Ernia discale l1-l2
Ho 33 anni, da circa 5 anni soffro di sciatalgie (in media un episodio ogni 6 mesi) normalmente risolte in tempi inferiori alla settimana.
Da circa 2 mesi soffro di notevole perdita di sensibilità nella zona compresa tra il quadricipite ed il piede della gamba dx. Avendo associato il sintomo con un aumento dell'attività sportiva (running) non avevo prestato particolare attenzione al fenomeno. Circa 10 giorni fa' ho però sofferto di un acuto episodio di sciatalgia (sicuramente il più doloroso tra quelli di cui ho sofferto) al quale si è associato un peggioramento dell'iposensibilità della gamba dx.
Ad oggi il dolore è calato notevolmente, tanto da permettermi l'attività fisica, il fastidio al quardicipite invece resta. Il medico curante mi ha indirizzato verso un RMN di cui allego l'esito.
Quale potrebbe essere l'approccio più corretto, sia per il disco erniato che per quello protruso?
Grazie già da ora per il consulto.
Segni di disidratazione dei dischi intervertebrali L5-S1 ed in grado minore L4-L5.
A livello L1-L2 si mette in evidenza ernia discale mediana e paramediana leggermente più evidente verso destra che impronta nettamente l'astuccio durale deformandolo. Essa appare modicamente migrata sia verso l'alto che verso il basso.
Verso valori minimi della norma l'ampiezza del canale vertebrale lombare. Poco rappresentato il grasso epidurale.
Modesto bulging dei dischi intervertebrali a livello L3-L4 ed L4-L5 con dolci impronte anteriori ad ampio raggio sull'astuccio durale e deformazione del profilo anteriore dello stesso.
In sede di passaggio lombosacrale (L5-S1) si rileva discreta protrusione discale mediana e paramediana. Essa è indovata nello spazio chiaro compreso tra le radici nervose e superficie anteriore dell'astuccio durale con riduzione della rappresentazione del grasso epidurale.
Anche in tale sede si rileva una ridotta ampiezza del canale vertebrale nel suo diametro sagittale.
Non altri rilevi patologici.
Da circa 2 mesi soffro di notevole perdita di sensibilità nella zona compresa tra il quadricipite ed il piede della gamba dx. Avendo associato il sintomo con un aumento dell'attività sportiva (running) non avevo prestato particolare attenzione al fenomeno. Circa 10 giorni fa' ho però sofferto di un acuto episodio di sciatalgia (sicuramente il più doloroso tra quelli di cui ho sofferto) al quale si è associato un peggioramento dell'iposensibilità della gamba dx.
Ad oggi il dolore è calato notevolmente, tanto da permettermi l'attività fisica, il fastidio al quardicipite invece resta. Il medico curante mi ha indirizzato verso un RMN di cui allego l'esito.
Quale potrebbe essere l'approccio più corretto, sia per il disco erniato che per quello protruso?
Grazie già da ora per il consulto.
Segni di disidratazione dei dischi intervertebrali L5-S1 ed in grado minore L4-L5.
A livello L1-L2 si mette in evidenza ernia discale mediana e paramediana leggermente più evidente verso destra che impronta nettamente l'astuccio durale deformandolo. Essa appare modicamente migrata sia verso l'alto che verso il basso.
Verso valori minimi della norma l'ampiezza del canale vertebrale lombare. Poco rappresentato il grasso epidurale.
Modesto bulging dei dischi intervertebrali a livello L3-L4 ed L4-L5 con dolci impronte anteriori ad ampio raggio sull'astuccio durale e deformazione del profilo anteriore dello stesso.
In sede di passaggio lombosacrale (L5-S1) si rileva discreta protrusione discale mediana e paramediana. Essa è indovata nello spazio chiaro compreso tra le radici nervose e superficie anteriore dell'astuccio durale con riduzione della rappresentazione del grasso epidurale.
Anche in tale sede si rileva una ridotta ampiezza del canale vertebrale nel suo diametro sagittale.
Non altri rilevi patologici.
