quadro di coinvolgimento flogistico (Spondilo-discite).
7) Dal 24 giugno ad oggi per tre volte (una volta al mese ) ho eseguito esami ematici per la rilevazione dei marcatori infiammatori ed infettivi e tutte le volte sono risultati tutti nella norma. Faccio presente che dal settembre del 2007 non ho mai avuto febbre ad eccezione di una volta sola 38° per due giorni nel dicembre 2008 in concomitanza con una forma “influenzale intestinale”
8) Ultimamente (2 settembre 2009) in occasione di un ulteriore controllo dei marcatori di cui sopra ho richiesto anche l’esame “intradermoreazione TBC che è risultata positiva ++
9) Mi sono rivolto ad altri due neurochirurghi i quali, considerato il risultato degli esami ematici, mi hanno prescritto un busto rigido su misura da indossare giorno e notte per almeno 6 mesi e nessuna terapia medicinale;
10) Sono ormai 2 mesi e mezzo che indosso il busto senza vedere il minimo miglioramento anzi sto sopportando altri disturbi mai avuti prima (Difficoltà nella minzione e nell’evacuazione – indebolimento dei muscoli delle cosce che sono diminuiti di circonferenza – un fortissimo dolore sul fianco destro (credo per il coinvolgimento del muscolo ileo-psoas) difficoltà di deambulazione.
11) Chiedo alla Vostra nota cortesia:
a) E’ possibile che la spondilodiscite non si sia mai manifestata (Febbre, valori positivi dei marcatori e quant’altro) pur essendo presente? E in questo caso è corretto non intraprendere un ciclo antibiotico appropriato anche in mancanza di febbre’
b) La positività dell’intradermoreazione alla TBC potrebbe esserne la causa ?
c) E’ consigliata una terapià antalgica?
Non so proprio più a che Santo votarmi; spero fermamente nei Vostri consigli dal momento che a Roma non so più dove andare e. ringrazio infinitamente e spero di leggervi quanto prima. Cordialmente




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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

la positività alla intradermoreazione indica solo che nella vita ha avuto un contatto con il bacillo tubercolare. Questo non è equivalente a dire che la sua spondilodiscite sia tubercolare.
In sospetto di spondilodiscite, nella mia esperienza, è utile a fine diagnostico, sottoporsi ad una scintigrafia con biotina che fornisce informazioni sulla presenza e sede del processo flogistico. Alcuni quadri RM possono mimare il processo flogistico senza esserlo.
La presenza di una spondilodiscite senza febbre è possibile, meno probabile è una spondilodiscite con indici di flogosi nella norma (VES, PCR).
E' chiaro che nella sua situazione è fondamentale vedere la documentazione, ma come linea generale, in caso di sospetto di spondilodiscite occorre effettuare una biopsia TC guidata per ottenere de materiale su cui fare studi microscopici e colturali. Una terapia antibiotica empirica è generalmente sconsigliata.
Cordiali saluti,

Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com