Mielopatia c6

In relazione a brachialgia Sx e dolori continui diti indice e medio mano Sx, ho eseguito una elettromiografia delle dita e arto superiore Sx mi hanno diagnosticato una radicolopatia cronica C7 a Sx di discreta entita'. La susseguente RMN ha evidenziato un'ernia discale in C5-C6, che con manifestazione degenerative ipertrofiche delle articolazioni interapofisarie, determina ristrettezza dei diametri canalari con compressione sul midollo spinale. Nelle immagini T2 pesate e' riconoscibile iperintensita' di segnale all'interno del midollo da interpretare come mielopatia da compressione.Si apprezzano protrusioni disco-osteofitarie posteriorment in C3-C4, C4-C5 e C6-C7.
E' ristretto il forame di coniugazione di Dx in C4-C5 con compressione sulle corrispondenti radici nervose.
Il neurochiurgo che ho consultato, dopo aver rilevato:
iporeflessia tricipitale bilaterale maggiore a Sx
non deficit stenici segmantari
Roger Bikelas+/- a Sx
Hoffmann negativo
Rot Rotulei iperelicitabili simmetrici
ha concluso che, anche se il quadro clinico non e'compromesso gravemente, il segno di mielopatia rende necessario l'intervanto chirurgico di compresione midollare per via anteriore C5-C6 C6-C7 con artrodesi intersomatica ai 2 livelli.
Terapia con Lyrica e TENS.
Secondo Lei e' urgente l'intervento chirurgico, che mi sembra assai pericoloso,o si puo' ricorrere a fisioterapia e cura farmacologica?
La ringrazio per l'attenzione.
Angelo
mi ha concluso che, anche se ilquadro clinico non e' compromesso gravemente
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Caro Signore,
consideri che come è pericoloso un intervento chirurgico è anche pericolosa l'attesa. Più tempo le strutture nervose rimangono compresse maggiori possono essere i danni reversibili o permanenti che possono derivare da questa condotta.
Se il collega che l'ha vista le ha proposto l'intervento non attenda. Ancor di più se la situazione non è gravemente compromessa.
La saluto cordialmente.

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com

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dopo
Utente
Utente
gent.dottor Mannino,la ringrazio infinitamente per la sua sollecita risposta che,purtroppo, conferma la soluzione prospettata dal mio neurochirgo.
In realta' io speravo, nella mia ignoranza, si potessero fare cicli di ginnastica posturale osteopatica per alleviare la compressione midollare!!!
Dovendo affrontare l'operazione, sarabbe cosi' gentile da darmi qualche ulteriore informazione?
Che probabilita' ci sono di avere complicanze,che, credo, devono essere assai gravi, data la zona di operazione?
Quanto puo' durare un intervento senza complicazioni?
Nell'auspicato caso di riuscita dell'intervento quanti giorni di degenza e di riabilitazione comporta l'operazione?
Infine Lei crede che la Divisione di Neurochirurgia dell'Ospedale Don Giovanni Bosco di Torino sia all'altezza della situazione in termini di bravura del chirurgo, percentuale elevata di esiti positivi, positivo decorso postoperatorio?
La saluto e aspetto impaziente una sua confortante risposta.
P.S. Se tutto andra' bene le portero' dalla mia Toscana, terra di origine, qualche specialita' culinaria (prosciutto di cinghiale, pecorino DOC, e vini che possono stare alla pari dei grandi vini delle Langhe)
Angelo

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Utente
Utente
Gent Dott Mannino,
il 19.01.09, Le ho mandato un messaggio di ringraziamento per la sua cortesia, ma ancora non l'ho visto pubblicato, per cui Le rinnovo i ringraziamenti.
Approfitto per chiederLe se ritiene la Divisione di Neurochirurgia del San Giovanni Bosco di Torino all'altezza per un'operazione non priva di rischi quale la mia oppure se devo rivilgermi a strutture piu' qualificate.
Di nuovo grazie per la sua gentilezza.
Angelo
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Caro Signore, grazie per i ringraziamenti...con l'altra domanda mi mette un pò in difficoltà...tosto che i medici del San Giovanni Bosco sono degli ottimi professionisti più che all'altezza di gestire la sua situazione...ma crede che se pensassi il contrario potrei mai dirglielo e soprattutto pubblicamente? In ogni professione esiste una deontologia, immagino anche in quello che fa Lei. Mi scusi se scrivo questo, ma poichè il chiedere un giudizio su un collega è una domanda ricorrente, lo faccio affinchè gli altri utenti che leggono il post capiscano lo spirito di questo servizio on-line, che non è il giudizio sull'operato altrui ma un consiglio specialistico per chi ha un problema di salute.
Detto questo le faccio i miei più cari auguri per l'intervento che andrà ad affrontare.
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Utente
Utente
Gent. Dr Mannino,
La ringrazio per la sua gentilezza e serieta' professionale.
Non La volevo, certo, mettere in imbarazzo, ma, purtroppo, data l'eta', sono andato in panico e non riesco piu' a gestire la situazione.Non ho mai avuto un intervento chirurgico con dei rischi un po' elevati, cosi' mille incubi mi assalgono la notte!!!
Potrebbe essere cosi' gentile da darmi solo un consiglio sullo stile di vita da seguire prima dell'intervento, previsto fra circa 3 mesi?
Abitualmente faccio jogging, ginnastica e yoga, pensa che siano attivita' compromettenti, o e' meglio una cyclette? Ed ora e' meglio che porti un collarino rigido?

