Intervento ernia discale
Buonasera, ho 55 anni sono stata operata espulsione ernia discale l3l4l5 e dopo l'intervento ho problemi a camminare,il piede dx non riesce più a sollevare le dita verso l'alto il medico che mi ha operato mi ha detto che con la fisioterapie riprenderò ma come è possibile che un'intervento del genere nel 2012 può causare questi problemi? poi mi si gonfia il piede e la notte ho sempre gli stessi dolori di prima cosa mi consiglia???? sono esasperata da questo problema.
grazie.Giusy
grazie.Giusy
[#1]
Le consiglio di sottoporsi a nuova rmn lombare senz e con mdc più ad un emg.
Immagino che avrà parlato anche col Suo Chirurgo, cosa Le ha detto e in che data ha avuto luogo l'intervento?
Se ha piacere, faccia conoscere gli esiti degli accertamenti consigliati.
Cordialmente.
Immagino che avrà parlato anche col Suo Chirurgo, cosa Le ha detto e in che data ha avuto luogo l'intervento?
Se ha piacere, faccia conoscere gli esiti degli accertamenti consigliati.
Cordialmente.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
buonasera, sono passati 9 mesi dall' intervento ed il problema è sempre lo stesso solo che non si gonfia più il piede ho già fatto tre elettromiografie dal mese di luglio a oggi con esito: lieve miglioramento rispetto al predecente esame del 26/07/2012 al 05/3/2013 conferma la presenza di una marcata sofferenza radicolare cronica ma con segni di denervazione ancora in atto L4 ED L5 DX.
RM TRATTO LOMBARE S/C CON CONTRASTO:
E' stato visualizzato il tratto rachideo compreso tra le ultime vertebre dorsali e le ultime vertebre sacrali con immagini sagittali T2 E T1 immagini traversali sono state ottenute tra L2 E S1 le immagini T1 pesate sono ottenute anche dopo contrato.
al passaggio l4 l5 ed in minor misura L3L4 i corpi vertebrali mostrano alterazione di segnale o legate agli esiti del pregresso intervento o espressione di iniziali fenomini degenerativi nel rimanente tratto rachideo esaminato i metameri vertebrali non appaiono interessati da significative alterazioni segnale.
ai livelli l3l4 e l4 l5 sono presenti esiti di pregresso intervento chirurgico dx
al passaggio l4 l5 in corrispondenza della porzione iniziale del forame di congiunzione di dx unitamente alla presenza di materiale cicatriziale post chirurgico che assume enhancement dopo contrasto sembra apprezzarsi la presenza di un frammento discale erniato.a livello l3l4 non si repertano sicure immagini riconducibili a recidiv d'ernia discale il disco intersomastico potrude postero lateralmente a dx ed è mal dissociabile dal materiale cicatriziale post chirurgico.Modesta e diffusa protusione del disco intersomatico l2 l3 senza evidenza di ernie a sviluppo intracanalare o intraforaminale.
Non si riconoscono ulteriori significative alterazioni rimanente tratto rachideo esaminato.regolare posizione,morfologia e segnale del cono midollare.
In data 11/03/2013 RX COLONNA COMPLETA:
Teleradiogrammi ripresi nelle proiezioni ortogonali a segmenti con paziente in ortostatismo in appoggio bi-podalico
Metameri ben allineati sul piano frontale:I n proiezioni laterolaterale si osserva rettilineizzazione con accenno ad inversione della fisiologica lordosi cervicale con fulcro in D5-C6 dove concomita riduzione di ampiezza del relativo spazio discale e dove sono evidenti alterazioni atrosiche spigolo somatiche.
In proiezione laterolaterale è conservata la lordosi lombare. Anche a questo livello si riconosce discopatia involutiva che coinvolge il disco intersomatico l5 s1 con riscontro di significativa riduzione di spessore dello spazio discale.
Accenno ad apofisomegalia bilaterale c7
Regolari le sicondrosi sacroiliache.
Clips metalliche in ipocondrio ed in peelvi in esiti chirurgici.
Per quanto riguarda il rachide lombare sono stati ripresi teleradiogrammi in proiezione laterolaterale in fase dinamica di massima estensione e di massima flessione che documentano assenza di comparsa di segni di instabilità.
Ridotta l'escursione sia in estensione che in flessione.
Mi scuso per il papiro che ho inviato ma sono disperata sono nove mesi che faccio riabilitazione e piscina riabilitativa ma senza risultati ho forti dolori alla schiena di notte e deambulo male mi fa male il bacino il piede e non riesco a camminare più di dieci minuti.
Adesso il neurochirurgo mi ha dato del cortisone da prendere per 15 giorni Lei cosa ne pensa????