[#1]
Egregio Signore,
a sentire descritti i Suoi disturbi e leggendo il referto della RMN, sembra che sia la compressione L1-L2 che Le dà maggiore sofferenza.
E' possibile che vi sia necessità di un intervento chirurgico di decompressione radicolare lombare alto.
Personalmente, considererei a forte rischio un intervento classico per via posteriore mediana a cielo aperto (quello con flavectomia e/o emilaminectomia, per intenderci) in quanto, a tale livello, vi è ancora un po' di midollo (la parte terminale:cono) per cui il divaricare la dura, al fine di raggiungero lo spazio discale, significa comprimere il cono infliggendo gravi e, presumibilmente, irreversibili danni alla struttura midollare con possibili successivi deficit molto importanti non solo all'arto inferiore (naturalmente si tratta di buona probabilità che l'evento temuto si realizzi nelle circostanze sovradescritte, non di una estrema certezza).
Per evitare questo concreto rischio, si deve fare un approccio chirurgico diverso (postero-laterale ad es. o addirittura anteriore).
D'altra parte, il fatto che siamo già di fronte ad un'ernia discale che impronta il sacco durale, deformandolo, ci spinge ad intervenire quando i danni "erniari" non sono ancora giunti a compimento (tenga presente che la compressione dell'ernia L1-L2 può portare, aumentando di volume, alle stesse conseguenze che potrebbero derivare da un intervento classico a cielo aperto di cui Le ho parlato all'inizio della risposta).
In conclusione, il Suo caso è più delicato, ma non direi più complesso, di altri casi per le caratteristiche che Le ho illustrato.
Nell'invitarLa a tenermi informato sugli eventuali ulteriori sviluppi, formulo cordiali saluti.
a sentire descritti i Suoi disturbi e leggendo il referto della RMN, sembra che sia la compressione L1-L2 che Le dà maggiore sofferenza.
E' possibile che vi sia necessità di un intervento chirurgico di decompressione radicolare lombare alto.
Personalmente, considererei a forte rischio un intervento classico per via posteriore mediana a cielo aperto (quello con flavectomia e/o emilaminectomia, per intenderci) in quanto, a tale livello, vi è ancora un po' di midollo (la parte terminale:cono) per cui il divaricare la dura, al fine di raggiungero lo spazio discale, significa comprimere il cono infliggendo gravi e, presumibilmente, irreversibili danni alla struttura midollare con possibili successivi deficit molto importanti non solo all'arto inferiore (naturalmente si tratta di buona probabilità che l'evento temuto si realizzi nelle circostanze sovradescritte, non di una estrema certezza).
Per evitare questo concreto rischio, si deve fare un approccio chirurgico diverso (postero-laterale ad es. o addirittura anteriore).
D'altra parte, il fatto che siamo già di fronte ad un'ernia discale che impronta il sacco durale, deformandolo, ci spinge ad intervenire quando i danni "erniari" non sono ancora giunti a compimento (tenga presente che la compressione dell'ernia L1-L2 può portare, aumentando di volume, alle stesse conseguenze che potrebbero derivare da un intervento classico a cielo aperto di cui Le ho parlato all'inizio della risposta).
In conclusione, il Suo caso è più delicato, ma non direi più complesso, di altri casi per le caratteristiche che Le ho illustrato.
Nell'invitarLa a tenermi informato sugli eventuali ulteriori sviluppi, formulo cordiali saluti.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Egregio dottor Dalla Corte,
ringraziandoLa per la cortese e rapida risposta, La informo sugli sviluppi dopo un tempo sufficientemente lungo per potere fare qualche valutazione.
Il consulto con il Suo collega neurochirurgo si può riassumere in un'evidente ernia L5-S1 mediana e paramediana sx con impronta del sacco durale, presenza di dischi fortemente disidratati in L5-S1 ed L2-L3. Senza rilievi clinici evidenti l'erniazione L1-L2. Nessuna urgenza chirurgica.
Treapia d'attacco per la lombosciatalgia
ketorolac trometamina, metilprednisolone e tiocolchicoside (7 gg). Terapia di mantenimento (fino a due settimane fa) Acetil-L-Carnitina ed Acido Lipoico (~ 8 mesi).
