intervento recidiva l5s1: rischio dura madre e post-operatorio?

Buonasera sono un ragazzo di 35 giovedì farò a distanza di 4 mesi un secondo intervento per recidiva l5s1 il primo mi è stato fatto d’urgenza per sindrome della cauda e paralisi gamba sinistra, adesso una forte sciatalgia e formicolio al piede che non mi permette di stare seduto e camminare oltre i 5 10 minuti costringendomi a letto, il neurochirurgo che mi opererà diverso da chi ha eseguito il primo intervento mi ha detto che ci potrebbe essere una piccola possibilità che nel secondo intervento potrebbe verificarsi un danneggiamento della dura madre e che se questo accade non devo preoccuparmi perché interviene subito e ovviamente la sola differenza è che dovrò rimanere in ospedale almeno una settimana allettato per garantire la guarigione in maniera idonea volevo capire se realmente posso stare tranquillo per quello che si può sapendo di affrontare un intervento e se le possibilità che questo accade siano realmente basse anche questo intervento sarà eseguito con tecnica mininvasiva attendo vostre grazie
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.6k 258
Quanto tempo fa è stato operato a L5-S1?
Non credo che il Neurochirurgo esegua questo prossimo intervento con la tecnica mininvasiva (piuttosto con tecnica microchirurgica, che è ben altra cosa).
Lei può avere, sostanzialmente, la sicurezza che si usa la tecnica mininvasiva se il paz. viene operato in anestesia LOCALE con blanda sedazione (cosiddetta sedo-analgesia). Con la tecnica microchirurgica, il trattamento anestetico, sostanzialmente, ha luogo in anestesia GENERALE con intubazione dentro la trachea ed ausilio di una macchina (ventilatore) per insufflare aria ed ev. vari gas nei polmoni (praticamente il paz. oltre che a "dormire" non è in grado di respirare autonomamente.

La possibilità di ledere la dura madre, nelle recidive, dipende anche da quanto tempo è trascorso dal primo intervento. Di norma, in un vecchio campo operatorio, si stabiliscono delle fibrosi ("cicatrici interne") che diventano tanto più stabili e dure quanto più tempo è passato dalla prima "aggressione" chirurgica. Questa "durezza" si trasforma in una maggiore fragilità della dura madre e, quindi, possibilità che fuoriesca il liquor cefalo.rachidiano......

Non voglio dilungarmi nella descrizione, ma intendo completare sottolineando che avendo la MININVASIVA usualmente un approccio inferiore ad un CENTIMETRO, Lei intuirà che le possibilità di ledere la dura madre non solo sono più basse, ma che se ciò si verifica la guarigione è molto più rapida considerato che la struttura di origine mesenchimale cicatrizza molto più velocemente che nella tecnica microchirurgica, senza lasciare tramiti fistolosi.
Concludo invitandoLa ad avere piena fiducia nel Collega che Lei ha scelto e che fra qualche giorno La opererà e ritengo che il tutto ben potrà evolversi per il meglio senza alcuna ombra di complicazione.
Ci terrei a sapere quando sia stato operato la 1^ volta a L5.S1.
Auguri cordiali.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Buonasera dottore la ringrazio per la risposta il 14 maggio 2025 sono stato sottoposto al primo intervento portato d’urgenza con sindrome della cauda non sono mai stato benissimo fino a dover affrontare giovedì 30 ottobre il secondo intervento per una sciatalgia resistente a qualsiasi terapia non riuscivo più né a dormire e né a camminare di microdiscetomia in anestesia totale stando al secondo neurochirurgo secondo lui nel primo intervento non è stato fatto un asportazione totale e ancora peggio subito dopo mi hanno fatto fare a distanza di un mese fisioterapia con dei carichi eccessivi ad ogni modo oggi a distanza di 4 giorni dall intervento non ho più il dolore sciatico ma solo nella zona dove hanno operato ma il dottore ha detto è normale abbiamo riaperto una ferita vecchia e lavorato i tessuti erano già risentiti in oltre aggiungo che il primo neurochirurgo voleva rioperarmi con stabilizzazione e cage l5s1 il secondo a cui mi sono affidato mi ha francamente detto è una follia perché non vedendo dalla risonanza problemi di scivolamento o qualsiasi problema della colonna se non in ernia espulsa non proporrei mai un secondo intervento così invasivo speriamo sia la volta buona sono molto scosso a 35 anni ho passato mesi infernali
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.6k 258
Sì, concordo con la scelta del 2^ Neurochirurgo. L'immissione di protesi metallica sarebbe stata molto probabilmente solo una forzatura a rischio inutile.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Grazie mille per la disponibilità e le risposte chiare che mi ha fornito le auguro una buona giornata
Segnala un abuso allo Staff

Altri consulti in neurochirurgia