La ringrazio.
Angelo
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Caro Signore,
il fatto che i colleghi la facciano aspettare tre mesi per l'intervento è indice di una situazione non particolarmente grave. Faccia tutte quelle attività che non le creino rischi di traumi cervicali. Meglio la cyclette allo jogging. Un collare rigido al momento non ha utitlità.
Auguri e ci faccia sapere come è andata.
[#7]
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Utente
Utente
Gen Dott,
Ho eseguito altri esami (TAC rachide cervicale, Rx con posizioni dinamiche, ecocolordoppler T.S.A)che tuttavia confermano la prima diagnosi
La TAC ha rilevato segni di spondiloartosi.

Nel tratto C4-C5 si rilevano osteofiti marginali posteriori associati a protrusione discale a largo raggio.Sono ridotti i recessi laterali e i forami intervertebrali prevalentemente a Dx.

Anche nel tratto C5-C6 si rilevano osteofiti posteriori che riducono i diametri del canale e comprimono il midollo.

Nel tratto C6-C7 il disco e' ridotto di dimensioni, presenta degenerazione vacuolare e protrude i posizione postero mediana associata a spondiloartrosi. Compressione del sacco durale e riduzione dei recessi laterali.

L'ecocolodoppler T.S.A. ha evidenziato una stenosi del 45% a livello della carotide interna DX; nulla di rilevante a Sx.

Lo stesso neurochiego che avevo consultato in precedenza, ha di nuovo concluso che e' necessario l'intervento chirurgico di decompresione midollo, ma PER VIA POSTERIORE TRAMITE LAMINECTOMIA in tre livelli C4-C5 C5-C6 C6-C7 con inserimento di cage.

Mi chiedo perche' e' cambiato il tipo di approccio all'operazionea, cioe' perche' adesso si deve intervenire per via posteriore, e probabilmente open door, e non anteriormente, come espresso ella prima visita con un intervento di microchirurgia , anche se c'e' da lavorare fra carotide ed esofago corde vocali etc.

Le sarei grato se potesse darmi una spiegazione su questo tipo di intervento e un'indicazione sui rischi eventuali che una simile operazione comporta.

La ringrazio per l'attenzione e spero di non doverva piu' disturbare (l'intervento e' previsto per il 6 Aprile).

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signore,
in effetti è strano aver modificato l'indicazione alla tecnica chirurgica, prima giustamente prospettata per via anteriore e ora, a quanto Lei dice, per la via posteriore, attraverso la quale, tra l'altro, tecnicamente non è possibile inserire alcuna cage o protesi.
Non abbiamo a disposizione gli esami radiologici effettuati, quindi il nostro parere è alquanto limitato, ma, personalmente, ritengo che, seppur la sua patologia cervicale diagnosticata, è a più livelli, la via posteriore non è indicata.
Penso che il dr. Mannino condivida.

Cordiali saluti
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Il Dott. Migliaccio ha ragione. Per via posteriore, a livello cervicale, non è possibile inserire alcun dispositivo intersomatico.
Personalmente il buon senso prevede l'utilizzo della via anteriore se i livelli da trattare sono al massimo due. Oltre i due livelli vengono persi i vantaggi chirurgici e biomeccanici che questa tecnica offre. Se i livelli da trattare sono più di due o esiste una controindicazione specifica alla via anteriore (ad es. l'ossificazione del ligamento longitudinale posteriore) è assolutamente consigliabile eseguire un intervento posteriore. Il tipo di intervento (open door con o senza stabilizzazione, laminectomia ecc.) deve essere deciso in relazione al quadro clinico, neuroradilogico e soprattutto in relazione all'esperienza del chirurgo.
Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Ringrazio di cuore i due medici che hanno risposto alle mie perplessita'.
Io penso che un approccio per via posteriore potrebbe essere indicato per la mia eta' (69a)e perche' forse comporta rischi minori. Mentre resta il problema dell'inserimento dei cages che non so proprio come possa essere effettuato posteriormente.
Quale e' la Vostra autorevole opinione a tal proposito?

Grazie di nuovo.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Mi pare che glielo abbiamo spiegato abbastanza chiaramente.
Ritengo invece che i rischi siano molto maggiori per via posteriore, soprattutto di destabilizzazione del rachide cervicale.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Dott Migliaccio
Grazie per la Sua sollecita risposta.
Mi ha chiarito le idee.
Parlero' con il neurochirurgo quando faro' l'ultima visita.
Se esco vivo e vegeto Le faro' sapere come e' andata!!!
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Le faccio i miei migliori auguri, ma non ce ne bisogno!