La EMG arti inferiori per investigare sull'ipoestesia e su eventuali deficit motori ha evidenziato deficit neurologici leggeri a carico di L3 dx e discreti a carico di L5 sx.
Negli ultimi 11 mesi 4 blocchi lombari con frequenza costante di 2/3 mesi tra di loro, nell'ultimo mese lombalgia costante con sensazione di scariche dolorose agli arti (in sede posteriore e bilaterali) accompagnate da ipoestesia soprattutto a dx.
L'altro ieri ho effettuato la RNM di controllo. L'esito, letto solamente per adesso dal radiologo, recita:
Scomparsa della lordosi fisiologica.
Riduzione d'altezza del disco L1-L2 che insieme ad L5-S1 appare ipolucende dalle immagini dipendenti da T2 in relazione a fatti degenerativi.
Discreto bulging discale L1-L2.
Piccola protrusione discale mediana L5-S1.
Il canale vertebrale presenta dimensioni ridotte rispetto a ciò che si osserva di norma.
Fino ad oggi ho proseguito una vita attiva e fatto sport compatibilmente con gli episodi acuti. Devo aspettarmi un peggiornamento? E' una mia impressione da digiuno della materia o l'ultimo esito appare meno "grave" del precedente o è solo un diverso lessico? Dopo il consulto neurochirurgio che al conseguimento delle immagini mi appresto a ricevere da parte del neurochirurgo di fiducia, è il caso di consultare anche fisiatri?
La ringrazio già da ora per la Sua cortesia e per la banalità delle mie domande. Cordiali saluti.
ringraziandoLa per la cortese e rapida risposta, La informo sugli sviluppi dopo un tempo sufficientemente lungo per potere fare qualche valutazione.
Il consulto con il Suo collega neurochirurgo si può riassumere in un'evidente ernia L5-S1 mediana e paramediana sx con impronta del sacco durale, presenza di dischi fortemente disidratati in L5-S1 ed L2-L3. Senza rilievi clinici evidenti l'erniazione L1-L2. Nessuna urgenza chirurgica.
Treapia d'attacco per la lombosciatalgia
ketorolac trometamina, metilprednisolone e tiocolchicoside (7 gg). Terapia di mantenimento (fino a due settimane fa) Acetil-L-Carnitina ed Acido Lipoico (~ 8 mesi).
La EMG arti inferiori per investigare sull'ipoestesia e su eventuali deficit motori ha evidenziato deficit neurologici leggeri a carico di L3 dx e discreti a carico di L5 sx.
Negli ultimi 11 mesi 4 blocchi lombari con frequenza costante di 2/3 mesi tra di loro, nell'ultimo mese lombalgia costante con sensazione di scariche dolorose agli arti (in sede posteriore e bilaterali) accompagnate da ipoestesia soprattutto a dx.
L'altro ieri ho effettuato la RNM di controllo. L'esito, letto solamente per adesso dal radiologo, recita:
Scomparsa della lordosi fisiologica.
Riduzione d'altezza del disco L1-L2 che insieme ad L5-S1 appare ipolucende dalle immagini dipendenti da T2 in relazione a fatti degenerativi.
Discreto bulging discale L1-L2.
Piccola protrusione discale mediana L5-S1.
Il canale vertebrale presenta dimensioni ridotte rispetto a ciò che si osserva di norma.
Fino ad oggi ho proseguito una vita attiva e fatto sport compatibilmente con gli episodi acuti. Devo aspettarmi un peggiornamento? E' una mia impressione da digiuno della materia o l'ultimo esito appare meno "grave" del precedente o è solo un diverso lessico? Dopo il consulto neurochirurgio che al conseguimento delle immagini mi appresto a ricevere da parte del neurochirurgo di fiducia, è il caso di consultare anche fisiatri?
La ringrazio già da ora per la Sua cortesia e per la banalità delle mie domande. Cordiali saluti.