RM TRATTO LOMBARE S/C CON CONTRASTO:
E' stato visualizzato il tratto rachideo compreso tra le ultime vertebre dorsali e le ultime vertebre sacrali con immagini sagittali T2 E T1 immagini traversali sono state ottenute tra L2 E S1 le immagini T1 pesate sono ottenute anche dopo contrato.
al passaggio l4 l5 ed in minor misura L3L4 i corpi vertebrali mostrano alterazione di segnale o legate agli esiti del pregresso intervento o espressione di iniziali fenomini degenerativi nel rimanente tratto rachideo esaminato i metameri vertebrali non appaiono interessati da significative alterazioni segnale.
ai livelli l3l4 e l4 l5 sono presenti esiti di pregresso intervento chirurgico dx
al passaggio l4 l5 in corrispondenza della porzione iniziale del forame di congiunzione di dx unitamente alla presenza di materiale cicatriziale post chirurgico che assume enhancement dopo contrasto sembra apprezzarsi la presenza di un frammento discale erniato.a livello l3l4 non si repertano sicure immagini riconducibili a recidiv d'ernia discale il disco intersomastico potrude postero lateralmente a dx ed è mal dissociabile dal materiale cicatriziale post chirurgico.Modesta e diffusa protusione del disco intersomatico l2 l3 senza evidenza di ernie a sviluppo intracanalare o intraforaminale.
Non si riconoscono ulteriori significative alterazioni rimanente tratto rachideo esaminato.regolare posizione,morfologia e segnale del cono midollare.
In data 11/03/2013 RX COLONNA COMPLETA:
Teleradiogrammi ripresi nelle proiezioni ortogonali a segmenti con paziente in ortostatismo in appoggio bi-podalico
Metameri ben allineati sul piano frontale:I n proiezioni laterolaterale si osserva rettilineizzazione con accenno ad inversione della fisiologica lordosi cervicale con fulcro in D5-C6 dove concomita riduzione di ampiezza del relativo spazio discale e dove sono evidenti alterazioni atrosiche spigolo somatiche.
In proiezione laterolaterale è conservata la lordosi lombare. Anche a questo livello si riconosce discopatia involutiva che coinvolge il disco intersomatico l5 s1 con riscontro di significativa riduzione di spessore dello spazio discale.
Accenno ad apofisomegalia bilaterale c7
Regolari le sicondrosi sacroiliache.
Clips metalliche in ipocondrio ed in peelvi in esiti chirurgici.
Per quanto riguarda il rachide lombare sono stati ripresi teleradiogrammi in proiezione laterolaterale in fase dinamica di massima estensione e di massima flessione che documentano assenza di comparsa di segni di instabilità.
Ridotta l'escursione sia in estensione che in flessione.
Mi scuso per il papiro che ho inviato ma sono disperata sono nove mesi che faccio riabilitazione e piscina riabilitativa ma senza risultati ho forti dolori alla schiena di notte e deambulo male mi fa male il bacino il piede e non riesco a camminare più di dieci minuti.
Adesso il neurochirurgo mi ha dato del cortisone da prendere per 15 giorni Lei cosa ne pensa????
[#4]
La mia sensazione è che si sia stabilita una compressione essenzialmente cicatriziale che spinge sulle radici nervose spinali rendendole ipoattive (documentazione emg) ed irritate con risentimento anche soggettivo,cioè algico.
Finchè non si toglie la causa del malessere non servirà agire sulle conseguenze che Lei patisce (come Lei stessa ha purtroppo sperimentato in questo lungo periodo).
Proporrei di fare un'infiltrazione nel punto di maggior patologia e, ottenuta una buona/ottima regressione della sintomatologia (anche scomparsa totale per qualche/alcune ore), riflettere sulla miigliore strada per rendere stabili i benefici ricevuti.
Non si disperi che a tutto può esserci rimedio.
Auguri cordiali.
Finchè non si toglie la causa del malessere non servirà agire sulle conseguenze che Lei patisce (come Lei stessa ha purtroppo sperimentato in questo lungo periodo).
Proporrei di fare un'infiltrazione nel punto di maggior patologia e, ottenuta una buona/ottima regressione della sintomatologia (anche scomparsa totale per qualche/alcune ore), riflettere sulla miigliore strada per rendere stabili i benefici ricevuti.
Non si disperi che a tutto può esserci rimedio.
Auguri cordiali.
[#5]
Utente
La ringrazio per aver risposto, adesso il neurochirurgo mi ha dato delle iniezioni al cortisone per quindici giorni e se non migliora dice che ci sarà un nuovo intervento per togliere il residuo di ernia, ma il deficit del piede cadente non si può fare nulla.
Ma è possibile che per un'espulsione e un intervento di ernia si può rimanere con un deficit permanente???? io a questo punto ho paura anche a fare il prossimo intervento visto che il neurochirurgo nel primo intervento diceva che in due giorni era tutto risolto e adesso ho un deficit.
La ringrazio ma Lei allora propone infiltrazioni????
Ma è possibile che per un'espulsione e un intervento di ernia si può rimanere con un deficit permanente???? io a questo punto ho paura anche a fare il prossimo intervento visto che il neurochirurgo nel primo intervento diceva che in due giorni era tutto risolto e adesso ho un deficit.
La ringrazio ma Lei allora propone infiltrazioni????
[#6]
Sì, una/due infiltrazioni in quanto dovrebbero essere solo diagnostiche.
