Spondilodiscite

Salve, mi chiamo Mauro, ho 42 anni. A fine gennaio scorso ho subito intervento di microdiscectomia L5-S1 per voluminosa ernia discale. L'intervento é andato bene seppur il post operatorio é stato caratterizzato fino ad oggi da dolori lombari quotidiani e a volte da delle "fitte" localizzate nella zona operata. Al che, per controllo ed in previsione di rientrare al lavoro (faccio un lavoro molto fisico) mi sono sottoposto a RMN due settimane fà, il cui referto così recita: "...si segnala edema subcondrale in sede emisomatica sn, di maggiore entità sulla limitante inferiore di L5, ed aumento dell'intensità di segnale del nucleo polposo discale. Il quadro é associato a piccole irregolarità osteocondrali sulle limitanti contrapposte e depone per spondilodiscite. Residuo slargamento circonferenziale del disco che, in associazione a microshifting anteriore di S1 rispetto ad L5, determina modesta compressione dei piani durali da parte. Concomita sinovite interfaccettale bilaterale L5-S1." Tale referto è stato sostanzialmente confermato dapprima da un neurochirurgo visionando la RMN, ma poi disconfermato dal neurochirurgo che mi ha operato il quale esaminando la RMN non vedeva gli estremi per diagnosticare una spondilodiscite. Mi ha comunque prescritto gli esami del sangue da fare, ovvero VES, PCR, ed Emocromo completo i quali hanno dato esito negativo evidenziando valori assolutamente nella norma, tra l'altro confermati nella sostanza avendo ripetuti gli stessi a distanza di pochi giorni. Il mio neurochirurgo mi ha detto quindi di stare tranquillo e di osservare un ulteriore periodo di due settimane di riposo. Ora quello che vorrei sapere è se sono sufficienti quegli esami del sangue a scongiurare l'ipotesi di spondilodiscite, e se sia il caso di ripetere una RMN stavolta con mezzo di contrasto visto che nell'ultima eseguita il radiologo non ha ritenuto, in corso d'esame, di usarlo. Scusate ma vorrei essere sicuro di aver scongiurato questa malattia insidiosa perchè in caso contrario vorrei affrontare il problema nella maniera più tempestiva possibile. Grazie in anticipo per l'attenzione che vorrete usare.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
a distanza è proprio impossibile darLe un parere soprattutto perchè i dati TACo RMN vanno correlati con i sintomi clinici.
Continui a farsi seguire dal collega che L'ha operata.
Cordiali saluti