Formazione frontale sinistra?

In data 22/03/2010 dopo malessere generale e vomito ho effettuato una tc cranio in ps senza mdc che ha messo in evidenza una zona iperdensa rotondeggiante con minino edema perilesionale di circa 2 cm di diametro.sono stato ricoverato in attesa di rmn cerebrale con mdc.le ipotesi sono mav o angioma.Ho fatto tc torace-addome con mezzo di contrasto che ha messo in evidenza angiomi multipli al fegato.in attese della rmn volevo sapere se ci può essere un problema di diagnosi differenziale con un lipoma sottocutaneo o cisti sebacea presente proprio nella zona descritta dalla tc(frontale sinistra) e delle stesse dimensioni.
Grazie
F.(medico medicina generale)
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Collega,

dato che il referto parla di edema perilesionale, la lesione rilevata alla TC è sicuramente intracranica per cui non si tratta do un lipoma sottocutaneo nè di una cisti sebacea.
Sicuramente lo studio RM fornirà utili informazioni riguardo alla natura della lesione rilevata alla TC.
Cordiali saluti,

Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Collega
il 30 marzo 2010 sono stato operato presso il sgiovanni di roma.l'istologico parlava di angioma cavernoso(frammento di tessuto brunastro all'esame macroscopico).successivamente ho fatto due esami tc cranio senza mdc nella norma per quanto riguarda gli esiti dell'intervento.oggi ho effettuauo una rmn encefalo con mdc che ha messo in evidenza una persistenza del nido angiomatoso di circa 25 mm.nn dispongo ancora del referto scritto ma ho parlato con il neuroradiologo che pensa si tratti di un frammento di cavernoma che nn è stato rimosso completamente.dice che può suucedere.io nn so che fare ne cosa pensare .volevo chiederti se questa situazione è possibile, se c'è rischio di risanguinamento e se devo essere rioperato o esistono alternative.
scusami
ciao fabrizio
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
caro Collega,

vista l'età, in caso di grossolano residuo di un angioma cavernoso l'intervento è verosimilmente indicato. In caso di residuo il rischio di sanguinamento persiste.
Prima di prendere in considerazione tale opportunità, la cosa migliore è aspettare il referto definitivo e discutere del problema con il neurochirurgo che ha effettuato l'intervento.

Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
caro collega
ti scrivo la risposta della rmn:
esiti di pregresso intervento in sede frontale sin sottocorticale.in corrispondenza del cavo chirurgico si evidenzia lesione neoformata con caratteristica moruliforme del diam max di 2,5 cm, caratterizzata da segnale iperintenso e marcatamente ipointenso rispettivamente nelle sequenze T2 dipendenti e ad echo di gradiente, con minimo edema perilesionale esteso nel contesto della sostanza bianca del lobo frontale, minimo effetto di trazione gliotico-cicatriziale sul corno frontale del ventricolo laterale di sinistra, caratterizzata dopo infusione di mdc da potenziamento netto ed omogeneo.
lo studio angio rm arterioso e venoso eseguito prima e dopo infusione di mdc non ha evidenziato vasi neoformati,feedings arteriosi,collettori di scarico venosi locoregionali ne angiomi venosi in corrispondenza e perifericamente al reperto descritto..
conclusioni..l'esame ha documentato esiti del pregresso intervento chirurgico con rimozione completa della raccolta ematicA intraparenchimale.nel contesto del cavo l'esame ha rilevato persistenza di tessuto patologico neoformato residuo di malformazione vascolare criptica...
Purtroppo nn sono riuscito a vedere il neurochirurgo che mi ha operato e neanche aparlargli telefonicamente,è in vacanza.via sms mi ha solo risposto:nn è il cavernoma è solo la lacuna dove era il cavernoma e nn può sanguinare..
può avere sbagliato il neuroradiologo nel referto?quella lesione iperintensa con potenziamento dopo mdc può essere attribuibile al processo riparativo?
che ne pensi fammi sapere per favore e grazie come sempre
fabrizio

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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Caro Collega,

è chiaro che in questi casi è fondamentale visionare l'esame prima di dare un giudizio pertinente.
Con queste premesse, il referto riportato sembra comunque lasciare pochi dubbi per quanto concerne la presenza di un residuo lesionale.
Il passo successivo è di sottoporre il paziente ad una valutazione neurochirugica per impostare un adeguato percorso terapeutico.
Aggiornaci sugli sviluppi.
Cari saluti,