[#3]
Direi che più che un diverso lessico, qui vieve descritto un quadro non perfettamente sovrapponibile a quello iniziale (pensi alla migrazione alto/basso di L1-L2).
Bisognerebbe vedere le immagini, di prima e di dopo, per farsi una propria idea della situazione.
Tuttavia, se il Collega, che La ha visitato, ritiene che non vi sia correlazione fra quadro clinico e radiologico, non abbiamo elementi per non credergli; quindi, La esorto a continuare a stare sotto controllo del Collega per gli eventuali ulteriori sviluppi.
Saluti cordiali.
Bisognerebbe vedere le immagini, di prima e di dopo, per farsi una propria idea della situazione.
Tuttavia, se il Collega, che La ha visitato, ritiene che non vi sia correlazione fra quadro clinico e radiologico, non abbiamo elementi per non credergli; quindi, La esorto a continuare a stare sotto controllo del Collega per gli eventuali ulteriori sviluppi.
Saluti cordiali.
[#4]
Utente
Egregio dottore,
nonostante sia passato più di un anno e mezzo dal Suo ultimo cortese consluto, mi trovo nelle condizioni di dovere "aggiornare" il quadro clinico.
L'ultima visita neurochirurgica (da un medico che purtroppo per questione logistiche non avrà più modo di seguirmi) mi aveva lasciato "sospeso" con una sorta di bivio: terapia del dolore e terapia fisiatrica conservativa, in caso di fallimento stabilizzazione L5-S1 con tecnica percutanea.
Effettuata fisioterapia e proseguito con la ginnastica posturale con iniziali effetti positivi. Gli episodi di lombalgia in questi mesi si sono ridotti a 3/4, della durata di 5 giorni circa e superati con FANS (iboprofene 600mg, 3 die) senza la necessità di assumere steroidi. Continua la parestesia del quadricipite femorale dx fino all'alluce, parestesia delle ultime due dita del piede sx. Alcuni episodi di forti fitte inguinali non apparentemente legate a problemi muscolo-scheletrici. Nel complesso, quindi, quadro sopportabile.
Ho proseguito l'attività sportiva su invito di un suo collega neurochirurgo in base ad una sua obiettiva valutazione costo-beneficio in base all'anamnesi ed alla diagnosi.
Nell'ultimo mese le cose, purtroppo, sono evolute. Sono caduto 2 volte in appoggio alla sola gamba sx, inizialmente ho dato la colpa a distrazione e poca accortezza, in seguito posso affermare che in contrazione di quadricipite e triangolo della sura sulla sola gamba sx ho effettivamente un deficit di equilibrio. In seguito, durante il normale allenamento podistico, in contemporanea con una discreta lombalgia ho iniziato ad avvertire fitte "elettriche" lungo tutto il decorso del nervo sciatico fino alle dita del piede sx. Stoppata l'attività sportiva, due settimane fa mi sono ritrovato al pronto soccorso con un attacco di lombalgia paralizzante, il peggiore fino ad oggi. Betametasone 4mg per una settimana e ketoroloac per 4 giorni. Oggi sono in piedi, fastidiosa lombalgia molto "puntuale", poco diffusa, interessamento dello sciatico a sx, nel complesso comunque la terapia steroidea ha avuto effetto.
Su invito di un collega neurochirurgo al PS, effettuata nuova RMN di cui riporto sinteticamente l'esito:
Curvatura rettilineizzata
Artrosi intersomatica con ipertrofia dei processi laterali in L1-L2, L5-S1
Discomalacia L1-L2, L5-S1
Canale vertebrale e radicolari di ampiezza ridotta.
Evidente protrusione L1-L2 con importante ispessimento del legamento longitudinale posteriore
Ernia discale a livello L5-S1, molle piccola cetrale, subarticolare dx sx, protrusa, sottolegamentosa
Ora, con i limiti del fatto di non potere vedere le immagini (non ho problemi a linkargliele qualora mi fornisse un indirizzo e-mail) ed in attesa di essere visto a fine mese da un nuovo neurochirurgo, cosa mi devo aspettare per la mia povera schiena? Potrò continuare con l'attività sportiva? Quanto un intervento potrebbe consentire un recupero e/o un ritardo di un (da quello che ho capito) probabile peggioramento?
