Ernia del disco espulsa 4 domande
Agli inizi di marzo 2007 ho cominciato a sentire un dolore che prendeva la gamba sinistra, ho realizzato successivamente che era collegato al mal di schiena nella zona lombare che da qualche mese si presentava a fasi alterne. Spaventato sono ricorso ad una risonanza magnetica che questo ha sentenziato: Rettilineizzata la curva di lordosi. Mantenuto l'allineamento metamerico nei piani sagitale. Metameri sostanzialmentein asse anche nel piano frontale.
Nei limiti la morfologia e il segnale dei corpi (evidenti fenomeni degenerativi artrosici,con componente grassosa, nelle limitanti somatiche contrapposte L5 S1). Canale vertebrale di diametri ai limiti inferiori, ma ancora negli ambiti di norma. Cono midollare in sede, di morfologia e segnale regolari.
Al livello L4 S5 è evidente protusione discale circonferenziale con focalità erniaria mediana che impronta l'astuccio durale. Iniziale la stenosi preforaminale. Nei limiti le articolazioni interapofisarie.
Al livello L5 S1 è evidente protusione discale circonferenziale con ernia mediana e paramediana SN, in parte extralegamentosa, con frammento discale estruso, discendente per 6 mm, che impatta le radici della cauda, in particolare quella di S1 che è tumefatta. Inizialmente stenosati i forami di coniugazione, soprattutto il SN. Nei limiti le articolazioni interapofisarie.
Questo è l'esito, i miei sintomi allora erano: Un forte dolore nella parte posteriore esterna della coscia sinistra, della parte esterna polpaccio sx, formicolii diffusi, insensibilità in alcune zone del polpaccio, del piede, delle dita e del malleolo, diminuzione della forza sopratutto al polpaccio(impossibile stare in punta di piedi), impossibile stare seduti o in piedi per piu di qualche miuto, diteso trovavo un po di sollievo. Ho consultato un conosciuto chirurgo di Udine che però ha scelto la strada della medicina manuale. In 2 mesi 4 sedute di manipolazione 2 cicli di cortisone(FLEBOCORTID 100 x 3 volte) e svariati altri medicinali(ORUDIS MIONEVRASI SIRDALUD ecc.). Tutti i sintomi sono praticamente scomparsi tranne una strana sensazione al piede sx come qualcosa che preme sulla pianta ma non particolarmente fastidioso. Ho ripreso l'attivita sportiva, corsa(12km 2 volte a settimana) palestra e nuoto, va detto che prima ero uno sportivo quasi estremo ( basket agonistico, palestra 3 volte a settimana, gare di ultra trail con 4 allenamenti mensili di 5 ore e 1 bimestrale di 10 ore cioè 70 km di corsa continuata su 4-5000 metri di dislivello) Tutto ok fino a fine agosto quando ho sollevato una pesante cassa 35kg(non capendo la reale gravità del problema che avevo avuto). E' ricominciato il dolore alla schiena e poi alla gamba questa volta ancora piu forte e invalidante. Ad oggi ho avuto due episodi di quasi guarigione con scomparsa del dolore della durata di una settimana ma purtroppo con relative ricadute, ora provo dolore anche se disteso, invariati gli altri sintomi di cui sopra tranne che ho piu forza nel polpaccio che nella prima volta. Sono ritornato a Udine dove il medico ha constatato dall assenza di riflessi nel tendine di achille(non conosco i termini esatti per definire alcune indagini..) e l'impossibilità di alzare la gamba sx oltre una certa angolazione che la situazione non è rosea. Altri due cicli di cortisone e medicinali vari (vedi sopra) ma senza risultato. Sto valutando la strada della chirurgia che sembra inevitabile ogni giorno che passa.. Il medico che mi ha seguito fino ad ora sconsiglia l'operazione (chi la dura la vince, dice) e comunque ho fiducia nel suo metodo in quanto ritengo che la ricaduta dopo il pimo episodio sia dovuta alla mia stupidità. Ora le domande:
1)Sto cosi già da qualche mese, rischio danni permanenti?
