Che non presenta edem perilesionale e non mostra significativo enhancement dopomdc da riferire

Gentile specialista volevo un suo consulto su una diagnosi. Dall'esame RM ENCEFALO CON MDC rislta che:
''Non si rilevano alterazioni di segnale in sede sottotentoriale.
Quarto ventricolo di regolare dimensioni. In seede cortico-sottcorticale parietale posteriore destra al vertice si ossercìva la presenza di una formazione con cernice periferico ipoitenso in T2 (in particolare GRE, per la presenza di emosiderina, e con spot intralesionali iperintensi in T1 e T2, per la presenza di metaemoglobina, delle dimensione di 1,6 X 1,4 X 1.8 CM (DT X DAP X DCC)che non presenta edem perilesionale e non mostra significativo enhancement dopomdc da riferire verosimilmente ad angioma cavernoso.
Non si rilevano ulteriori alterazioni di segnale in sede sovratentitoriale nè aree di enhancement dopo mdc.
Sistema ventricolare di regolari dimnsioni.
Strutture mediane in asse.''

Detto ciò, la informo che non ho nessun sintomo o fastidio; e che ho scoperto ciò grazie ala Tac fatta a causa di uno svenimento dovuto a un forte dolore al rene (Successivamente diagnosticato come ANGIMIOLIPOMA).


Aspetto di visatarmi privatamente e mi chiedo se dovrà essere tolto e che conseguenze può portare l'intervento per esportarlo.

In attesa di risposta la ringrazio anticipatamente.
[#1]
Dr. Christian Brogna Neurochirurgo 105 2 12
Gentile Signora,

E' piuttosto comune che molti pazienti scoprano incidentalmente di un angioma cavernoso cerebrale.

Malgrado si conosca che il rischio globale di emorragia dei cavernomi sia di circa il 2,5-3% per anno, tuttavia allo stato dell'arte è impossibile stabilire il rischio emorragico per ogni singolo paziente.

Mentre è diretta l'indicazione per i pazienti con una sintomatologia, per gli altri senza sintomi sono da prendere in considerazione:

- l'età (più giovane è, maggiore sarà il rischio di una emorragia durante il corso della vita)
- la sede (se è localizzara in prossimità di aree ad alto contenuto funzionale è molto più probabile che una eventuale emorragia determini un deficit permanente).

I rischi e le modalità dell'intervento chirurgico devono essere stabilite sulla base della localizzazione dell'angioma. Il successo dell'intervento chirurgico è comunque decisamente molto alto, sia per quanto riguarda la rimozione totale della lesione, sia per quanto riguarda l'integrità funzionale postoperatoria del paziente.

Nel caso in cui l'angioma sia in prossimità di un'area cerebrale ad elevata eloquenza si portà eseguire l'intervento con mappaggio cerebrale in anestesia locale per ridurre al minimo ogni rischio di deficit permanente (motorio, del linguaggio, o della sensibilità). -In ogni paziente la distribuzione delle funzioni cerebrali nell'encefalo variano-.

A discrezione del neurochirugo ed in base alla sede dell'angioma sarà necessario eseguire una RM funzionale preoperatoria (per localizzare aree funzionali ad elevata eloquenza) e "fiber tracking" (per delineare "i cavi" che connettono aree cerebrali diverse e che permettono a queste di funzionare correttamente).

Rimango a disposizione per ogni altra eventuale delucidazione.

Sinceramente,
Christian Brogna

Dr. Christian Brogna, MD, PhD
Neurochirurgo

[#2]
Dr. Christian Brogna Neurochirurgo 105 2 12
Gentile Signora,

in aggiunta al mio precedente consulto
desidero ribadire che allo stato dell'arte
solo raramente si pone indicazione all'intervento chirurgico
negli angiomi cavernosi scoperti incidentalmente e solo dopo un'attenta valutazione da parte del neurochirurgo.

Generalmente i pazienti asintomatici sono seguiti a distanza con una nuova RM encefalo per monitorare l'andamento radiologico dell'angioma.

Sinceramente,
Christian Brogna
[#3]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio sinceramente di cuore per la risposta.

Se posso vorrei farle altre domande, perchè consultando un neurochirurgo della mia città e visulizzando la RM ha visto che l'angioma è di natura congenita e che nel corso degli anni ha sanguinato leggermente.
Il suo consiglio è stato di fare la terapia 'Radiochirurgia stereotassica'per ''congelare''la massa.
-Cosa mi dice a tal proposito?

Inoltre, mi ha prescritto di inizare ad assumere KEPPRA 500 due volte al giorno. Ma io non ho NESSUN sintomo e ho sentito che ha degli effetti collaterali come ansia, depressioni e istinti sucicidi e autolenionistici.
Lui mi ha detto che li devo predere come PREVENZIONE per l'intervento al rene(devo togliere un angiomiolipoma cm 7)
-Che ne pensa?

Aspetto di fare una visita specialistica l'11 febbraio e sono troppo agitata.
La ringrazio ancora.
[#4]
Dr. Christian Brogna Neurochirurgo 105 2 12
Gentile Signora,

Non potendo visionare le immagini non posso stabilire se l'angioma cavernoso abbia già dato segni di sanguinamento.

La radiochirurgia stereotassica viene oggi riservata a quegli angiomi cavernosi profondi, non asportabili chirurgicamente. La terapia chirurgica, quando possibile, come nel suo caso, rimane l'opzione terapeutica di prima linea.

Il Keppra è un farmaco ben tollerato.
Tuttavia, secondo le linee guide internazionali, la terapia antiepilettica viene somministrata solo in presenza di crisi epilettiche clinicamente o strumentalmente (Elettroencefalogramma) oggettivabili, o nei giorni prima ed in quelli successivi ad un intervento di chirurgia cerebrale.







[#5]
dopo
Utente
Utente
Sono conscia che l'intervento risolverebbe gran parte dei problemi di cui NON ho sintomi, ma non ho nessunissima intenzione di operarmi. L'intervento sarebbe delicato e comporterebbe l'apertura del craniO?
Il dottore mi ha detto che l'angioma è in superficie e posizionato su una parte silente del cervello e che ha sanguinaato leggermente.
Ma se la terapia funziona non sarebbe oppouno non arrivare a un intervento chirurgico.
Perchè ripeto che solo al pensiero di operarmi mi sento male.
Su una scala da uno a 10 quanto è 'grave' il mo caso?
Vorrei comportarmi come se non avessi niente.
Potrei stare tranquilla?

la ringrazio per la sua pazienza! E mi scuso se sono ripetitiva.
[#6]
Dr. Christian Brogna Neurochirurgo 105 2 12
Gentile Signora,

desidero tranquillizzarla, dicendole che non ha una patologia grave,
ma richiede comunque di essere seguita da un neurochirurgo.


Gli angiomi cavernosi che hanno già sanguinato,
hanno un rischio di risanguinare nel tempo più elevato.

E' opportuno che le caratteristiche di un
eventuale intervento vengano discusse de visu
con il neurochirurgo.

Sinceramente,
Christian Brogna