La ringrazio già da ora per la cortese gentilezza.
nonostante sia passato più di un anno e mezzo dal Suo ultimo cortese consluto, mi trovo nelle condizioni di dovere "aggiornare" il quadro clinico.
L'ultima visita neurochirurgica (da un medico che purtroppo per questione logistiche non avrà più modo di seguirmi) mi aveva lasciato "sospeso" con una sorta di bivio: terapia del dolore e terapia fisiatrica conservativa, in caso di fallimento stabilizzazione L5-S1 con tecnica percutanea.
Effettuata fisioterapia e proseguito con la ginnastica posturale con iniziali effetti positivi. Gli episodi di lombalgia in questi mesi si sono ridotti a 3/4, della durata di 5 giorni circa e superati con FANS (iboprofene 600mg, 3 die) senza la necessità di assumere steroidi. Continua la parestesia del quadricipite femorale dx fino all'alluce, parestesia delle ultime due dita del piede sx. Alcuni episodi di forti fitte inguinali non apparentemente legate a problemi muscolo-scheletrici. Nel complesso, quindi, quadro sopportabile.
Ho proseguito l'attività sportiva su invito di un suo collega neurochirurgo in base ad una sua obiettiva valutazione costo-beneficio in base all'anamnesi ed alla diagnosi.
Nell'ultimo mese le cose, purtroppo, sono evolute. Sono caduto 2 volte in appoggio alla sola gamba sx, inizialmente ho dato la colpa a distrazione e poca accortezza, in seguito posso affermare che in contrazione di quadricipite e triangolo della sura sulla sola gamba sx ho effettivamente un deficit di equilibrio. In seguito, durante il normale allenamento podistico, in contemporanea con una discreta lombalgia ho iniziato ad avvertire fitte "elettriche" lungo tutto il decorso del nervo sciatico fino alle dita del piede sx. Stoppata l'attività sportiva, due settimane fa mi sono ritrovato al pronto soccorso con un attacco di lombalgia paralizzante, il peggiore fino ad oggi. Betametasone 4mg per una settimana e ketoroloac per 4 giorni. Oggi sono in piedi, fastidiosa lombalgia molto "puntuale", poco diffusa, interessamento dello sciatico a sx, nel complesso comunque la terapia steroidea ha avuto effetto.
Su invito di un collega neurochirurgo al PS, effettuata nuova RMN di cui riporto sinteticamente l'esito:
Curvatura rettilineizzata
Artrosi intersomatica con ipertrofia dei processi laterali in L1-L2, L5-S1
Discomalacia L1-L2, L5-S1
Canale vertebrale e radicolari di ampiezza ridotta.
Evidente protrusione L1-L2 con importante ispessimento del legamento longitudinale posteriore
Ernia discale a livello L5-S1, molle piccola cetrale, subarticolare dx sx, protrusa, sottolegamentosa
Ora, con i limiti del fatto di non potere vedere le immagini (non ho problemi a linkargliele qualora mi fornisse un indirizzo e-mail) ed in attesa di essere visto a fine mese da un nuovo neurochirurgo, cosa mi devo aspettare per la mia povera schiena? Potrò continuare con l'attività sportiva? Quanto un intervento potrebbe consentire un recupero e/o un ritardo di un (da quello che ho capito) probabile peggioramento?
La ringrazio già da ora per la cortese gentilezza.
[#5]
Se Lei ha piacere, in calce alla mia firma vi è anche l'indirizzo e-mail.
i disturbi che Lei decrive sembrerebbero più da compressione alta che lombosacrale.
Vediamo prima le immagini, poi ci riflettiamo su e Le saprò dire qualche cosa di più.
Cordialità
i disturbi che Lei decrive sembrerebbero più da compressione alta che lombosacrale.
Vediamo prima le immagini, poi ci riflettiamo su e Le saprò dire qualche cosa di più.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 39.4k visite dal 22/02/2010.
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