2)Posso nuotare anche se fatico e provo dolore, ma mi fa bene o male?
3)L'unico chirurgo che mi ispira fiducia(chirurgo midollare UD) mi ha fissato una visita "urgente" per il 24 gennaio posso aspettare? (sopporto bene il dolore escludendo le crisi di pianto..)
4)Sembrerà stupido ma posso fare streching anche se fa male? La gamba sembra come ritirarsi, a volte mi alzo dal letto e ho difficoltà ad allungarla.
Ho cercato di essere il piu conciso e chiaro possibile, spero di esserlo stato.
Quello che state facendo in questo sito è secondo me estremamente importante e confortante per tutti quelli che stanno male, e come me, cercano informazioni che a volte possono essere la svolta per una guarigione. Grazie di cuore.
Nei limiti la morfologia e il segnale dei corpi (evidenti fenomeni degenerativi artrosici,con componente grassosa, nelle limitanti somatiche contrapposte L5 S1). Canale vertebrale di diametri ai limiti inferiori, ma ancora negli ambiti di norma. Cono midollare in sede, di morfologia e segnale regolari.
Al livello L4 S5 è evidente protusione discale circonferenziale con focalità erniaria mediana che impronta l'astuccio durale. Iniziale la stenosi preforaminale. Nei limiti le articolazioni interapofisarie.
Al livello L5 S1 è evidente protusione discale circonferenziale con ernia mediana e paramediana SN, in parte extralegamentosa, con frammento discale estruso, discendente per 6 mm, che impatta le radici della cauda, in particolare quella di S1 che è tumefatta. Inizialmente stenosati i forami di coniugazione, soprattutto il SN. Nei limiti le articolazioni interapofisarie.
Questo è l'esito, i miei sintomi allora erano: Un forte dolore nella parte posteriore esterna della coscia sinistra, della parte esterna polpaccio sx, formicolii diffusi, insensibilità in alcune zone del polpaccio, del piede, delle dita e del malleolo, diminuzione della forza sopratutto al polpaccio(impossibile stare in punta di piedi), impossibile stare seduti o in piedi per piu di qualche miuto, diteso trovavo un po di sollievo. Ho consultato un conosciuto chirurgo di Udine che però ha scelto la strada della medicina manuale. In 2 mesi 4 sedute di manipolazione 2 cicli di cortisone(FLEBOCORTID 100 x 3 volte) e svariati altri medicinali(ORUDIS MIONEVRASI SIRDALUD ecc.). Tutti i sintomi sono praticamente scomparsi tranne una strana sensazione al piede sx come qualcosa che preme sulla pianta ma non particolarmente fastidioso. Ho ripreso l'attivita sportiva, corsa(12km 2 volte a settimana) palestra e nuoto, va detto che prima ero uno sportivo quasi estremo ( basket agonistico, palestra 3 volte a settimana, gare di ultra trail con 4 allenamenti mensili di 5 ore e 1 bimestrale di 10 ore cioè 70 km di corsa continuata su 4-5000 metri di dislivello) Tutto ok fino a fine agosto quando ho sollevato una pesante cassa 35kg(non capendo la reale gravità del problema che avevo avuto). E' ricominciato il dolore alla schiena e poi alla gamba questa volta ancora piu forte e invalidante. Ad oggi ho avuto due episodi di quasi guarigione con scomparsa del dolore della durata di una settimana ma purtroppo con relative ricadute, ora provo dolore anche se disteso, invariati gli altri sintomi di cui sopra tranne che ho piu forza nel polpaccio che nella prima volta. Sono ritornato a Udine dove il medico ha constatato dall assenza di riflessi nel tendine di achille(non conosco i termini esatti per definire alcune indagini..) e l'impossibilità di alzare la gamba sx oltre una certa angolazione che la situazione non è rosea. Altri due cicli di cortisone e medicinali vari (vedi sopra) ma senza risultato. Sto valutando la strada della chirurgia che sembra inevitabile ogni giorno che passa.. Il medico che mi ha seguito fino ad ora sconsiglia l'operazione (chi la dura la vince, dice) e comunque ho fiducia nel suo metodo in quanto ritengo che la ricaduta dopo il pimo episodio sia dovuta alla mia stupidità. Ora le domande:
1)Sto cosi già da qualche mese, rischio danni permanenti?
