mielopatia degenerativa
Buon giorno Dott., la contatto per avere informazioni e consigli riguardo
la situazione di salute di mia madre.
7 anni fa è stata operata per una mielopatia degenerativa che aveva
colpito le prime 4 cervicali. Dopo un ricovero d'urgenza dovuto ad una tetraparesi sono cominciati i problemi: il primo
intervento sarebbe riuscito per il meglio se il chirurgo non avesse
dimenticato una vena aperta con conseguente rischio di asfissia. a quel
punto il cast medico ha dovuto agire in velocità, rigirara il collo di mia
madre riaprire e fare un nuovo intervento. E' stato inserito un osso
dell'anca che fungesse da "ammortizzatore" tra le vertebre cervicali (mi
scusi la terminologia, ma non so come altro spiegarle), per poi sottoporla
ad un nuovo intervento per qualche ragione che al momento non mi ricordo.
Per farla breve: dopo una lunga riabilitazione mia madre ha recuperato la
mobilita' degli arti inferiori e superiori, anche se ha dovuto condividere
le sue giornate con forti dolori al braccio destro (dicono che con quelli
dovra' convivere per il resto dei suoi gg a causa dei nervi danneggiati),
ma da un paio di mesi ha gli stessi simtomi che aveva all'inizio della
comparsa di qs mielopatia anche al braccio sinistro.
Ha fatto tutti gli esami del caso (RM, potenziali evocati) e da questi
risulta un'altra compressione a livello di C6 e C7 con osteofiti (?) ed
ernia tra qs cervicali.
Volevo chiederle qualche consiglio a riguardo e se conosce qualche
ospedale specializzato, anche all'estero.
Inoltre mia madre 3 anni fa ha avuto un infarto coronarico e l'idea di un
intervento di quella durata mi preoccupa non poco visto le condizioni del
suo cuore, sa se ci possono essere metodi "alternativi" ad un intervento
invasivo di quel calibro.
La ringrazio vivamente fin d'ora e le mando i miei saluti.
[#1]
Con tutti i limiti imposti da un consulto via e-mail, posso solo dire che l'intervento è l'unica possibilità solo se i disturbi prevalenti comportano delle difficoltà motorie agli arti inferiori. Nel caso in cui il problema prevalente siano i dolori, allora si possono tentare trattamenti conservativi. Inoltre, non disponendo della documentazione, mi è impossibile dirle quale intervento potrebbe essere più adatto.
Per quanto riguarda i centri stranieri, non credo proprio che sia necessario andare all'estero per gestire un problema come quello da lei descritto.
I consigli e le indicazioni da me fornite hanno un valore limitato dovuto
alla impossibilità di disporre del paziente e della sua documentazione
clinica. Esse non devono pertanto sostituire il giudizio medico fornito in
prima persona dal sottoscritto o da altri colleghi..
Spero di esserle stato di aiuto e mi contatti pure senza remore per ogni
ulteriore informazione
Distinti saluti
Dr. Bernucci Claudio
Neurochirurgo
H San Raffaele
Via Olgettina 60
20132 Milano
Per appuntamenti 02/48019584
Tel. 02/26437304
Fax 02/26437302
Per quanto riguarda i centri stranieri, non credo proprio che sia necessario andare all'estero per gestire un problema come quello da lei descritto.
I consigli e le indicazioni da me fornite hanno un valore limitato dovuto
alla impossibilità di disporre del paziente e della sua documentazione
clinica. Esse non devono pertanto sostituire il giudizio medico fornito in
prima persona dal sottoscritto o da altri colleghi..
Spero di esserle stato di aiuto e mi contatti pure senza remore per ogni
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Distinti saluti
Dr. Bernucci Claudio
Neurochirurgo
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Le indicazioni su riportate non possono sostituire il giudizio medico fornito in prima persona dal sottoscritto o da altri colleghi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 14.4k visite dal 19/07/2002.
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