Un intervento chirurgico non mi preoccupa più

Salve a tutti,

circa 8 mesi ho iniziato a soffrire di un dolore alla schiena che pensavo derivasse semplicemente da uno sforzo eccessivo effettuato sul lavoro (edilizia).
In seguito ad una visita presso un ortopedico di zona ho effettuato una radiografia e poco dopo una risonanza.

Questi sono i referti:

RX COLONNA LOMBO SACRALE
Nelle proiezioni eseguite si documenta scivolamento anteriore di L5 su S1 di I° grado con lisi istmica bilaterale. Ridotto in altezza lo spazio intersomatico L5-S1.

RM LOMBOSACRALE
Sono state eseguite sequenzesagittali TSE T1, T2, T2 con soppressione del grasso ed assiali T2 nel tratto L1/S1.
Non si rilevano segni di ernia del disco.
Lisi istmica bilaterale di L5 con anterolistesi di I-II grado rispetto ad S1.
Conseguentemente all'anterolistesi si determina una marcata riduzione di calibro dei forami di coniugazione, soprattutto del sinistro, con compressione sulle radici spinali. Iniziali segni di sofferenza edematosa dei corpi di L5 e S1. Non si rilevano altre alterazioni disco-vertebrali.

Dopo detti esami, l'ortopedico mi ha indicato un neurochirurgo di sua fiducia, che dopo una visita ha espresso il seguente parere:

L'instabilità vertebrale tra L5 e S1 insieme al quadro RMN pone l'indicazione di un trattamento chirurgico. Questo dovrà prevedere una stabilizzazione mediante viti peduncolari e barre poste tra L5 ed S1 ed ove possibile CAGE intersomatiche.

Sottopormi ad un intervento chirurgico non mi preoccupa più di tanto però avere un parere in più, anche se relativo vista la mancanza di una vs. visita diretta, mi darebbe maggiore tranquillità.
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Gentile signore,
sebbene sia sempre difficile dare un parere senza visionare gli esami eseguiti e senza l'utilizzo dei "cinque sensi", Le posso dire che un'anterolistesi ontogenica qual'è appunto la Sua richiede un trattamento chirurgico dopo il fallimento di tutte le terapie conservative.
Per terapie conservative si intende fisiokinesiterapia, attività fisica e terapia farmacologica. Mi sembra un pò avventato, vista anche la sua giovane età, porre un'indicazione chirurgica ai primi disturbi insorti.
Qualora dovesse fare l'intervento la stabilizzazione ossea deve sempre essere circonferenziale come corretamente indicatoLe dal collega, sebbene esistano in alcuni casi delle traiettorie chirurgiche molto più vantaggiose ai fini del recupero post-operatorio che possono essere utilizzate in casi come il suo dove l'unico sintomo è il dolore lombare. Ma ribadisco, solo dopo il fallimento di ogni terapia conservativa.
Cordialmente

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera Dott. Mannino, La ringrazio anticipatamente per la preziosa risposta e ne approfitto per aggiungere alcuni dettagli e dubbi che mi lasciano un pò perplesso.

Al momento non risento di alcun dolore alle gambe o formicolio in genere ma questo dolore lombare, che si acuisce solo in determinati periodi o circostanze (ogni tanto vado a correre o partecipo a qualche partita di calcetto)non mi permette di dormire come è mio solito fare. Praticamente da febbraio non riesco più a riposare a "pancia in giù". Dalla visita eseguita, il Prof. mi ha spiegato che la vertebra, non essendo bloccata, tende sempre a muoversi e questo è un rischio anche per il futuro perchè, facendo pressione sulle radici nervose, potrei rischiare di avere problemi di incontinenza e impotenza.....
Con l'intervento invece, vista la sua mobilità, ci sono ottime speranze che la vertebra possa essere stabilizzata nella sua posizione corretta. Il mio dubbio è sulle possibilità di movimento in seguito all'intervento. Questo blocco di L5 con S1 non avrà ripercussioni sui movimenti? Alla fine si tratta sempre di due vertebre che, tra loro, dovrebbero avere una certa elasticità nei movimenti.
Altro dubbio è sui tempi di ripresa....
una settimana per stare in piedi e circa 4-5 mesi per un totale recupero.... sono questi i tempi corretti?
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