Se, come ho detto, il disturbo sparisce anche solo temporaneamente, allora vuol dire che quella è la via ed, eventualmente, si potrebbe programmare una decompressione delle cicatrici in mininvasiva ed anestesia locale. A tal proposito La invito a rileggere i miei articoli sull'argomento, pubblicati sulla pagina blog del sottoscritto, per cui, se il danno radicolare non è totale, si potrà anche più che ragionevolmente sperare in un miglioramento della forza .
Il quadro clinico va valutato nella sua interezza e molto dipende dagli effetti della infiltrazione.
Saluti cordiali.
Se, come ho detto, il disturbo sparisce anche solo temporaneamente, allora vuol dire che quella è la via ed, eventualmente, si potrebbe programmare una decompressione delle cicatrici in mininvasiva ed anestesia locale. A tal proposito La invito a rileggere i miei articoli sull'argomento, pubblicati sulla pagina blog del sottoscritto, per cui, se il danno radicolare non è totale, si potrà anche più che ragionevolmente sperare in un miglioramento della forza .
Il quadro clinico va valutato nella sua interezza e molto dipende dagli effetti della infiltrazione.
Saluti cordiali.
[#8]
Utente
>Buonasera, oggi sono ritornata dal neurochirurgo e dalla lastra e alla colonna non è risultato nulla però mi ha detto he per la sofferenza radicolare e piede cadente
non si può fare nulla e rimarrà così sono rimasta di ghiaccio perché speravo che con il tempo recuperassi ancora qualcosa e poi non capisco se dopo un'intervento all'ernia si possono avere queste complicazioni invalidanti anche perché non riesco a fare dieci minuti a piedi (mi fa male il piede e anche l'altra gamba perché deambulo male) e se penso che sì avevo dolori fortissimi quando sono entrata in ospedale ma camminavo con le mie gambe , mentre il giorno dopo l'intervento ho avuto una parestesia e non riuscivo a stare in piedi) cosa posso fare?????
non si può fare nulla e rimarrà così sono rimasta di ghiaccio perché speravo che con il tempo recuperassi ancora qualcosa e poi non capisco se dopo un'intervento all'ernia si possono avere queste complicazioni invalidanti anche perché non riesco a fare dieci minuti a piedi (mi fa male il piede e anche l'altra gamba perché deambulo male) e se penso che sì avevo dolori fortissimi quando sono entrata in ospedale ma camminavo con le mie gambe , mentre il giorno dopo l'intervento ho avuto una parestesia e non riuscivo a stare in piedi) cosa posso fare?????
[#9]
Mi riconfermo nell'idea delle infiltrazioni diagnostiche nella sede di maggior presumibile interesse (cioè, L4-L5). Se si riscontrerà, come sono molto propenso a credere, un corposo, anche se temporaneo, miglioramento della sintomatologia, potrebbe essere indicato il trattamento mininvasivo di cui Le ho già parlato e che, specie nel Suo caso, è maggiormente indicato in considerazione della minitraumaticità della manovra e, conseguentemente, della altamente probabile positività della stessa per la patologia in atto.
Successivamente alle infiltrazioni, sarà Lei stessa arbitra nel valutare l'opportunità di completare col trattamento delineato.
In alternativa, mi sembra che non resti altro, considerato che anche il precedente Chirurgo non ha più potuto ipotizzare un diverso approccio diagnostico/terapeutico.
A disposizione per ulteriori chiarimenti, cordialmente.
Successivamente alle infiltrazioni, sarà Lei stessa arbitra nel valutare l'opportunità di completare col trattamento delineato.
In alternativa, mi sembra che non resti altro, considerato che anche il precedente Chirurgo non ha più potuto ipotizzare un diverso approccio diagnostico/terapeutico.
A disposizione per ulteriori chiarimenti, cordialmente.
[#12]
Utente
Buonasera, le scrivo per metterla al corrente delle ultime visite da due diversi neurochirurghi che mi hanno indirizzato x la terapia del dolore.
Per quanto riguarda il piede dx che non muovo le dita e deambulo male dicono che non c'è più niente da fare che non recupererò più ma è possibile che non si possa fare più niente??? Lei cosa consiglia????
Grazie x la disponibilità
Per quanto riguarda il piede dx che non muovo le dita e deambulo male dicono che non c'è più niente da fare che non recupererò più ma è possibile che non si possa fare più niente??? Lei cosa consiglia????
Grazie x la disponibilità
[#15]
Mi pare che il Collega stia seguendo la mia impostazione per il primo suggerimento.
Per il secondo non vedo un particolare interesse, al momento almeno.
Per il farmaco, è da dire che questo agisce sull'effetto (cercando di rimodulare la conduzione nervosa) ma non affronta, certo, il problema alla radice.
Sostanzialmente, mi confermo in quanto Le ho già indicato nei precenti consulti.
Cordialità.
Per il secondo non vedo un particolare interesse, al momento almeno.
Per il farmaco, è da dire che questo agisce sull'effetto (cercando di rimodulare la conduzione nervosa) ma non affronta, certo, il problema alla radice.
Sostanzialmente, mi confermo in quanto Le ho già indicato nei precenti consulti.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 3k visite dal 11/08/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.