2)Posso nuotare anche se fatico e provo dolore, ma mi fa bene o male?
3)L'unico chirurgo che mi ispira fiducia(chirurgo midollare UD) mi ha fissato una visita "urgente" per il 24 gennaio posso aspettare? (sopporto bene il dolore escludendo le crisi di pianto..)
4)Sembrerà stupido ma posso fare streching anche se fa male? La gamba sembra come ritirarsi, a volte mi alzo dal letto e ho difficoltà ad allungarla.
Ho cercato di essere il piu conciso e chiaro possibile, spero di esserlo stato.
Quello che state facendo in questo sito è secondo me estremamente importante e confortante per tutti quelli che stanno male, e come me, cercano informazioni che a volte possono essere la svolta per una guarigione. Grazie di cuore.
[#1]
Egr. sig. Claudio, non è questione di fare il braccio di ferro con la malattia, lei ha una rmn il cui referto parla chiaro, la cinica evidenzia una sintomatologia deficitaria neurologica periferica, faccia l'esame elettromiografico all'arto inferiore sin. e si programmi per l'intervento chirurgico, senza tentare altre vie.
Quando l'intervento chirurgico si impone, bisogna farlo!!!
E nel suo caso clinico il trattamento chirurgico sembra essere l'unica soluzione valida e significativa!!
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
Quando l'intervento chirurgico si impone, bisogna farlo!!!
E nel suo caso clinico il trattamento chirurgico sembra essere l'unica soluzione valida e significativa!!
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
[#2]
Utente
Per prima cosa Prof. Caruso la ringrazio vivamente.
Purtroppo la sua risposta è proprio quella che avevo paura di sentire. Speravo fosse possibile aspirare ad un recupero (visti i precedenti) ma in effetti..
Provvederò domani stesso per l'esame elettromigrafico il mio medico di base saprà indirizzarmi ed ho una nuova risonanza il giorno 15 di questo mese.
Le porgo un ultima domanda, il mio lavoro sta molto risentendo della situazione e anche il morale, ma a parte questo, posso permettermi in termini di salute di attendere i tempi lunghi (24 gennaio primo consulto)per la visita dal chrurgo già prenotata a Udine? E meglio che valuto un alternativa piu veloce?
Di nuovo la rigrazio.
Cordiali saluti.
Claudio.
Purtroppo la sua risposta è proprio quella che avevo paura di sentire. Speravo fosse possibile aspirare ad un recupero (visti i precedenti) ma in effetti..
Provvederò domani stesso per l'esame elettromigrafico il mio medico di base saprà indirizzarmi ed ho una nuova risonanza il giorno 15 di questo mese.
Le porgo un ultima domanda, il mio lavoro sta molto risentendo della situazione e anche il morale, ma a parte questo, posso permettermi in termini di salute di attendere i tempi lunghi (24 gennaio primo consulto)per la visita dal chrurgo già prenotata a Udine? E meglio che valuto un alternativa piu veloce?
Di nuovo la rigrazio.
Cordiali saluti.
Claudio.
[#3]
Egr. sig. Claudio se dall'esame elettromiografico e dal successivo consulto del chirurgo ortopedico e/o neurochirurgo si dovesse evincere la necessità dell'intervento chirurgico, come a me sembra, è certamente conveniente che non attenda sino alla fine di gennaio p.v.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 15.1k visite dal 06/12/2007.
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