Sciatica ernia lombare

Buongiorno,

sono un ragazzo di 29 anni, operato l'anno scorso (2011) a marzo e, per recidiva, a maggio di ernia del disco a livello L4-L5 (microdiscectomia).

Dopo il secondo intervento la sciatica è migliorata, riesco ad andare in bici e perfino a toccarmi le punte delle scarpe da posizione eretta (cosa prima impossibile). Tuttavia, nonostante questo miglioramento soffro ancora di sciatica, soprattutto stando seduto (lavoro 8 ore al giorno al computer). La sciatica, pur colpendo le stesse zone di prima (gamba polpaccio esterno, piede esterno) si presenta in modo diverso da prima, ora è quasi esclusivamente da seduto mentre prima mi impediva molti movimenti come la flessione in avanti.

A seguito di risonanza eseguita ancora a settembre 2011 si nota quanto segue:

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A livello L4-L5 residua minima debordanza discale responsabile di iniziale impronta sul sacco durale caratterizzata da spiccata accentuazione del segnale dopo mdc.
Minima debordanza discale anche al passaggio L3-L4.
Cono midollare è in sede; nei limiti il diametro sagittale dello speco vertebrale.
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Il fisiatra mi ha detto che c'è ancora un pò di disco che esce ed è responsabile dei miei problemi, mentre il chirurgo che mi ha operato dice che un altro intervento dovrà prevedere lo svuotamento completo del disco e l'interimento di un distanziatore e delle viti per bloccare la vertebra (cosa che mi è stata sconsigliata se non peggiorano i sintomi).

Le domanda sono:

perchè non è possibile operare per rimuovere nuovamente il disco che fuoriesce senza dover svuotare tutto e bloccare la vertebra? Inoltre non c'è un modo per sostituire un disco non più valido senza dover per forza bloccare le vertebre con viti e quant'altro?
Cosa mi consigliate di fare oltre a nuoto e camminate?

Grazie per la disponibilità e saluti


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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Sicuramente, visto che è stato operato già due volte, ed a breve distanza di tempo, consiglio un comportamento attendistico/riabilitativo, tipo nuoto, tens, ionoforesi...
Le Sue perplessità circa una stabilizzazione della colonna sono da me, e da quanto capisco anche dal Suo Chirurgo, ampiamente condivise.
Eventualmente, e senza bloccare la colonna lombare, si potrebbe, constatato in futuro il fallimento del trattamento conservativo, ipotizzare una decompressione della radice col metodo mininvasivo (metodica diversa dalla microchirurgica) in modo da incidere esclusivamente nel forame di coniugazione, dove si trova la radice nervosa, ed astenendosi dallo svuotamento radicale del disco.
Se ha piacere, per la tecnica mininvasiva, legga i miei articoli che ho pubblicato in MinForma sull'argomento.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
Utente
Gentile dott. Della Corte,

ho letto con piacere i suoi articoli. A me rimane una perplessità:
come mai la stabilizzazione è così sconsigliata? che danni comporta?

Inoltre, la tecnica mininvasiva è praticata ovunque e da qualsiasi chirurgo oppure è riservata a un gruppo ristretto di dottori?
Grazie e saluti.
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