Cisti al cervello

Egr. Dottori, ho avuto un grave incidente stradale a fine 2011 ed ho avuto grave trauma cranico e successive crisi epilettiche contro le quali assumo dintoina quotidianamente. Ho avuto emorragie cerebrali e piccole ischemie e il neurochirurgo, non essendo intervenuto chirurgicamente , ha atteso che le emorragie si riassorbissero col tempo. Dopo 6 mesi dall incidente, da quest ultima risonanza risultano riassorbiti i focolai lacero contusivi situati in sede frontale posteriore destra e parietale corticale sinistra, ma al loro posto si osservano esiti con depositi di emosiderina, esito gliotico post traumatico nel tronco del corpo calloso, e una cisti in sede temporo insulare sinistra coinvolgente la base del putamen omolaterale. Il neurologo mi ha detto che bisogna monitorarla in caso dovesse crescere, ma vorrei sapere se è consigliabile intervenire chirurgicamente, o svuotarla, dato che ha contenuto liquido. Fino a 20 giorni fa non avevo sintomi, ora ho sempre piccoli fastidi e doloretti al lato sinistro. So che le cisti possono rimanere inalterate per anni, ma se crescono potrebbero comprimere le zone adiacenti del cervello. Cosa mi consigliate di fare? Grazie anticipatamente
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Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20 6
gentile Signore,
la 'cisti' di cui Lei parla è sicuramente un esito tardivo del trauma cranico da Lei subito. Li dove prima era un'area di focolaio lacero-contusivo o simile si è formata una cisti, detta porencefalica, che rappresenta solo appunto l'esito di una perdita di sostanza.
Queste cisti non hanno alcuna tendenza evolutiva, quindi a crescere e a comprimere ulteriormente il tessuto cerebrale circostante. Non solo ma la stessa sede controindica qualunque manovra chirurgica non indispensabile, per l'elevato rischio legato alla sola via chirurgica.
Si tranquillizzi ed eventualmente effettui una risonanza di controllo tra circa tre-sei mesi.
cordiali saluti
dr Rinaldi

Dr. Alessandro  Rinaldi

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dopo
Utente
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Quindi dottore sarebbe rischioso mettere le mani in quella zona, ma se dovesse malauguratamente crescere di diametro, quali sarebbero le opzioni da valutare?
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Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20 6
Come Le ho già risposto precedentemente, è improbabile che la cisti, per quello che lei ha descritto, cresca. L'unico modo per valutare la situazione sono controlli in risonanza magnetica.
Per l'eventuale trattamento ripeto che la zona è estremamente delicata e sarebbe preferibile evitare di trasgredirla. Ma esistono li dove è INDISPENSABILE metodi miniinvasivi.
Per ora le consiglio di non pensarci più e magari trattare i 'doloretti' con analgesici.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
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Egr. Dottore, la ringrazio per i suoi consigli, il mio medico ha detto di fare la prossima risonanza a fine luglio, dopo meno di 2 mesi dalla precedente, per tenere sotto controllo questa cisti. La farò con mezzo di contrasto per conoscere il diametro, dato che non si sa visto che le precedenti RM erano senza contrasto. Lei diceva di farla dai 3 ai 6 mesi dopo quella precedente, cosa ne pensa dei tempi più brevi ? Una domanda da ignorante: questo contrasto cosa comporta all organismo? questo liquido arrivando alla cisti come fa in modo che se ne possa conoscere il diametro? Viene assorbito dall organismo o espulso magari con l urina? Scusi per queste domande per lei sciocche e grazie per l interesse dimostrato al mio caso